Pungente comunicato del consigliere Galeazzo
Bignami (nella foto) sulle spese del Comune di Bologna.
Con l’interrogativo introduttivo ‘E' giusto
spendere soldi pubblici così? ’ il consigliere scrive:
In pochi forse ricordano che nel 2007 il Sindaco Cofferati decise di indire le elezioni per consentire agli immigrati di avere proprie consulte.
D'altronde mica potevano farsi rappresentare dagli italiani!
E così la macchina amministrativa comunale, su ordine del Cinese, si è messa laboriosamente in moto, spendendo prontamente soldi pubblici affinché anche i discriminati immigrati potessero avere la loro voce democratica:
576 € per affiggere locandine in ATC,
3.000 € per pubblicità su Repubblica,
1.560 € a CUP per il centralino (cosa c'entra non si sa...),
3.900 € a varie radio ed emittenti locali,
tutto per promuovere questo importante evento democratico, che intanto costava altri 4.104 € per l'organizzazione delle elezioni,
1.737 € per pubblicità...
insomma, una miriade di micro spese che alla fine hanno portato ad una esborso di qualche decina di migliaia di euro di danari pubblici.
Ma si sa, l'appetito vien mangiando e così, una volta insediati, i rappresentanti degli immigrati iniziano (forse) a lavorare e (sicuramente) a spendere, tanto che esigono dal Comune una decina di PC che ovviamente il Comune acquista subito alla modica cifra di 10.374 €, dotandoli ovviamente di software multilingue (lautamente pagato).
Il tutto consegnato nelle mani dei presidenti delle consulte che nel frattempo, capito l'andazzo, continuano a spendere:
4.142 € per i componenti (ma non dovevano essere "senza oneri"?),
1.800 € per i preziosi dossier giornalistici (che nessuno ha letto),
6.004 € per spedizioni postali...
Poi, scadendo il mandato di Cofferati, anche le consulte decadono e inevitabilmente sciolte.
Delbono, nonostante i propositi, non ha avuto il tempo di indire nuove elezioni.
La Cancellieri si è ben guardata dal farlo.
Merola? Probabilmente si è distratto e se ne è dimenticato (ma questa non è una novità...).
E così le consulte, votate nel dicembre 2007 e decadute nel maggio del 2009, non sono più state rinnovate, con buona pace dei soldi spesi per crearle, ammontanti ormai a circa 100.000 €.
Non che ci manchino, sia chiaro; ed evidentemente neppure mancano agli immigrati, che non hanno mai chiesto di rinnovarle.
Però una domanda vorremo farla:
era necessario spendere tutti questi soldi?
Ed era necessario spendere 10.374 € per dei PC portatili?
Già, i PC... Che fine avranno fatto?
Così, chiedendo a destra e ancor più a manca abbiamo scoperto che i PC consegnati ai laboriosi e democratici immigrati sono semplicemente spariti, come potrete leggere dalla risposta all'interrogazione PG 217787/2013 presentata da Marco Lisei.
Meglio, più che spariti pare proprio che i vari presidenti di consulta si siano, guarda caso, dimenticati di restituirli e se ne siano appropriati.
.. democraticamente, s'intende.
In pochi forse ricordano che nel 2007 il Sindaco Cofferati decise di indire le elezioni per consentire agli immigrati di avere proprie consulte.
D'altronde mica potevano farsi rappresentare dagli italiani!
E così la macchina amministrativa comunale, su ordine del Cinese, si è messa laboriosamente in moto, spendendo prontamente soldi pubblici affinché anche i discriminati immigrati potessero avere la loro voce democratica:
576 € per affiggere locandine in ATC,
3.000 € per pubblicità su Repubblica,
1.560 € a CUP per il centralino (cosa c'entra non si sa...),
3.900 € a varie radio ed emittenti locali,
tutto per promuovere questo importante evento democratico, che intanto costava altri 4.104 € per l'organizzazione delle elezioni,
1.737 € per pubblicità...
insomma, una miriade di micro spese che alla fine hanno portato ad una esborso di qualche decina di migliaia di euro di danari pubblici.
Ma si sa, l'appetito vien mangiando e così, una volta insediati, i rappresentanti degli immigrati iniziano (forse) a lavorare e (sicuramente) a spendere, tanto che esigono dal Comune una decina di PC che ovviamente il Comune acquista subito alla modica cifra di 10.374 €, dotandoli ovviamente di software multilingue (lautamente pagato).
Il tutto consegnato nelle mani dei presidenti delle consulte che nel frattempo, capito l'andazzo, continuano a spendere:
4.142 € per i componenti (ma non dovevano essere "senza oneri"?),
1.800 € per i preziosi dossier giornalistici (che nessuno ha letto),
6.004 € per spedizioni postali...
Poi, scadendo il mandato di Cofferati, anche le consulte decadono e inevitabilmente sciolte.
Delbono, nonostante i propositi, non ha avuto il tempo di indire nuove elezioni.
La Cancellieri si è ben guardata dal farlo.
Merola? Probabilmente si è distratto e se ne è dimenticato (ma questa non è una novità...).
E così le consulte, votate nel dicembre 2007 e decadute nel maggio del 2009, non sono più state rinnovate, con buona pace dei soldi spesi per crearle, ammontanti ormai a circa 100.000 €.
Non che ci manchino, sia chiaro; ed evidentemente neppure mancano agli immigrati, che non hanno mai chiesto di rinnovarle.
Però una domanda vorremo farla:
era necessario spendere tutti questi soldi?
Ed era necessario spendere 10.374 € per dei PC portatili?
Già, i PC... Che fine avranno fatto?
Così, chiedendo a destra e ancor più a manca abbiamo scoperto che i PC consegnati ai laboriosi e democratici immigrati sono semplicemente spariti, come potrete leggere dalla risposta all'interrogazione PG 217787/2013 presentata da Marco Lisei.
Meglio, più che spariti pare proprio che i vari presidenti di consulta si siano, guarda caso, dimenticati di restituirli e se ne siano appropriati.
.. democraticamente, s'intende.
La somma di tutti i soldi spesi è sempre una goccia confronto alle cifre rubate da voi politici.
RispondiEliminaNon sono certo della parte politica di Bignami ma è difficile dargli torto.
RispondiEliminaUgo
A proposito di restituire ciò che abbiamo avuto in prestito,signor Bignami, cerchiamo di fare una politica più seria.Ad esempio, ci sono gli €, che noi prendiamo in prestito dalla banca privata centrale europea, pagando interessi usurai pari a 88 miliardi € annui.Quanti PC si possono regalare ai cittadini italiani ( non sono terzomondista) risparmiando 88 miliardi di € all'anno? Che ne dice, giovin Galeazzo,di restituire questi euro alla BCE e di stamparci la moneta in proprio?
RispondiElimina@anonimo 11:04
RispondiElimina...perche'... Cofferati che ha deliberato quelle spese cos'era? Un paracadutista?
Come altri han scritto e' difficile dar torto a Bignami anche essendo di idee politiche non coincidenti.
Con 100.000 € il comune di Bologna ci poteva fare altre cose ben piu' utili, come ad esempio pulire le strade dalla neve d'inverno.
Stendiamo poi un velo pietoso sui veri sprechi degli ultimi 10 anni: Civis e PippolMuver in testa a tutti con i loro 380 milioni di€ complessivi.
se anche i politici restituissero quello che prendono in prestito - rubando legalmente denaro pubblico, in breve ci sarebbe un risanamento della spesa pubblica per decreto, utilizzata solo per bloccare gli stipendi di chi lavora onestamente e non ce la fa più. Mai come in questi tempi la politica ed gli amministratori delegati dei politici, si sono dimostrati contro la democrazia ed i diritti dei cittadini.
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