Un altro presidio religioso di Sasso Marconi chiude:
si tratta dell’asilo di San Leo gestito dalle suore Carmelitane delle Grazie.
La struttura storica, punto di riferimento per la vallata del Reno sassese ‘a monte
della Rupe’ e supporto importantissimo per l’organizzazione religiosa, sta per
essere abbandonata. L’attività dell’asilo è cessata il 30 giugno e non
riprenderà più. Le suore stanno facendo la spola fra la sede di San Leo e
Bologna e sono in attesa di una destinazione.
La consigliera generale Suor Gianfranca (nella foto)
non nasconde
il suo rammarico per la chiusura, parla
dell’attività svolta con tanto amore e spirito di servizio, suo e delle consorelle, e non manca di versare
qualche lacrima di dispiacere e nostalgia.
“Ho dovuto assumere il ruolo di suora superiore
poiché tra noi questa figura di riferimento non era ufficializzata,” spiega. “Per tanti anni abbiamo continuato l’attività
in linea con la ragione istitutiva della fondazione. L’asilo infatti è nato per
affiancare e assistere i bambini con alle spalle famiglie disagiate. Ci sosteneva
in questa nostra attività la Regione. Seguivamo e ospitavamo i bambini dai due anni fino al conseguimento della terza
media. Era un grande impegno per tanti ospiti. Il mio lavoro era quello di pulire il refettorio dopo i pasti. Inoltre andavo a prendere i
bambini alla scuola di San Leo per accompagnarli alla nostra sede dove, il
pomeriggio, svolgevano i compiti e altre attività ludico-ricreative. Quando pioveva prendevo con me anche 20
ombrelli”, raccolta suor Gianfranca .
L'asilo |
“
E la pioggia a volte dava un diversivo festoso. Ricordo quei piccoli fatti un
po’ straordinari, come il ‘sale’ della nostra attività. Nel seguire gli ospiti,
i più grandini ci aiutavano, come avviene normalmente nelle famiglie. Al
pomeriggio, dopo i compiti, i bambini facevano la merenda e giocavano. Infine,
la cena e il riposo in camera. Li coccolavamo perché si addormentassero. Poi andavamo a mettere a posto tutte le cartelle.
Nella notte dormivamo con gli orecchi aperti per ascoltare chi piangeva e
consolarlo. La nostra scuola era per i ragazzi una famiglia”.
I giochi abbandonati |
Alla domanda del
perché l’asilo, un’assistenza
così importante, chiude, suor Gianfranca spiega: “Gli ospiti sono calati. Ora si preferisce la
casa famiglia. La nostra attività si era ridotta al solo asilo che pur ci
impegnava moltissimo. Le famiglie poi portano i figlioletti alla scuola di San
Lorenzo e noi siamo rimaste con pochissimi bambini”.
I piccoli banchi vuoti |
La consigliera generale spiega anche quale è il
futuro per le sue consorelle e la struttura dell’asilo:
“Ora noi andiamo spesso a Bologna. Il futuro sarà quello che Dio
vorrà. Non si sa ancora se lo stabile
dell’asilo sarà destinato ad altra
attività o se sarà alienato. E’ comunque
tutelato dalla Sovrintendenza. Mi dispiace tantissimo che l’asilo abbia dovuto
chiudere poiché ad esso e agli ospiti abbiamo dato tutto ciò che potevamo dare . Vi
abbiamo impegnato la nostra vita. Sia comunque fatta la volontà di Dio. Il
Signore dà, il Signore prende”.
La storia dell'asilo:
Le Suore Carmelitane di San Leo concludono la loro permanenza tra noi. Si spegne un'altra luce. Hai fatto bene, caro Francesco, ad annunciare nel tuo blog questo doloroso avvenimento e a mattere in risalto la benemerita opera di assistenza, di educazione, di protezione dei bambini e delle famiglie più disagiate della zona compiuta da quelle suore nel loro asilo-orfanotrofio: la loro casa era meta di tutta la solidarietà della zona. Le salutiamo con riconoscenza e con affetto.
RispondiEliminadon Dario
Domanda:
RispondiEliminama non potrebbero continuare a prestare la loro opera nelle case famiglia?
Se gli ospiti sono calati potrebbero aggiungere qualche nuova attività, per magari attingere a unn bacino di utenti più vasto.Magari anche con l' aiuto economico della curia, dato che è così povera...è solo co-proprietaria di una azienda multinazionale che fa 30 milioni di utile l'anno! Ma forse quei soldi servono solo per qualche ricco " progetto"...
RispondiEliminaTutto scorre. Per fortuna.
RispondiEliminaUn plauso alle suore di San Leo
RispondiEliminaUn'altra cosa comune che viene abbandonata come e' stata abbandonata la montagna appena ieri.
Questo e' il risultato del benessere tecnologico !!!
Un giorno non tanto lontano piangeremo di tutto questo.
E oramai sarà troppo tardi !!
G.BONANTINI di CASALECCHIO di reno.
Le Suore hanno lavorato sempre nel silenzio e se ne vanno in punta di piedi perché il chiasso non fa bene e il bene non fa chiasso
RispondiEliminaNon posso che dire bene di suor Giuliana e suor Gianfranca che con affetto e pazienza hanno aiutato a crescere i miei ragazzi Giacomo e Benedetta. Le ringrazio con simpatia e rispetto e mi auguro che la pensione sia finalmente per loro n periodo di riposo e di serenità. Rozzi de H.
RispondiEliminaio sono stata in questa struttura quando accoglieva i bambini resi adottabili dallo stato (io ero una di quelli poi adottata). Purtroppo mi ricordo molto bene dei pianti incosolabili dei bambini un po' "troppo cresciuti" consapevoli di non avere possibilità di trovare una famiglia...sono tornata qualche anno fa ed era un asilo.. molto meglio...e mi dispiace che una delle mie "case" chiuda per sempre..io non la dimentichero'...consapevole anche del fatto che probabilmente custodisce la mia storia pregressa...
RispondiEliminaIn che anno sei stata ospite?
EliminaIn che anno sei stata ospite?
Elimina1980
EliminaCi sono stata 14 anni ..gioie e dolori.
RispondiEliminaCi sono stata 14 anni ..gioie e dolori.
RispondiEliminaIo sono stò ospite sei anni e ho sempre ricordato il luogo e le suore con molto affetto
RispondiEliminaIo sono stò ospite sei anni e ho sempre ricordato il luogo e le suore con molto affetto
RispondiElimina14 anni della mia vita ...ricordi brutti e belli,ci tornai dopo anni a visitarlo con le mie figlie.perche in quel luogo ho lasciato un po' di me.Mi spiace saperlo chiuso .
RispondiEliminaSuor Giuliana e Suor Gianfranca vivono ora nella casa dell'Ordine a Bologna in via Saragozza
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