Di
Pietro Sabbioni
Responsabile Area Lavoro-Impresa per la Cia di Bologna.
Mail: p.sabbioni@cia.it
Responsabile Area Lavoro-Impresa per la Cia di Bologna.
Mail: p.sabbioni@cia.it
Le
api sono fondamentali custodi di biodiversita. Responsabili dell’80%
dell’impollinazione, svolgono un ruolo centrale per tutta la filiera alimentare
e per l’ambiente nel suo complesso.
Diventa
quindi indispensabile ed urgente adottare politiche e strumenti efficaci che
aiutino gli apicoltori ad uscire dalla crisi che attraversa il settore.
La
moria delle api non si è ancora risolta e resta un grosso problema aperto che
reclama una soluzione oramai non più derogabile.
La siccità dell’anno passato ha ‘falciato’ la produzione di miele nazionale
del 25% rispetto al 2011 e per alcune varietà, come l’acacia, si è arrivati
anche ad un taglio del 50%. Queste cifre impongono un blocco definitivo all’uso
per il mais dei concimanti neurotossici, messi recentemente sotto accusa anche
dall’Autorità Europea per la sicurezza alimentare.
Se
non si interviene con urgenza, si rischia di mettere seriamente in pericolo un
comparto di eccellenza che conta più di 70 mila apicoltori, oltre un milione di
alveari, una produzione di miele che supera le 10 mila tonnellate l’anno per un
valore di 25 milioni di euro, solo per la produzione del miele.
L’apicoltura
è una generosa, discreta e silenziosa alleata dell’ambiente, della buona produzione
agricola e della sana alimentazione, bisogna quindi salvaguardarla.
Perché si usano i concimanti neurotossici? Quali vantaggi offrono? Oltre al mais a chi? Esistono alternative o il rapporto, tenendo conto anche di tutti gli effetti negativi, costi/danni/benefici sono tali da ipotizzare un loro continuo utilizzo?
RispondiEliminaChiedo agli esperti di scrivere le loro osservazioni al fine di rendere efficace il segnale lanciato dagli apicultori.
Grazie.