L’angolo di
Marco Leoni
Dopo Renzo Piano e gli architetti
Richard Rogers, Oriol Bohigas e Amanda Burden,
concludo la presentazione dell'Urban
Lab proponendovi la sintesi conclusiva di Marta Vincenzi ex Sindaco di Genova.
Riprendo le sue parole che
ritroverete nei due video allegati, per anticiparvi i concetti fondamentali a cui l'Urban
Lab si dovrà attenere.
TRE
ESIGENZE FONDAMENTALI:
1) Le trasformazioni urbane dovranno
essere fortemente legate al concetto di
equità sociale.
2) Sostenibilità ambientale in
termini di energia, spazi, trasporti, costi da valutare
nel momento in cui si realizzano le trasformazioni.
3) Molta attenzione alla QUALITA' degli
spazi, alla loro BELLEZZA.
TRE SCALE FONDAMENTALI:
1) Visione delle grandi scelte
strategiche orientate al futuro.
2) Interventi di media scala
sull'ordine dei 10 anni.
3) Micro interventi urbani
immediatamente realizzabili nell'arco di mesi.
Dalla qualità e quantità di questi micro progetti è possibile recuperare
l'entusiasmo di una città, senza il quale non si va da nessuna parte,
tantomeno
progettare il futuro.
Polifunzionalità dei luoghi e degli
spazi, non fare quartieri ghetto, niente aree per ricchi e aree per poveri,
riequilibrare e fare in modo che i legami sociali tengano. L'obiettivo della
coesione sociale sia fortemente leggibile nelle scelte della trasformazione del
territorio.
Ribadisce la necessità di porre un
limite all'espansione della città, porre quindi confini precisi e limitare la
sua crescita a costruire sul costruito, implodere liberando, costruire dove
si toglie ma nello stesso tempo fare in modo che ci siano spazi aperti
permettendo così alla città di poter respirare.
Di importanza fondamentale il disegno
e l'organizzazione del trasporto pubblico urbano, elemento
imprescindibile che dovrà caratterizzare il lavoro dei prossimi anni.
Questa è la logica su cui si dovrà
muovere e misurare l'Urban Lab.
Giù le mani dalle città, ogni volta che si è fatto qualcosa si sono sempre fatti solo disatri, grazie ma delle vostre cose belle ne facciamo volentieri a meno, per favore non toccate nulla.
RispondiEliminaCosa vuole dire "giù le mani dalla città'? Sia gentile faccia qualche viaggio in giro per il mondo e vada a vedere le tante belle opere che si costruiscono, i centri urbani che si rinnovano.. Poi capirà la differenza con i disastri degli a anni '60 e '70. Se i nostri antenati fossero stati di vedute aperte come lei Firenze e Parigi non esisterebbero!
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