Il CAI-BO ‘Medio Reno’ è in protesta e ha
stabilito d’effettuare la manutenzione dei sentieri limitandosi all’area del
Parco di Monte Sole (per la quale vigono particolari tutele), in attesa di
conoscere quanto stabilito dal Regolamento Attuativo della legge regionale in
materia di sentieristica e dei provvedimenti dalle singole amministrazioni
comunali.
Non è
una novità, ma a ribadirlo è una comunicazione di Piero Mutinelli e di Romana
Coriambi del CAI-BO ‘Medio Reno’. Precisazione sollecitata, spiega Mutinelli,: “da
alcuni interventi che si riferiscano a quanto previsto dalla legge
sulla Rete Escursionistica della Regione Emilia-Romagna (REER), in particolare
per quanto attiene all'uso dei sentieri da parte degli enduristi. Ciò mi ha
spinto a voler a far conoscere la posizione del CAI in merito a questa
importante tematica”.
Con il titolo significativo ‘… a proposito di motociclisti sui sentieri’, il comunicato
riporta:
La Legge Regionale che istituisce la REER, ha sollevato
un acceso dibattito su alcune modifiche apportate ai criteri di gestione del
territorio e, nello specifico, al passaggio dei veicoli a motore sui percorsi
escursionistici.
Prima della sua emanazione le Prescrizioni di Massima e
di Polizia Forestale (PMPF), recepite dalla normativa regionale, regolavano in
termini chiari e definitivi il passaggio dei veicoli a motore nelle aree
boschive e a rischio idrogeologico (art.
82: Al fine d’evitare l’innesco di fenomeni erosivi e di prevenire i danni alla
vegetazione ed al cotico erboso, è vietato a chiunque di transitare con veicoli
a motore nei terreni agrari, nei terreni saldi, nei terreni pascolivi, nelle
aree forestali, lungo le mulattiere e/o sentieri, per scopi diversi da
quelli stabiliti dal primo comma dell’art. 81 (attività agro-silvo-pastorali,
servizio/vigilanza, passaggio dei proprietari del fondo … ).
I cambiamenti apportati dalla nuova legge hanno indotto
il Club Alpino Italiano-Regione Emilia Romagna a prendere posizione su alcuni
aspetti controversi e a farsi promotore di una serie d’interventi finalizzati a
promuovere una riflessione comune sugli aspetti normativi che, a suo giudizio,
appaiono inappropriati al rispetto del territorio e dei suoi fruitori. Con
questo intendimento l’Assemblea dei Delegati Regionali CAI ha deliberato, in
data 12 ottobre 2013, il documento di seguito riportato:
Valutazioni sulla legge regionale n° 14 del 26
luglio 2013 “Rete escursionistica
dell'Emilia-Romagna e valorizzazione delle attività
escursionistiche”.
L'Assemblea Regionale dei delegati delle Sezioni
CAI dell'Emilia-Romagna,
Valutata la legge regionale n° 14 del 26 luglio
2013 “Rete escursionistica dell'Emilia-Romagna e valorizzazione delle
attività escursionistiche”;
Considerato che essa, accanto ad alcune misure che
vanno nella direzione della tutela e dello sviluppo della Rete Escursionistica
regionale (REER), quali:
1 - il riconoscimento del valore della REER per la
tutela e lo sviluppo sostenibile del territorio regionale, nonché per la
pianificazione territoriale;
2 - la dichiarazione di pubblico interesse dei
percorsi escursionistici inseriti nella REER in relazione “alle funzioni e
ai valori sociali, culturali, storici, architettonici, ambientali, didattici e
di tutela del territorio nonché ai valori naturalistici, paesistici, sportivi e
di promozione della salute peculiari dell'attività escursionistica”;
3 - la
volontà espressa della Regione di proporre accordi ai privati proprietari di
aree attraversate da sentieri, per garantirne la fruibilità pubblica;
4 - l'impegno
ai comuni per la gestione e la manutenzione dei sentieri della REER;
5 - l'istituzione
di un catasto della REER il cui impianto iniziale avrà una portata
sostanzialmente ricognitiva dell’avvenuta maturazione dei diritti di pubblico
passaggio sui percorsi già da tempo praticati;
6 - l'istituzione
di un Coordinamento Tecnico Centrale e di Consulte Territoriali cui sono
chiamati anche rappresentanti del CAI;
Contiene norme e provvedimenti che vanno invece
nella direzione di favorire un uso inappropriato, pericoloso, ad alto impatto
ambientale e dannoso per i sentieri della REER, quali:
1 - una
definizione di escursionismo la quale non pone alcuna limitazione concettuale a
che esso venga praticato con l’utilizzo di mezzi motorizzati;
2 - la conseguente previsione in via generale,
salvo eccezioni, della possibilità di utilizzare i sentieri anche con mezzi
motorizzati; previsione, questa, non riscontrabile in alcun’altra normativa
regionale in materia, e che per di più si mostra in contrasto con la
finalizzazione dei percorsi escursionistici, pur affermata dalla legge in
oggetto, alla “promozione delle aree naturali … e allo sviluppo
sostenibile”;
3 - l'attribuzione ai Comuni “in coerenza con i
principi delle prescrizioni di massima e polizia forestale...” della
facoltà di “interdire anche parzialmente il transito motorizzato per motivi
di sicurezza, di pregio dei percorsi, di impatto ambientale o di fragilità del
terreno e nel
caso di accertati gravi danneggiamenti conseguenti
al transito dei mezzi a motore”,
rovesciando così la logica che vorrebbe i sentieri comunque interdetti al
traffico motorizzato e l'ammissibilità di possibili
eccezioni motivate, e fors’anco mirando con la
formulazione adottata a dischiudere spazi - ancorché contestabili - di
interpretare la norma stessa nel senso di trasformare le PMPF da regola cogente
a criterio facoltativo cui ispirarsi per interdire se del caso i sentieri ai
mezzi a motore;
4 - l'obbligo per i comuni di motivare l'eventuale
chiusura dei sentieri ai mezzi motorizzati e di apporre una adeguata
segnaletica, il che non gioverà ad agevoli e diffuse loro iniziative in tal
senso;
5- sanzioni solo per chi “danneggi o alteri
intenzionalmente tratti della REER”, rendendo in tal modo praticamente
impossibile l’elevazione di contravvenzioni a questo titolo, a causa
dell’evidente difficoltà di dimostrare il dolo specifico di un danneggiamento
provocato dal passaggio di mezzi a motore su fondi delicati ed erodibili come
quelli dei sentieri.
Ritenuto che tali provvedimenti siano passibili di
compromettere assai gravemente l'impianto positivo della legge, in quanto il
traffico motorizzato sui sentieri della REER, così reso possibile, produrrebbe
un alto impatto ambientale sulla fauna, sulla flora e sul fondo dei sentieri,
oltre a rappresentare un pericolo, un disturbo e, in definitiva, un
disincentivo alla frequentazione non motorizzata dei sentieri stessi e, quindi,
un ostacolo allo sviluppo, alla valorizzazione e alla tutela della REER e del
territorio collinare e montano della Regione,
DELIBERA
1 - di esprimere ai Presidenti dell'Assemblea
Legislativa e della Giunta della Regione Emilia- Romagna, per i motivi di cui
sopra, la massima preoccupazione per il futuro della Rete Escursionistica
dell'Emilia-Romagna;
2 - di chiedere al Presidente della Giunta della
Regione Emilia-Romagna di procedere con sollecitudine alla redazione del
Regolamento Attuativo previsto dalla legge, nonché alla redazione di una
opportuna circolare interpretativa idonea a dissipare dubbi applicativi,
consultando il CAI per entrambe le suddette iniziative;
3 - di chiedere alla Regione Emilia-Romagna ed ai
Comuni o Unioni di Comuni di attivare con la massima sollecitudine gli
organismi di consultazione previsti dalla legge, chiamandovi a far parte i
rappresentanti del CAI e delle altre associazioni ambientaliste;
4 - di impegnare le Sezioni e tutti i volontari del
CAI dell'Emilia-Romagna al massimo impegno verso i Comuni e le Unioni dei
Comuni al fine di prevenire quanto più possibile la apertura dei sentieri al
traffico motorizzato ed alla massima vigilanza sul territorio al fine di
segnalare abusi e danneggiamenti;
5 - di impegnare infine le Sezioni ed i volontari
della sentieristica ad interrompere la manutenzione di quei sentieri o tratti
di REER che dovessero inauspicabilmente essere aperti ai mezzi a motore
malgrado i divieti derivanti dalle PMPF o altra vigente normativa.
Il Gruppo territoriale CAI-BO “Medio Reno”, in considerazione di quanto
previsto nell’ultimo comma della Deliberazione dei Delegati, ha stabilito
d’effettuare la manutenzione dei sentieri limitandosi all’area del Parco di
Monte Sole (per la quale vigono particolari tutele), in attesa di conoscere
quanto stabilito dal Regolamento Attuativo della legge e dalle singole
amministrazioni comunali.
Il nostro Gruppo intende inoltre mantenere vivo e costruttivo il dialogo
con i Comuni del territorio, le associazioni e i singoli cittadini sui
contenuti della legge e manifesta la propria disponibilità a collaborare con
quanti sono impegnati nelle attività di tutela dell’ambiente naturale e, più in
generale, nello “sviluppo sostenibile” del
nostro territorio.
INVITO IL CAI MEDIO RENO
RispondiEliminaA LEGGERE BENE CON ATTENZIONE QUANTO SCRITTO SUL BLOG DI FABBRIANI
MARZABOTTO : GIUSEPPE BONANTINI PARLA DI
IN QUANTO FORSE NON SI VUOLE CAPIRE CHE LA REGIONE CON LA LEGGE REER NON HA LEGALIZZATO UN BEL NIENTE HA SOLO DOVUTO LEGITTIMARE CHE LA REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI A MOTORE IN REGOLA SPETTA SOLO ALLE NORMATIVE STATALI
IL CODICE DELLA STRADA
DOPO 20 ANNI LA REGIONE HA CAPITO
CAPISCO LA RABBIA DEL CAI
LA LEGGE E UGUALE PER TUTTI
Infatti il decreto legislativo n. 34/2018 in materia di rivalutazione delle foreste, vieta per motivi di dissesto idrogeologico il transito motorizzato in tutta la viabilità forestale (sentieri, mulattiere ecc...). Non c'entra un bel nulla il codice della strada, in quanto esso è valido solo su viabilità ad uso pubblico, la Reer è composta in gran parte da viabilità ad uso privato e non può essere certo la regione a stabilire come e dove applicare una legge statale
Eliminanon c'è molto da aggiungere oltre a un semplice "MI PIACE".
RispondiElimina....riferito ovviamente alla scelta del CAI......a scanso di equivoci.
RispondiEliminaLA NUOVA LEGGE REGIONALE R E È R
RispondiEliminaRETE ESCURSIONISTICA EMILIA ROMAGNA
VALORIZZAZIONE. ATTIVITÀ ESCURSIONISTICHE
DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N 71 2013
NON REGOLAMENTA L'USO DEI SENTIERI O MULATTIERE AI VEICOLI A MOTORE E NON STRIZZA NESSUN OCCHIO AI MOTOCICLISTI COME FORSE SI VUOLE FAR CREDERE SI È SOLO TRATTATO DI DOVERE ACCETTARE CHE LA LORO FRUIZIONE E REGOLAMENTATA SOLO DALLA LEGGE PRIMARIA DELLO STATO E NON DALLA LEGGE DEL CAI
PERTANTO NON SI SMANTELLA NESSUNA REGOLA PERTANTO È INUTILE CHE IL RESPOSABILE DEL CAI SI ARRABBI
COME DICE BONANTINI LA LEGGE DELLO STATO
VA RISPETTATA E FATTA RISPETTARE DA TUTTI
L'unica strada percorribile (metaforicamente parlando) e' quella del dialogo tra CAI e CER. Il bosco non e' esclusiva dei pedoni e tutti gli altri fruitori vanno tutelati. Al tempo stesso ognuno deve dare il proprio contributo affinche' il territorio possa rimanere di tutti. Se il CAI non sistema i sentieri lo fara' il CER attraverso le persone che sistemano i sentieri da prima che nascesse sia il CER che il CAI medio reno. Il buon senso e la tolleranza sono l'unica soluzione.
RispondiEliminaCAI ed associazioni ambientaliste si vogliono appropriare di diritti esclusi su mulattiere e sentieri senza che ne abbiano titolo, questo loro modo di comportarsi, prepotente ed irrispettoso degli altri va stroncato senza indugio, le mulattiere ed i sentieri non sono di loro proprietà. Si sentono il diritto di giudicare che l’attuale legge contiene provvedimenti che favoriscono (a loro insindacabile giudizio) un uso inappropriato di mulattiere e sentieri (per loro il solo modo appropriato di usarli è il loro). Ovviamente per raggiungere il loro scopo chiedono a Regione e Comuni di attivare i soliti inutili organismi di consultazione creati da quel flagello italiano che si chiama burocrazia ed a cui vengono chiamati a farne parte le solite minoranze rumorose loro compresi.
RispondiElimina> un uso inappropriato di mulattiere e sentieri
RispondiEliminaMa che strano...
Anche l'italiano deve essere sbagliato, erroneamente si dicono mulattiere e sentieri e non crossiere, quadiere o trialpiste.
Ma come si permettono!
Rettifichiamo subito i dizionari dai loro lemmi inappropriati.
> chiamati a farne parte le solite minoranze rumorose loro compresi
Oh, indubbiamente.
Sai, i fuoristradisti non sono mica casinari, rumorosi e fracassoni come tutti quegli escursionisti, con quell'assordante rumore di foglie secche schiacciate sotto le suole.
Non se ne può più di queste rumorose minoranze.
Adotta anche tu un fuoristradista.
Distruggi l'obsoleto sentiero, sgasa e scaccia il camminatore e tutta la valle sarà sicuramente meno rumorosa!
INFORMO IL CAI MEDIO RENO
RispondiEliminaLA LEGGE 394 DEL 1991 ART.11 LETT.C CIOÈ IL REGOLAMENTO DEI PARCHI E AREE PROTETTE
RIFERIMENTO AL PARCO DI MONTE SOLE
IL MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI CON NOTA 13 GIUGNO 2011 N. 3282 DICE :APPLICAZIONE
DEL CODICE DELLA STRADA SULLA VIABILITÀ STRADALE ALL INTERNO DEI PARCHI E AREE PROTETTE TALE NOTA E INVIATA AL MINISTERO DELL AMBIENTE E DICE CON RIFERIMENTO ALLA NOTA SI PUNTUALIZZA IN DIRITTO TALE REGOLAMENTAZIONE SPETTA ALLE NORMATIVE DEL CODICE DELLA STRADA.
L ART. 231 DEL MEDESIMO CODICE RIPORTA LA DICITURA : SONO ABROGATE TUTTE LE DISPOSIZIONI CONTRARIE E INCOMPATIBILI CON LE NORME DEL PRESENTE CODICE.
Se vuole adottarmi signor. Zecca sono rimasto orfano però l'avviso vado a funghi,in moto,in bici,passeggio a piedi e non odio i cacciatori,amo il bosco e la natura a mio modo e il mio motto e' vivi e lascia vivere e le posso garantire che non soffro di nessun esaurimento anzi della mia vita sono estremamente soddisfatto.Provi a condividere questa filosofia poi mi faccia sapere..
RispondiEliminaCari saluti
> vivi e lascia vivere
RispondiEliminaEhm...
Ho ricordato altrove che certi sentieri vengono devastati al punto tale di renderne impossibile la fruizione.
Ecco, piglia l'escursionista e lascia che viva... a casa, in comoda tranquillità, senza rischi di sorta. Così non "precipita" più nelle fosse, non deve più fare acrobazie per stare in piedi sul fango e non fa più inquinamento rumoroso conversando mentre cammina.
Oh!
Grazie, eh!?
Ma lei sign. Zecca mi tolga una curiosità e' nato in questi posti o si è trasferito o non vi abita affatto?
RispondiEliminaChiedo scusa per la mia curiosità grazie.
Signor Tonioli
RispondiEliminaFacciamo allora che lei mi dice se tifa la Virtus o la Fortitudo, così andiamo fuori argomento insieme che è più piacevole. Eh!?
VEDI : IL CUSNA PERIODICO DELLA SEZIONE REGGIANA DEL CAI
RispondiEliminaGIUSEPPE BONANTINI DICE : IL CAI CI TENDE LA MANO.
SONO LA RIPROVA CHE LA RAGIONEVOLEZZA E L'ABBANDONO DI POSIZIONI OLTRANZISTE SONO AUSPICATE ANCHE DA UNA PARTE DEL MONDO DEI CAMMINATORI ESATTAMENTE COME SEMPRE DETTO E SOSTENUTO.
DI NOTEVOLE INTERESSE E LA PRESA DI DISTANZA
DALLA PRESIDENZA REGIONALE DEL CAI SIA PER CIÒ CHE È STATO L ITER DELLA STESURA DELLA BOZZA DELLA REER ( lo sempre detto che era opera del cai bolognese ) E SIA DALL ATTEGGIAMENTO OTTUSO E OSTRUZIONALISTICO CHE LA DIRIGENZA DEL CAI BOLOGNESE STA MANTENENDO DOPO L APPROVAZIONE DELLA LEGGE REER.
COMPLIMENTI SINCERI AGLI AMICI CAI REGGIANI PROPRIO DA LORO INIZIEREMO LA NOSTRA RETE DI INCONTRI PROVINCIALI DELLA NOSTRA REGIONE PER GETTARE LE BASI DI UNA PROFICUA COLLABORAZIONE PER ARRIVARE AD UNA CIVILE E PACIFICA CONDIVISIONE DEL NOSTRO BELLISSIMO APPENNINO.
AGGIUNGO UN BREVISSIMO COMMENTO
ERA ORA
ma lei ha gli occhi per vedere sui sentieri i buchi causati dalle moto enduro?
RispondiEliminarisposta a:
RispondiEliminaL'unica strada percorribile (metaforicamente parlando) e' quella del dialogo tra CAI e CER. Il bosco non e' esclusiva dei pedoni e tutti gli altri fruitori vanno tutelati. Al tempo stesso ognuno deve dare il proprio contributo affinche' il territorio possa rimanere di tutti. Se il CAI non sistema i sentieri lo fara' il CER attraverso le persone che sistemano i sentieri da prima che nascesse sia il CER che il CAI medio reno. Il buon senso e la tolleranza sono l'unica soluzione.
DA COME SCRIVI SI CAPISCE CHE TU NON HAI IDEA DI QUANTO LAVORO C'E' DA FARE, E LA PERSONE CHE UN TEMPO SISTEMAVANO I SENTIERI SONO POCHISSIME E NON SONO CERTO CONTENTE DI RIPARARE LE "VORAGINI" CAUSATE DAL CONTINUO PASSAGGIO DEGLI ENDURO... COMUNQUE SE ALLA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE PIACE AVERE I SENTIERI DISTRUTTI, REGIONE EMILIA ROMAGNA COMPRESA, CI ADEGUEREMO...