martedì 7 maggio 2013

La risposta della vicepresidente della Regione Emilia Romagna Simonetta Saliera, agli interrogativi posti da un residente sulla ‘unione dei comuni dell’Alta Valle del Reno’.




 La vicepresidente ha affidato la sua ‘informativa’ a ‘Reno News’ che riportiamo .
 
Simonetta Saliera ha analizzato punto su punto gli interrogativi e ha fornito ad ogni quesito le sue risposte,  pubblicate in corsivo.

Quale semplice cittadino dell’Alto Reno, ho tentato di comprendere il processo di riordino istituzionale attualmente in atto, disciplinato da ultimo dalla recente L.R. n. 21, approvata in Dicembre 2012. Prima di tutto vorrei complimentarmi con l’Ente da Lei rappresentato, per l’ottimo lavoro di analisi e di sintesi pubblicato in merito sul Sito Internet istituzionale, tale da consentire a qualsiasi cittadino l’approccio a questo complesso argomento.
 SALIERA: Gentilissimo, rispondo e puntualizzo volentieri ai quesiti posti, con una breve precisazione: questa è una missiva anonima, senza firma e questo non va bene. I rapporti tra cittadini e istituzioni devono essere limpidi e trasparenti. Da entrambe le parti. Sul riordino istituzionale i tanti amministratori che ci stanno lavorando, ci stanno mettendo la faccia sul territorio. I dubbi, le domande (anche quelle come molte di queste che paiono avere già una risposta intrisa nella domanda) sono giusti e benvenuti, ma correttezza vorrebbe che alla fine di ogni lettera ci fossero un nome e un cognome.

Rimangono però alcuni aspetti da chiarire, che espongo di seguito:
1. Considerato che la legge dello Stato pone precisi obblighi associativi solo per i Comuni montani con meno di 3.000 abitanti, cosa ha spinto la Regione a
coinvolgere anche i Comuni di dimensioni maggiori?
 SALIERA: La Regione ha deciso di sostenere, anche economicamente, tutti quei Comuni che decidono di associare tra loro funzioni e gestione di servizi in modo da risparmiare sui costi di gestione per liberare risorse per i servizi stessi e gli investimenti.

2. I Comuni montani con più di 3.000 abitanti, dal 1° Gennaio 2014 dovranno svolgere in forma associata, oltre alle funzioni che attengono i sistemi informatici, almeno 3 delle seguenti funzioni fondamentali:
- Pianificazione territoriale
- Servizi sociali
- Polizia municipale
- Protezione civile

quale logica è stata seguita nell’individuazione di tali funzioni?
Considerato che la scelta è stata indipendente (non dettata dallo Stato), la Regione avrebbe anche potuto entrare maggiormente nel merito (non limitandosi a richiamare alcune funzioni fondamentali) definendo ambiti più mirati, magari evitando proprio i servizi di maggiore prossimità territoriale. Un esempio può essere rappresentato dall’Ufficio Personale (già gestito con soddisfazione dalla nostra Comunità Montana per conto di alcuni Comuni).

Quale impatto potrebbe avere sulle abitudini di vita dei cittadini, il fatto che i cedolini paga dei dipendenti di diversi Comuni vengano elaborati in un’unica sede? Forse proprio in tali ambiti si potrebbero ottenere le maggiori economie di scala.
 SALIERA: Le funzioni sono state indicate su suggerimento dei sindaci stessi dei Comuni dopo due anni di confronto sul territorio con parti sociali, amministratori, realtà associative di cittadini. Il confronto è sempre aperto e se si palesasse l’utilità di aumentare il numero delle funzioni tra cui scegliere questo sarà fatto. I cittadini possono stare tranquilli: l’associazionismo tra Comuni ha proprio l’obiettivo di preservare i servizi di prossimità, altrimenti messi a rischio dal calo delle risorse pubbliche.

3. Il superamento delle Comunità Montane costituirà comunque un costo per i relativi Comuni, sia nel caso di subentro di Unioni di Comuni montani sia qualora si procedesse allo scioglimento delle stesse. Nel 1° caso perché i contributi che la Regione erogherà all’Unione non saranno sufficienti per coprire gli attuali costi della Comunità Montana; nel 2°, perché i debiti e il personale verranno ripartiti tra i Comuni. Se le Comunità Montane, Enti territoriali istituiti dallo Stato, vengono chiuse dalla Regione, perché i relativi oneri devono essere posti a carico dei Comuni? Seguendo questa logica bisogna sperare che non chiudano anche le Province. Le Comunità Montane che furono istituite per attuare il principio costituzionale di speciale sostegno alla montagna, per la stessa si trasformano invece in una penalizzazione. Quando nel 2009 in Regione sono state chiuse 9 Comunità Montane, è stato adottato lo stesso metodo?
Le Comunità Montane furono istituite con legge dello Stato, peccato che lo Stato da anni ormai non le funanzi più. La Regione da tempo ha messo proprie risorse, con il riordino a cui stiamo lavorando si vuole proprio fare in modo che l’associazionismo tra Comuni porti a risparmi sui costi di gestione per migliorare i servizi ai cittadini.
Il Comune di Pianoro, per esempio, di cui Lei era all’epoca Sindaco, quali costi  ha dovuto sostenere a seguito della chiusura della Comunità Montana delle Cinque Valli Bolognesi?
 SALIERA: Nessun costo aggiuntivo rispetto a quanto veniva dato di contributo alla Comunità Montana.

Un’ultima considerazione: la nostra Comunità Montana svolge prevalentemente funzioni regionali delegate (difesa del suolo e assetto idrogeologico, forestazione, ecc.), le uniche funzioni svolte per conto dei Comuni sono quelle relative alla gestione e formazione del personale. Per logica, soltanto i rapporti attivi/passivi e il personale dipendente, relativi a queste ultime funzioni, dovrebbero essere ripartiti tra i Comuni interessati.
 SALIERA: Per gli Enti che svolgono funzioni delegate dalla Regione sono previste apposite risorse regionali.

2 commenti:

  1. Bene rispondere ma le motivazioni della Saliera sono pretestuose. I risparmi da unificazione degli organi di governo dei comuni sono risibili; le gestioni associate possono a volte migliorare le cose (e neanche sempre) ma il personale pubblico in servizio, di base resta sempre quello. Il vero motivo e' il controllo politico del territorio con lo "scioglimento" dei comuni piu' indipendenti in carrozzoni di minor numero, da porre molto piu' facilmente sotto l'egida del PD regionale. In vista delle elezioni!

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  2. Oramai i politici nazionali, locali ed amministratori compresi ballano da soli.
    Hanno capito che parlano a loro stessi e gli italiani si sono veramente rotti.......

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