I
Carabinieri, in ‘assetto da atleti’, per indagare in modo non sospetto su una ‘ben
avviata’ macchina da spaccio, hanno portato in carcere i protagonisti di un ben
organizzato e consistente traffico di stupefacenti. Fra gli arrestati, cinque
marocchini, di età compresa dai ventisei ai trent’anni, domiciliati a
Bologna.
A dare il
segnale e l’indicazione dell’illecito in corso e a spingere i Carabinieri ad
indagare è stato un quarantanovenne di Bologna arrestato nell’aprile scorso per spaccio di
sostanze stupefacenti.
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Questo ha
consentito di appurare l’iter messo in atto dai malviventi perché lo spaccio di
stupefacente potesse passare inosservato, in particolare in che modo avveniva
la cessione di cocaina ai consumatori, perlopiù italiani. Lo scambio avveniva a
Bologna, nei pressi del supermercato Pam di via Bellaria, nel parcheggio di un
ristorante ubicato in via Quarto di Sopra, in un’area adiacente a via del Gomito
e in alcune aree pubbliche di Bologna, come il parco Gino Cervi. L’organizzazione
ha gestito un’attività di spaccio notevole, fino a 150 dosi di cocaina vendute
in un solo giorno. Gli acquirenti telefonavano ai marocchini che, a loro volta,
informavano il ‘cavallo’, ossia il pusher di zona in grado di portare a termine
lo scambio nel modo più discreto.
I militari,
per potere indagare in modo insospettabile e al fine di penetrare le zone dove
si portava a termine lo spaccio, hanno iniziato a frequentarle giornalmente
praticando gli sport più comuni. Ciò ha permesso di arrestare alcuni
spacciatori, tra cui un soggetto ricercato dall’Autorità Giudiziaria di Bologna
perché colpito da un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere per un reato di
violenza sessuale di gruppo commesso lo scorso 2012.
Comando
Provinciale Carabinieri di Bologna
I carabinieri li arrestano ed i magistrati ed i politici li mettono fuori. Meditate gente.
RispondiEliminaMi meraviglio che in queste condizioni i carabinieri si impegnino ancora per prenderli.