Pasquale GENTILE |
Sono
in carcere i due giovani responsabili di una
rapina a mano armata commessa lo scorso
giugno ai danni di un anziano dell’Alta Valle del Reno. A ‘tradirli’ le
impronte digitali lasciate sulla latina di una bibita che ha dato ai
Carabinieri la conferma di aver ‘pizzicato’ i due rapinatori.
I
Carabinieri della Stazione di San Benedetto Val di Sambro, unitamente a quelli
della Compagnia di Vergato e Bologna, hanno infatti eseguito un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere nei confronti di Pasquale GENTILE, 23enne
italiano e Mourad ARAB, 26enne marocchino, responsabili di rapina
aggravata in concorso e porto abusivo di armi.
Il provvedimento, emesso dalla dott.ssa
Franca Zavaglia, GIP presso il Tribunale di Bologna, segue la richiesta della dott.ssa Gabriella Maria Tavano, sostituto presso
la Procura della Repubblica di Bologna, che ha concordato con le risultanze
investigative prodotte dai Carabinieri.
Il provvedimento, emesso dalla dott.ssa
Mourad ARAB |
I fatti
risalgono allo scorso 6 giugno, quando i due si avvicinarono a un 87enne di San
Benedetto Val di Sambro che stava governando gli animali davanti alla sua abitazione.
I due giovani, dopo un breve dialogo per guadagnarsi la confidenza con l’uomo,
costrinsero l’anziano a recarsi in casa e sotto la minaccia di un coltello lo rapinarono. Prima di andarsene legarono la
loro vittima a una sedia e poi si allontanarono utilizzando la Fiat 600 del rapinato.
L’anziano riuscì prima a liberasi le caviglie, poi, raggiunta la
cantina dove aveva strumenti da taglio, a sciogliere anche i polsi. Mentre era indaffarato a
slegarsi, notò una lattina di aranciata aperta da uno dei due rapinatori e
dimenticata sopra un mobile che servirà poi ai Carabinieri per individuare,
grazie alle impronte lasciate sul contenitore, uno dei due rapitori. L’anziano riuscì a fornire
agli inquirenti anche una descrizione fisica dei due soggetti: entrambi
dell’età di circa 20-25 anni e dell’altezza di circa 180 cm; uno dei due
(quello che lo aveva minacciato col coltello) più robusto, di carnagione
olivastra, parlava con un accento strano, forse straniero; l’altro di
carnagione chiara, parlava in lingua italiana in modo più comprensibile. Un
mese dopo, la Fiat 600 fu rinvenuta a Bologna e restituita al legittimo
proprietario. Però, sul luogo del reato intervennero anche i Carabinieri della
Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Bologna che
repertarono alcune impronte digitali verosimilmente lasciate dai due
rapinatori: due impronte furono trovate anche sulla lattina di aranciata e
un’altra sull’anta di un mobile della cucina. Grazie al supporto dei
Carabinieri del RIS di Parma, che hanno analizzato le prove raccolte dai
Carabinieri di Bologna, le impronte sulla lattina sono state attribuite ad ARAB
Mourad, mentre quella sull’anta a GENTILE Pasquale, quest’ultimo noto alle
forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia contro la persona e il
patrimonio. Dopo la cattura i due sono stati associati al Carcere di Bologna.
Dal Comando Provinciale
Carabinieri di Bologna.
Se vogliono mangiare ai lavori forzati, altro che carcere e basta.
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