mercoledì 13 novembre 2013

A colloquio con Gianni Devani (nella foto), dell’associazione ‘Vittime del Salvemini' e coordinatore del Centro per le Vittime di Reato e Calamità’.




Sono 15 volontari, riuniti nell’associazione nata a seguito del disastro dell’Istituto Salvemini e intenzionati a non lasciare cadere nel vuoto  e rendere inutile una esperienza vissuta quali vittime di quella tragedia.
Si sono organizzati e hanno messo a disposizione degli altri le loro capacità acquisite sul campo.  Tra loro ci sono anche genitori delle vittime e dei feriti di quel giorno di dicembre del 1990 e fra gli scopi dell’associazione, anche quella di onorarle quelle vittime.
Coordinati da Gianni Divina, ex docente del Salvemini di cui è stato anche vicepreside, accolgono per un colloquio quanti sono vittime di un reato, di una calamità e di altre emergenze come la crisi economica in atto per cercare di guidarli verso una soluzione e una ripresa .
Un incontro
L’iniziativa ha preso il via nel 2005 e ora sono ormai circa 400 casi che si presentano ogni anno.  “Lavoriamo in convenzione con Asc Insieme e quindi con i 9 comuni del distretto sanitario di Casalecchio di Reno,” precisa Devani, cui abbiamo fatto alcune domande.

Chi sono coloro che vi avvicinano ?
“Si tratta di singoli o di  famiglie che subiscono le conseguenze di ogni tipo di reato o calamità come violenze domestiche, le più gravi e truffe di vario tipo. Sono vittime di ingiustizie di carattere sociale o di vicinato. 

La volontaria Roberta Giovagnoni mostra 
alcune opere artistiche dedicate alle vittime.


Dal punto di vista numerico la casistica più importante, ma per fortuna la meno grave, è quella legata alle conseguenze delle sottoscrizioni a gestori di forniture di servizi oggi moltiplicatisi a causa delle nuove forme di mercato. Il più delle volte si rivelano trappole e difficili da risolvere. Le liberazioni da questi contratti di utenze richiedono spesso l’aiuto e l’intervento di un legale.”

Per esempio ?
“L’attribuzione di servizi non richiesti in campo telefonico o informatico. La vittima  si trova, senza volere, invischiata in un contratto, sempre oneroso, in vari campi e di diverse  utenze o gestioni.  A volte si accetta un omaggio, si firma la ricevuta credendola tale, invece si sottoscrive il cambio di contratto . Spesso non c’è la truffa palese, anzi si possono avere in avvio anche benefici,  ma si esce da un contratto protetto e se ne accetta uno libero che in futuro può essere modificato unilateralmente. Senza parlare degli acquisti incauti come l’acquisto inconsapevole di un kit per l’esame del Dna del costo di  3500 euro o di una collezione di monete della Zecca del costo di 4000 euro o di una Bibbia con rilegatura dorata del costo di 5000 euro”.

Chi vi contatta ?
“La nostra attività si è progressivamente adeguata alle richieste del territorio questo ci ha enormemente coinvolti  in quella calamità che è diventata la crisi economica. Quando siamo nati, il nostro scopo era quello di creare un centro di aiuto e sostegno delle ‘vittime’ in senso lato. Nel tempo è avvenuto che la crisi economica ha creato un serbatoio di vittime nuovo, legato alla mancanze di introiti famigliari. A tal proposito, su indicazione dei servizi sociali, siamo chiamati ad affiancare le famiglie in difficoltà economica con una sorta di tutoraggio sulla gestione del bilancio famigliare. Interveniamo  nella situazione debitoria, nel limite del possibile, proponendo, a seconda dei casi, un elenco di priorità nell’affrontare i diversi debiti proponendo ai creditori operazioni di saldo e stralcio su credito scaduti e gestendo prestiti sull’onore attualmente arrivati a circa 160.000 euro per un totale di 104 prestiti per altrettante famiglie”.


L'aula che conserva lo squarcio provocato dall'aereo
mostrata dal volontario  Rober Gabellini
C’ una nuova emergenza, si dice, legata alla dipendenza dal gioco. Giusto?
“Sì. Quella del gioco d’azzardo si sta rivelando sempre più diffusa e pericolosa perché coinvolge strati sempre più grandi della collettività anche e soprattutto nei settori meno abbienti . Purtroppo stanno arrivando vari casi di famiglie rovinate dal gioco,  dove  è stato dilapidato il patrimonio (comprese le liquidazioni di fine rapporto) per poi maturare debiti cui non si riesce più a far fronte, fino a compromettere il pagamento dell’affitto e delle utenze. In molti di questi casi, spesso all’aspetto materiale si aggiunge la distruzione della famiglia”.

L'interno dell'aula.
Cosa fate?
“Cerchiamo di dare assistenza ai famigliari del giocatore che vengono allo sportello, dando i consigli utili ad evitare il coinvolgimenti del patrimonio famigliare, se ancora possibile. Inoltre diamo  consulenza legale e psicologica al famigliare ‘giocatore’  cercando di coinvolgerlo, ma raramente ci si riesce,  in un percorso di recupero” .
Per questa e altre emergenze sociali, come stalking e le violenze domestiche,  sono già stati organizzati incontri pubblici di sensibilizzazione, fra cui uno recente a Sasso Marconi.  

Il Centro si trova a Casalecchio di Reno nell’ex sede dell’Istituto Salvemini, quella colpita dall’aereo che uccise 12 studenti e ne ferì tanti altri.

Dodici sagome in volo ricordano gli studenti morti.
Tel. E fax 051 6132162


Orario di apertura dello sportello: dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19.
Orario dello sportello a tutela dei consumatori ogni venerdì dalle 16 alle 19.

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