L’angolo
di Marco Leoni
Sono ormai trascorse quasi tre settimane da
quando ho avuto la fortuna di incontrare e quindi il piacere di conoscere Bill Homes, architetto-designer-pittore
londinese, nella sua residenza estiva di Campolo nel Comune di Grizzana
Morandi.
Bill,
persona veramente speciale, mi ha accolto con molta cordialità e dopo pochi
minuti di conversazione abbiamo scoperto una sintonia intellettuale sorprendente.
Bill,
nasce a Londra nel 1943, in questa città compie gli studi laureandosi in Architettura
e Design e dove esercita per un certo periodo di tempo la professione di
Architetto. In seguito si dedica all'insegnamento del Design presso la scuola
di Architettura ed Ingegneria civile della South Bank University.
I
primi contatti con l'Italia li ha avuti negli anni 60/70.
Come
molti suoi predecessori del Nord Europa, intellettuali, artisti, poeti, architetti,
ha scelto l'Italia come coronamento del ciclo di studi. Il nostro Paese risulta
ancora, fortunatamente, almeno per gli stranieri, un interessantissimo luogo di
ispirazione per il suo patrimonio artistico, architettonico e paesaggistico.
Dopo
aver visitato in questo periodo le principali città italiane, Firenze, Venezia,
Roma, ritorna successivamente e negli anni 80 si stabilisce in Toscana, nella
zona del Chianti e in seguito nel pistoiese a Monachino ospite dell'amico
Giuliano Toccafondi durante i soggiorni
estivi libero dagli impegni universitari.
Negli
anni 90, su sollecitazione dell'amico, risale verso nord in direzione Pistoia-Bologna.
Tappa fondamentale
nella sua vita.
Nasce
un amore immediato per questo territorio e la sua gente, l'Alto Appennino,
rimanendo affascinato dagli edifici tradizionali in sasso, dai borghi, da tutto
ciò che viene comunemente definita come architettura minore ma che minore non
è, anche se spesso sottovalutata o poco considerata.
Invece
rappresenta una traccia importantissima del paesaggio appenninico che è fondamentale
salvaguardare e valorizzare.
Dice
Bill: "
PIETRE COME ARCHIVIO DELLA MEMORIA "
E da
qui inizia il suo prezioso lavoro di rilevamento/rappresentazione attento, preciso
e poetico delle antiche case di questo territorio riproducendole con splendidi
disegni acquerellati che denotano una sensibilità artistica non comune.
A
tal proposito dice di lui Paolo Gioffredi (Limentra Orientale): " Bill
Homes è molto amato dalla popolazione della valle, i suoi acquerelli hanno entusiasmato
e procurato grande stima nei suoi confronti.
Molto interessato a quegli edifici
rurali che stavano mano a mano scomparendo.
Li ammirava, li riproduceva nei suoi disegni, ne apprezzava l'armonia
delle linee, l'intelligente utilizzo dei semplici materiali con cui erano
costruiti ed il modo in cui erano sempre così BEN INTEGRATI NELL'AMBIENTE CIRCOSTANTE ".
I
suoi disegni hanno la capacità di cogliere l'anima di questi edifici ed
evidenziare l'equilibrio che si veniva a creare fra l'uomo e il suo ambiente.
Nelle
costruzioni, cosa importantissima si seguivano le pendenze del terreno e questo
donava loro la sensazione che fossero una naturale emanazione del luogo in cui
sorgevano. Saggia
abitudine oggi sempre più disattesa, si preferisce ricorrere agli sbancamenti,
sicuramente più sbrigativi ma che compromettono gravemente la bellezza e
l'armonia del paesaggio.
Serve
una urgente inversione di tendenza e una nuova interpretazione dell'architettura
tradizionale in grado di garantire un'identità e
ridare al territorio appenninico una sua specificità e una riconoscibilità
tale da renderlo sempre più attraente anche da un punto di vista turistico.
Dice
Bill: " La moderna disinvoltura nel costruire e nell'uso degli edifici, ci
ha fatto dimenticare alcuni dei PRINCIPI FONDAMENTALI la cui risoluzione
ci permetterebbe di realizzare uno spazio adatto ad una migliore qualità della
vita ".
Ne
sono un evidente esempio quei piccoli villaggi costruiti con materiale locale, pietre,
legno, sassi di fiume, arenarie che offrono alla vista una gradevole sensazione
di uniformità; le case accorpate con le immancabili piazzette ideali per la
socializzazione specialmente nella bella stagione, ma non mancano mai portici,
androni, spazi coperti funzionali anche nei periodi di brutta stagione.
Caratteri
questi originali e specifici proprio del nostro Appennino ma che, negli ultimi
tempi, sono stati abbandonati o profondamente trasformati, togliendo così molto
di quel fascino tipico di questo nostro territorio.
Bill
Homes - Fine 1^ parte ... continua.
Ma la fred perry quanto paga per far vedere la propria pubblicità a fianco di Marco leoni?
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