mercoledì 26 febbraio 2014

Interrogazione di Galeazzo Bignami sulla chiusura del Punto Nascite di Porretta Terme.


Riceviamo e pubblichiamo l'interrogazione del consigliere regionale Galeazzo Bignami sul 'punto nascite' dell'Ospedale di Porretta Terme, e il video con la risposta:


  
                                                 

Con riguardo all’Ospedale di Porretta Terme e in particolare del Punto Nascita del medesimo;


Premesso
che per poter valutare adeguatamente la questione occorre muovere dalla preliminare considerazione che il basso numero di parti è sempre stato  il suo punto debole per via dei costi, per il discorso legato alla
sicurezza e per lo scarso management dei professionisti ivi impiegati
portando, per tali ragioni, sul finire degli anni ’90, a decretarne la
chiusura.


Le continue sollecitazioni della  popolazione che si vedeva ingiustamente penalizzata dalla privazione di  tale servizio, l’impegno dei sanitari impegnati nel Punto Nascita e il  coinvolgimento dell'allora Assessore alla Sanità Bissoni, consentirono  una rivalutazione della situazione in oggetto.


Si decise pertanto di dare mandato  all’allora Primario di ostetricia dell’ospedale di Porretta dott. Marcacci, perché studiasse una soluzione adeguata attivando un Tavolo di studio, composto dal dott. Marcacci stesso e dal dott. Melega, Primario della Maternità dell’Ospedale Maggiore, il cui compito era quello di
rendere la struttura efficiente e sicura.


Questa soluzione ottenne il plauso dell’allora Assessore alla Sanità Bissoni e il Punto Nascita venne riattivato.


Giova ancora ricordare che presso il  punto nascita di Porretta è presente una stanza da parto con la vasca  per il parto in acqua e si ritiene di poter dire che non solo il sito è  sicuro, ma offre un tipo di assistenza (di fatto la de medicalizzazione  di un evento fisiologico cioè naturale) che è sempre più richiesta dalle partorienti.


Inoltre, occorre sottolineare che in  diverse occasioni gestanti inviate da Porretta sono state dirottate  altrove per la mancanza di posti letto.


Da ultimo si ritiene dover aggiungere,  per completezza di informazione, che oltre all’assistenza durante la  gravidanza con corsi di preparazione al parto condotti presso la piscina termale, è attivo un percorso dedicato al puerperio con la promozione  ed il sostegno all’allattamento al seno.


Questo è quanto viene fatto da un management di tutto rispetto sia dal punto di vista clinico che socio assistenziale.


Tale premessa di carattere “storico” si è resa necessaria per far meglio comprendere come sia particolare e  delicata la situazione di Porretta, sia per la questione organizzativa  sia per (elemento non secondario) le distanze ed i collegamenti dal  Capoluogo, sito ad oltre 75 km di distanza dall'attuale Punto Nascite ed anche a quasi 90 Km da alcune zone che dovrebbero afferire all’Ospedale Maggiore di Bologna;


Considerato
che nelle scorse settimane si è lungamente discusso in merito al
mantenimento in attività del Punto Nascite di Porretta Terme, il quale
garantisce, dati alla mano, standard di qualità ed efficienza che
garantiscono una piena tutela delle partorienti e neonati, affidati a
professionisti in grado di affrontare nel migliore del modo le
situazioni che si vengono a presentare come dimostrano i seguenti dati:


Immagine 1


Considerato
che se si valutano le percentuali di complicanze e di parti cesarei
dell’Ospedale di Porretta rispetto a quelle degli altri ospedali, si
scopre che la media negli ultimi cinque anni premia Porretta Terme, la
quale registra solo il 2,5% di complicanze e il 4,8% di cesarei rispetto
ad una media rispettivamente del 5,1% e del 37,5%. In particolare
presso l’Ospedale Maggiore, dove dovrebbe essere assorbito il punto
nascite di Porretta, si registrano complicanze per il 8,7 % dei casi e
del 27,5% dei cesarei. A dimostrazione che il lavoro di miglioramento
dei servizi offerti deve essere compiuto più su Bologna che sulle realtà come Porretta, ma evidentemente non a discapito di Porretta;


Rilevato infatti
che d’altronde è noto ed evidente che l’esigenza di procedere alla
chiusura del Punto Nascite non ha nulla a che fare con le affermate
esigenze di tutela e di sicurezza delle partorienti, risiedendo
prevalentemente nelle difficoltà organizzative e gestionali
dell’Ospedale Maggiore di Bologna, il quale non è adeguatamente dotato  di personale rispetto agli obiettivi che si intendono imporre al
medesimo oltre che in esigenze di contenimento della spesa pubblica;


Rilevato
che la presenza di un Punto Nascite in un territorio montano come
quello di Porretta Terme costituisce un elemento qualificante per il
territorio, soprattutto sotto il profilo della tutela della partoriente e
del nascituro,


Rilevata
quindi la necessità di garantire i migliori livelli di cura e di
assistenza su tutto il territorio, specie in quelle aree che sono
caratterizzate da peculiarità geografiche e logistiche tali da
richiedere strutture in loco, quali il territorio dei comuni di
Porretta, Vergato, Castel di Casio, Lizzano, Camugnano, Granaglione,
Gaggio Montano e Grizzana Morandi.


Tenuto conto
che l’Ospedale di Porretta, oltre ai Comuni succitati, funge da punto
di raccolta della domanda sanitaria per alcuni Comuni ulteriori della
Toscana.

Considerato
il documento “Profilo degli Ospedali di prossimità, progetto per gli
ospedali di Porretta e Vergato”, recante la data del 28/06/2013, a
modifica del precedente datato 01/10/2010, il quale prevede la
soppressione del Punto Nascita dell’ospedale di Porretta.


Evidenziato
che le motivazioni per tale soppressione sono, secondo il succitato
documento, da ricercarsi in problematiche di sicurezza delle
partorienti, dato il numero di parti/anno inferiori ai 500, soglia
questa indicata dall’OMS come minima per il mantenimento dei requisiti  professionali delle strutture ostetriche, oltre che all’assenza della  terapia intensiva neonatale.


Evidenziato altresì
come nel documento di cui sopra si faccia riferimento alle “Reti
Regionali di assistenza ospedaliera”, il che farebbe supporre che
l’Ospedale di Porretta non vada considerato come struttura a sé, ma come parte di un sistema che fa perno sull’Ospedale Maggiore, di cui il  punto nascita è parte integrante, nonché de facto considerabile come
sede distaccata dell’ostetricia del Maggiore stesso, in quanto il
personale operante è il medesimo a rotazione.





Sottolineato
che quanto affermato al punto precedente rientrerebbe nelle linee guida dell’OMS, che prevedono un’organizzazione strutturata sul sistema “Hub - Spoke”, quali di fatto sono rispettivamente l’Ospedale Maggiore e  l’Ospedale di Porretta.


Rilevato
come la nuova organizzazione preveda nell’ospedale di Porretta 0
posti-letto di competenza ostetrico-ginecologica con presenza di
personale addestrato dal lunedì al sabato dalle 8 alle 14, mentre il
precedente assetto prevedeva 4 posti-letto. 2 ostetriche in orario
mattutino, 1 in orario pomeridiano e 1 + 1 reperibile in orario
notturno.

Ricordato
come in sede di inaugurazione del nuovo Ospedale di Porretta, proprio il punto nascita sia stato considerato quale ambiente di eccellenza e  innovazione per tutto il territorio e che l’Assessore Lusenti stesso, in risposta all’interrogazione 3035/2012 abbia sottolineato sia il  carattere di eccellenza del nosocomio in oggetto, che di “complementarietà fra Ospedali”.


Tenuto conto
infine delle preoccupazioni emerse in molteplici relazioni e documenti
prodotti dagli amministratori locali delle aree interessate e da
numerose associazioni di cittadini.


Considerate
le proposte dell’Asl di assicurare un servizio 8-14, a seguito del
quale l’assistenza ostetrica si azzererebbe (si pensi al giorno
prefestivo e il seguente festivo con un vuoto assistenziale quindi di 34
ore) e di far alloggiare le partorienti presso una struttura
alberghiera con buoni pasto da consumare presso la mensa del Maggiore in attesa dell’inizio del travaglio, entrambe soluzioni oggettivamente peggiorative del servizio precedentemente offerto;


Considerato che
appare a dir poco ridicola, per non dire penosa, la soluzione elaborata
da qualche sedicente manager pubblico il quale, per far fronte alle
esigenze delle partorienti, ha ritenuto che il problema si potesse
risolvere affittando un solo  appartamento presso un
residence, tra l’altro per un solo anno, alla cifra di 7.500,00 euro.
Ciò vuole dire che non è nemmeno assicurata la continuità ma,
soprattutto, che nel caso di più partorienti in concomitanza non si sa chi avrà la priorità;


Rilevato
che la inadeguatezza di questi manager risulta ancor più evidente ove
si consideri che analoga soluzione è individuata per l’assistenza alle
partorienti ROM, il che dimostra la considerazione che si ha nei
confronti degli abitanti delle zone montane, trattati alla stregua di
nomadi senza casa che, nel caso di parto, devono “migrare” verso la
Città per poter mettere al mondo un figlio;


Considerato
che i cittadini italiani pagano tasse, servizi, prestazioni e quindi si
assiste ad una vera e propria discriminazione anche sotto questo punto
di vista ai danni dei residenti della montagna, considerati veri e
propri cittadini di serie C;


Considerato
che neppure sono mai stati resi noti i presunti benefici che si
otterrebbero dalla chiusura del Punto Nascite e neanche si sono resi
noti gli effettivi costi e gli effettivi risparmi che si intendono
ottenere dalla sua chiusura;


Rilevato
che infatti che la decisione di chiudere il Punto Nascite si inserisce
nel quadro di sistematico depauperamento dei servizi dell’Ospedale di
Porretta Terme il quale è concretamente a rischio di chiusura
sostanziale, se non formale, nonostante il costo di oltre 10.000.000 di € sostenuto per la sua recente realizzazione (precisamente 10.530.502,97  aggiornata al 31 marzo 2013) a dimostrazione della scarsa capacità di programmazione che ha guidato questa Amministrazione Regionale che governa ininterrottamente la Regione da 15 anni e che quindi aveva ed ha il dovere di assumersi la responsabilità di scelte schizofreniche come quella in questione;

Rilevato
che appare a dir poco sorprendente che il PD, SEL, IDV e tutte le forze di maggioranza si siano dimenticate così in fretta dell’Ospedale di Porretta, il quale fu invece oggetto di due (!!!) inaugurazioni durante scorse campagne elettorali per consentire ad Errani e compagni di incensarsi pubblicamente;


Rilevato
che il sottoscritto consigliere, dopo la disponibilità a parole di
tutti i consiglieri regionali, ha presentato la risoluzione n. 4846 su
sollecitazione degli Amministratori locali al fine di garantire tutela e
salvaguardia al Punto Nascite, affermando fin da subito la propria
disponibilità a ritirarla qualora la maggioranza di governo regionale
avesse ritenuto di presentarne una propria purchè in essa si garantisse
la tenuta del Punto nascite;


Rilevato
che nonostante la disponibilità a condurre una battaglia senza colori e
senza bandiere, MAI nessuno della maggioranza ha ritenuto di
sottoscrivere la risoluzione o di prendere ufficialmente posizione in
sostegno del Punto Nascite;


Considerato
che a questo punto è necessario affermare con chiarezza chi è
responsabile di questa scelta sciagurata, indicando con nome e cognome i responsabili di questa decisione nelle persone di Vasco Errani, Carlo Lusenti, Tiziano Carradori, Francesco Ripa di Meana;


Considerato che
per il sottoscritto consigliere qualsiasi disponibilità al confronto e
al dialogo, dimostratisi una vera e propria presa in giro da parte degli
esponenti politici della maggioranza, è subordinata all’annullamento
della decisione di chiudere il Punto Nascite;


Considerato che
ogni volta che si è affrontata la questione in Commissione, Riunioni,
Assemblee, Consigli Regionali il Sig. Lusenti ha sistematicamente
evitato di incontrare cittadini, amministratori, comitati a
dimostrazione della qualità della sua conduzione politica e
amministrativa;

Rilevato
che, come già affermato nel corso della interrogazione con risposta
immediata n. 4961 con cui si rilevava come nei territori montani manchi anche l’assistenza di emergenza medico sanitaria tanto che un’auto medica o un’ambulanza impiegano decine e decine di minuti prima di intervenire concausando con ogni probabilità eventi mortali, a dimostrazione, se mai ve ne fosse bisogno, che l’organizzazione
sanitaria regionale nei territori della montagna è tale da rendere
difficile nascere, ma assai semplice morire, dimostrando la
considerazione che i vertici della sanità regionale hanno per le
popolazioni delle zone montane;


INTERROGA


1.      la Giunta chiedendo se valuti la possibilità di riaprire il punto nascita di Porretta Terme, indicando le ragioni della scelta.

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