martedì 4 marzo 2014

Monzuno. La raccolta differenziata cresce del 10%.



L’amministrazione comunale di Monzuno, con giustificata soddisfazione, annuncia:
"La raccolta differenziata è cresciuta del 10%: calano i rifiuti che finiscono in discarica grazie anche al prezioso lavoro delle Stazioni Ecologiche Attrezzate".

Infatti, secondo i dati forniti da Cosea Ambiente, il consorzio che si occupa della raccolta dei rifiuti a Monzuno, la  differenziata nel Comune di Monzuno nel 2013 è cresciuta di oltre il 10%. Nel 2013 sono stati raccolti 1.182.615 kg di rifiuti differenziati rispetto ai 1.073.511 kg dell'anno precedente.
Ma il dato davvero positivo è che la percentuale di raccolta differenziata, rispetto alla raccolta complessiva, è passata dal 32,84% al 35,18%. Un dato ancora più confortante se si pensa che solo cinque anni fa, nel 2009, la percentuale di raccolta differenziata era ferma a poco più del 30%.
L'obiettivo di legge di differenziare il 65% dei rifiuti è ancora lontano ma anno dopo anno c'è un miglioramento, si precisa.
Se i cittadini differenziano maggiormente i rifiuti il risvolto positivo è che calano quelli che finirebbero in discarica: infatti per ciò che concerne la raccolta indifferenziata c'è stato un piccolo ma significativo calo dello 0,7%, da 2.195.439 kg si è passati a 2.178.590 kg. Oltre tutto i dati potrebbero essere ancora più significativi se si aggiungessero gli abiti usati che vengono raccolti da associazioni di volontariato e ridistribuiti senza finire pertanto nei circuiti della raccolta di rifiuti.
Se si osserva nei dettaglio la tabella che riporta il dato della raccolta diviso per singoli materiali, salta all'occhio il miglioramento della raccolta dei rifiuti ingombranti (+18%) legato soprattutto ad un'organizzazione efficiente delle stazioni ecologiche. Secondo la stessa logica è nettamente migliorato anche il quantitativo di rifiuti inerti (materiali di scarto di costruzioni o demolizioni) che i privati hanno conferito in stazione ecologica (+44%). Altri elementi la cui raccolta è decisamente migliorata sono la plastica (+24%) e il legno (+20%) mentre si cominciano a vedere i risultati della raccolta di olio esausto, la cui raccolta è cresciuta del 30%.
Il sindaco di Monzuno Marco Mastacchi ha commentato: “I risultati ci incoraggiano a proseguire su questo percorso virtuoso. Alcune porzioni di territorio infatti nei prossimi mesi saranno interessate da una intensificazione dei contenitori per la raccolta differenziata a fronte di un calo di quelli per la indifferenziata. Più è comodo il contenitore più si è invogliati
al rispetto della legge che impone la raccolta differenziata. Con questo progetto ci aspettiamo nel 2014 percentuali ancora migliori. Certo però è importante che i cittadini riducano, quando possibile, la produzione dei rifiuti: penso per esempio alla possibilità di smaltire e riciclare in proprio l'umido tramite le compostiere”.

I risultati del resoconto annuale prodotto da Cosea Ambiente:


8 commenti:

  1. Ci sarà anche soddisfazione da parte dell'Amministrazione, ma siamo lontanissimi dagli obiettivi che si dovrebbero raggiungere, obiettivi a cui tanti comuni limitrofi si sono già avvicinati adottando politiche diverse da quella di Monzuno che, nonostante le promesse e i buoni propositi del 2009, è rimasto in silenzio.
    Sul territorio e in Consiglio Comunale abbiamo, come gruppo di minoranza Comunità e Territorio, portato e proposto l'esempio del comune di Ponte Nelle Alpi (BL) che, con una differenziata spinta e di qualità, utilizzando il metodo del porta a porta e una tariffazione che premia chi produce meno rifiuti e differenzia di più, è riuscito per quattro anni consecutivi a vincere il premio come comune più riciclone d'Italia, arrivando al 95% di differenziazione!! Ricordiamo che Ponte nelle Alpi, di cui abbiamo conosciuto e portato a confronto con il sindaco Mastacchi, l'assessore Ezio Orzes, ha un territorio simile al nostro, una popolazione di poco superiore e allo stesso costo di prima della trasformazione del sistema è riuscito ad assumere una decina di persone in più, quindi creato posti di lavoro.
    Cambiare dunque si può ma bisogna volerlo davvero e non solo prometterlo in campagna elettorale.

    RispondiElimina
  2. Il sig. Manieri stara' sicuramente attuando il porta a porta a casa sua, con tanti bei bidoncini da tenere in serbo belli pieni e puzzolenti fino a una settimana. E' cosi'? Sicuramente no! Chiunque ha provato questo metodo demenziale non lo consiglia di certo, chiedere dalle parti di Casalecchio dove l'assessore all'ambiente e' stata appena bocciata alle primarie PD.

    RispondiElimina
  3. C'e' poco da bullarsi di aver raggiunto il 35%, che e' un valore di differenziata circa equivalente al minimo richiesto dalle normative, cioe' il 65%.
    Stiamo parlando di Monzuno, dove potrebbero tranquillamente fare il porta a porta, che di casermoni come a Casalecchio ne hanno ben pochi e gli spazi ove tenere i contenitori dell'umido non scarseggiano.

    RispondiElimina
  4. WOW!!! Dal 30 al 35% in 4 anni!!! Il 1,25% annuale di incremento!!!
    Di questo passo a Monzuno arriveranno al minimo richiesto del 65% in appena 24 anni, cioe' nel 2037 !
    Mavieni!

    RispondiElimina
  5. Se chi ha un giardino si dotasse di una compostiera (che viene fornita gratis) già si eliminerebbe il problema dell'umido e inoltre si avrebbe tanto buon terriccio

    RispondiElimina
  6. Chi conosce un po' la materia sa che non e' necessario fare il porta a porta "spinto" per raggiungere ottimi livelli di differenziata. Ci sono varie soluzioni, dalle isole ecologiche ai cassonetti con tessera familiare ad altro ancora, l'unica cosa veramente da non fare MAI e' catapultare sul territorio le ricette copiate di altri - tipicamente Hera e la dirigenza provinciale PD. La specificita' dei territori va rispettata e soprattutto va rispettata la gente, che non puo' diventare schiava dei versamenti del rusco (pagando anche piu' tasse). CAPITTOOO??

    RispondiElimina
  7. Siccome di esperienza di Porta a Porta ne ho un po', cerco di confutare alcune leggende metropolitane che si diffondono in maniera assolutamente misteriosa, in particolare in quelle aree dove il porta a porta non viene effettuato, ma dove tutti sanno che difetti ha.
    Prima leggenda: "il Porta a Porta costa di più". A Sasso Marconi, dove il sistema è stato adottato dal 2007, il costo della Tassa dei rifiuti è rimasto fisso e uguale a prima della trasformazione per quattro anni. Il quinto abbiamo applicato un aumento di metà dell'inflazione programmata e quest'anno abbiamo abbassato la tassa. Certo, con il prelievo di 0,30 €/mq previsto dalla TARES e imposto dallo stato, non si nota, ma la riduzione c'è stata, eccome! Da notare che, prima del PAP, la tassa aumentava annualmente di un 5-6%.
    Seconda leggenda: "le alte percentuali di RD si fanno anche con altri sistemi". L'unico sistema che permette di raggiungere alti livelli di differenziazione dei rifiuti e di "purezza" dei materiali, unita alla riduzione del monte rifiuti pro-capite è proprio il PAP. Nessuno lo catapulta sul territorio, tanto meno HERA che ha tutto il vantaggio a tenere alti i quantitativi e basse le percentuali di RD per nutrire i suoi inceneritori. ...O COSEA che deve riempire la discarica per quadrare il bilancio.
    Terza leggenda: "il PAP è un sistema rigido che obbliga i cittadini a servire il gestore della raccolta". Al contrario di questa affermazione, il PAP si presta ad infinite variazioni (frequenza della raccolta, modello e dimensioni dei contenitori, forme di puntualizzazione della tariffazione, frazioni distinte, dotazioni specifiche per situazioni particolari, ecc...), per andare incontro alla conformazione del territorio e alle situazioni personali. Al contrario, i sistemi stradali sono estremamente rigidi e assolvono principalmente al compito di massimizzare l'efficienza della raccolta, a tutto vantaggio del gestore del servizio. E, come visto prima, i costi non diminuiscono, perché l'avviamento a smaltimento dei rifiuti costa moltissimo. Quindi, contrariamente a quanto sottinteso dalla leggenda in questione, è con i sistemi stradali che noi utenti lavoriamo per i gestori, in particolare quando, come nei nostri casi, questi possiedono un impianto di smaltimento.
    Infine, il commento che lega l'esito delle primarie a casalecchio all'avvio del porta a porta, da obbligare a non tenerne conto.
    Pierpaolo Lanzarini
    Assessore all'Ambiente
    Sasso Marconi

    RispondiElimina
  8. Vorrei portare alcuni fatti a commento delle dichiarazioni del dott. Lanzarini, assessore all'ambiente di Sasso Marconi. Premetto che chi scrive il porta a porta lo conosce anche troppo bene, *purtroppo*, perche' da troppi mesi e' costretto a farlo *malissimo* in seguito a decisioni autocratiche, oltre che fallimentari nei risultati, operate dall'attuale amministrazione di Casalecchio.

    Secondo il dott. Lanzarini e' “leggenda” che “"il PAP sia un sistema rigido [...] il PAP si presta ad infinite variazioni (frequenza della raccolta, modello e dimensioni dei contenitori, forme di puntualizzazione della tariffazione, frazioni distinte, dotazioni specifiche per situazioni particolari, ecc...), per andare incontro alla conformazione del territorio e alle situazioni personali.” Lascerei da parte la puntualizzazione della tariffazione, che c'entra ben poco coi metodi, di cui parliamo. La risposta a situazioni particolari poi, peraltro dovuta, non fa una politica di territorio, potendo invece in alcuni casi anche adombrare settorialismi di comodo.
    D'accordo invece su un punto: il PAP si presta a moltissime variazioni. Un esempio lampante e' S. Giovanni in Persiceto, dove l'amministrazione, adottando il pap, ha *lasciato in strada i cassonetti per l'organico*, che e' il grosso problema dei centri fortemente urbanizzati. Risultati? S. Giovanni in Persiceto ha vinto il secondo premio 2013 nella provincia di Bologna come comune riciclone (73,13% di differenziata; http://rifiutarsibene.blogspot.it/search/label/S.%20Giovanni%20in%20Persiceto ). Se poi qualcuno preferisce continuare a chiamare pap queste forme ibride di raccolta differenziata, perche' cosi' fa piacere alla nomenclatura PD e agli alleati verdi, faccia pure... quello che i cittadini vogliono e' vivere decentemente, il che di certo NON avviene col pap “spinto” applicato a Casalecchio.

    Mi spiace non aver tempo di discutere piu' a lungo. Invito pero' chi e' interessato a visitare il mio blog rifiutarsibene.blogspot.it , particolarmente la sezione “metodi” dove si illustrano alcune interessanti alternative al “pensiero unico” sul porta a porta che, quello si', e' un contenitore vuoto di contenuti. Come un bidone.

    P.S.: se a Sasso i cittadini sono contenti cosi', buon per l'amministrazione uscente, vorra' dire che sara' confermata. Poche settimane ancora e sapremo quali risultati usciranno dalle urne, a Casalecchio da un lato, a Sasso Marconi dall'altro.

    RispondiElimina