Fabio Rainieri |
Nel silenzio generale, in Emilia, si sta consumando la fine del cosiddetto ‘Modello
Emiliano’, termine inventato dagli esponenti nazionali dell’allora PC per
definire il modello economico di sinistra che, a loro dire, ha portato e
garantito il benessere nelle terre in cui da prima il PC poi PDS-DS-PD hanno
governato indisturbati dal dopoguerra ad oggi.
Le cooperative che lì hanno
sede, definite da sempre 'Cooperative Rosse', stanno vivendo una crisi come mai
era capitato loro. In molte di questi mastodonti dai fatturati di centinai di milioni
di euro, con strutture ben diverse dall’idea cooperativa del socio lavoratore
per la quale erano nate, nell’ultimo
anno, una dopo l’altra, hanno portato i libri in Tribunale a
Reggio. Concordati con pagamento dei debiti al 15% e ‘Newco’, termine
coniato per definire le nuove cooperative che continuano le attività
redditizie, percentuali e termini prima sconosciuti ora in Emilia sono
all’ordine del giorno.
Veri e propri colossi, da sempre contestati dalle imprese private che vi si
sono trovate a competere battaglie impari, ma che dalla sinistra venivano
portati ad esempio come fiori all’occhiello del proprio modello economico, nel momento del pieno benessere economico e del momento d’oro dell’edilizia
erano in grado di funzionare. Imprese che negli anni in Emilia hanno messo
all’angolo l’imprenditoria privata nel campo delle costruzioni e non solo, oggi
sono moribonde e come loro, purtroppo, migliaia di artigiani che con loro
lavoravano. Costoro avevano acquistato appartamenti realizzati dalle cooperative
per cui lavoravano e che oggi si trovano senza lavoro, con un mutuo da pagare,
con qualche migliaia o decina di migliaia di crediti vantati nei confronti di
quelle società che fino a poco tempo fa’ in Emilia erano i leaders del 'Libero
Mercato', almeno nel settore delle costruzioni.
Cooperative come Cooperativa Muratori Reggiolo, Orion, Coopsette, Unieco
con cantieri privati ed appalti pubblici che superavano abbondantemente i
confini reggiani ed emiliani ed altre di minori dimensioni, con migliaia di dipendenti
ed un indotto di decine di migliaia di unità, hanno dimostrato la loro enorme
fragilità ed antieconomicità, arrivando ad accumulare complessivamente debiti
per ben oltre un miliardo di euro. L’errore di un sistema economico come
quello emiliano fondato su colossi che, perdute da tempo le finalità
solidaristiche per le quali risultavano essere stati creati e per i quali godono
di normative differenziate rispetto alle normali imprese private, si trovano
oggi tutti in una situazione di drammatica difficoltà che non può essere
ricondotta e liquidata solo come la conseguenza di una congiuntura economica.
Le notizie uscite in questi giorni sulla stampa, circa vicinanze tra
Coopsette e l’ex Presidente della Regione Umbria in quota PD, su presunti
illeciti dovuti a favoritismi riguardanti la realizzazione della Variante di
valico, che ha portato agli arresti domiciliari di quest’ultima, getta ombre
sui rapporti tra il mondo cooperativo e la politica, rapporti sui quali la
magistratura ora indaga e sui quali si spera farà chiarezza. In Emilia
oggi è evidente il fallimento del sistema economico del PD, interamente basato
sul modello cooperativo, che viste le dimensioni raggiunte, di cooperativo ha
ben poco, propinato da sempre come la propria soluzione efficace e vincente
nelle terre rosse. Oggi i fatti danno ragione a chi come la Lega Nord, si
è da sempre opposta al sistema delle grandi imprese, ancor più a quelle
cooperative, ed è da sempre stata vicina alle imprese private, agli artigiani
ed ai commercianti che, seppur tra mille difficoltà, con il loro singolo
contributo riescono a tenere vivo un tessuto economico che garantisce la continuità
del benessere nelle regioni del nord.
Lo denuncia Fabio Rainieri, segretario nazionale della Lega Nord Emilia.
Ma questo chi é ?? Va boh se lo dice le credo...
RispondiEliminasarebbe ora di cambiare ...la gente se i parla del PD sembra dimenticare o non vedere gli errori commessi...
RispondiEliminale coop. al servizio dei consumatori sono le più care .......il MONTE PASCHI non se ne parla mai....ora anche questo.....
Eh... bè... la Lega invece è un esempio fulgido di buona amministrazione delle risorse ricevute grazie alle tasse versate dai cittadini.
RispondiElimina...parliamo dei diamanti in Tanzania?
...parliamo di Banca Credieuronord?
...parliamo del bancomat dell'autista del Trota?
...parliamo di Belsito?