mercoledì 27 febbraio 2013

Voglia di archeologia: un convegno sull'Italia preromana e tante presenze nei musei.



La dottoressa Paola Desantis, direttrice del museo etrusco a Marzabotto, ha annunciato  un  Convegno su ‘Il mondo Etrusco e Italico’, in programma per domani, giovedì  28 febbraio a partire dalle 10 e venerdì 1 marzo a partire dalle 9, organizzato dalla SEZIONE DELL'ETRURIA PADANA E ITALIA SETTENTRIONALE DELL'ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI ETRUSCHI E ITALICI  nell’ Aula Prodi del  Complesso di San Giovanni in Monte a Bologna e verterà sulla storia nell’Italia settentrionale  prima dell’impatto con Roma (IV-III sec. a.C.).
L’iniziativa, che vede la partecipazione di numerosi giovani ricercatori, tratta un tema di grande interesse scientifico da sempre dibattuto e ritenuto cruciale per la storia del territorio in età preromana.

Il convegno è aperto a tutti

Per i informazioni tel. 051-2097715 (dalle 8 alle 16 Chiara Mattioli) oppure
chiara.mattioli4@unibo.it


 

Inoltre, il Soprintendente per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna, Filippo Maria Gambari  ha reso noto che sta aumentando l’interesse per l’archeologia, comprovando questa bella notizia con i dati delle presenze nei musei e nelle aree archeologiche dell’Emilia Romagna, registrati lo scorso anno.

Oltre 66mila persone (per l’esattezza 66.619), di cui quasi un quinto paganti, hanno visitato nel 2012 i quattro Musei Nazionali e le tre aree archeologiche gestite dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna.
Un incremento che sfiora il +9% rispetto all’anno precedente (61.280) ma che registra un +19% se confrontato con la media del periodo 2001-2011 (55.951)
Ancora meglio è andata sul piano degli incassi, +22% rispetto al 2011, complice l’aumento del costo del biglietto dei musei di Ferrara e Parma.
Era dal 2002 che non si registrava un’affluenza di pubblico così alta, con un minimo storico di 45 mila presenze annue nel 2005 dovuto alla riforma scolastica che, eliminando l’insegnamento della Storia antica nelle scuole medie, ha provocato il crollo dei visitatori di musei e zone archeologiche.
Da allora però i Musei Archeologici Nazionali di Parma, Ferrara, Marzabotto e Sarsina e le aree archeologiche di Veleia, Classe e Russi hanno registrato un lento ma costante recupero di pubblico, fino all’ottimo risultato del 2012, con 5339 visitatori in più rispetto all’anno precedente che già aveva dato numeri da boom.
"Il risultato raggiunto,” ha commentato soddisfatto il Soprintendente, “ premia gli sforzi di tutto il nostro personale e dei tanti enti locali, volontari e collaboratori che ci hanno affiancato con vero entusiasmo e autentica passione, confermando ancora una volta la grande attrazione dell'archeologia emiliana anche in periodi di investimenti limitati. Nel ringraziare tutti, cercheremo di moltiplicare gli sforzi anche in questo 2013 che oltretutto festeggia il 22° centenario della strada consolare romana che dà il nome alla nostra regione, quella Via Emilia tracciata nel 187 a.C."




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