martedì 12 febbraio 2013

Far West alla Barca. Arrestato il pistolero.





Sergio
Scena da film western quella cui hanno dovuto assistere gli avventori di un bar della Barca alla periferia di Bologna.
Come un vero pistolero, un uomo, sentitosi offeso dallo sguardo di un altro cliente, ha estratto la pistola e, dopo averlo minacciato più volte, ha cominciato a sparare prendendo di mira i piedi e colpendo il pavimento. Di rimbalzo i proiettili hanno vagato nel locale finendo contro un frigo, ma fortunatamente risparmiando la vittima e gli altri avventori che terrorizzati se la sono data a gambe. Tutta la scena è stata filmata dalle telecamere per la videosorveglianza.
Il pistolero si è poi rivolto con fare truce contro il barista intimandogli di distruggere  le bobine registrate. Cosa che non è stata possibile poiché ciò avrebbe richiesto l’intervento di un tecnico.
Tutto è cominciato la sera di sabato scorso 9 febbraio, quando un 34enne pakistano, L. K. A., che si trovava in un bar, è stato avvicinato da un tale, da lui conosciuto con il nome di ‘Sergio’, che lo ha afferrato per il mento e con tono minaccioso gli ha ordinato di abbassare la testa ogni qualvolta lo avesse incontrato. All’assenza di reazione, Sergio si è ancor più arrabbiato, lo ha afferrato per la gola dicendogli che gliel’avrebbe tagliata e gettata nel fiume.
Poco dopo i due sono passati dalle parole alle vie di fatto, fino a quando una terza persona è intervenuta per dividerli.
Sergio allora avvisava che sarebbe andato a casa a prendere la pistola per sparargli in testa ed in bocca.
Effettivamente, poco dopo, mentre L. K. A. si trovava ancora nel bar, ha visto sopraggiungere il suo aggressore con in mano una pistola con la quale lo ha ancora minacciato dicendogli che gli avrebbe sparato e intimandogli di uscire dal bar, cosa che L. K. A. ha  rifiutato di fare.
Sergio, allora, sempre più infuriato ha scarrellato l’arma per mettere il colpo in canna, dicendo che gli avrebbe sparato in bocca ed in testa. Subito dopo ha puntato l’arma verso i piedi del pakistano, esplodendo un colpo che ha scalfito una mattonella e, di rimbalzo, è  finita contro il frigo dei gelati poco distante.
Fortunatamente, le schegge derivate dallo sparo non hanno colpito alcuno dei presenti all’interno del bar, i quali hanno assistito esterrefatti alla scena e subito sono fuggiti terrorizzati.
L. K. A. ha sporto denuncia solo il giorno dopo ai Carabinieri che nelle verifiche hanno accertato la veridicità delle dichiarazioni del pakistano, peraltro confermate dai filmati del sistema di video-sorveglianza di cui è dotato il locale pubblico, e ribadite dal gestore e titolare del bar, il quale ha dichiarato di aver sentito l’esplosione di un colpo d’arma da fuoco ed aver visto alcuni avventori fuggire fuori dal locale. Non solo, ha aggiunto che  Sergio lo aveva invitato, con tono intimidatorio, a cancellare la sequenza appena registrata.

Gli investigatori sono poi giunti alla piena identificazione del ‘Sergio’, all’anagrafe Sergio BOSA, noto pregiudicato nato a Taranto nel 1959, residente nel quartiere Barca. Si sono precipitati presso la sua abitazione, poco distante dal bar, dove lo hanno trovato. Stretto dalle evidenze delle prove , l’uomo non ha potuto far altro che ammettere tutti gli addebiti e confessare anche la detenzione dell’arma utilizzata.
Il ‘ferro’ era stato dal BOSA messo in un pacchetto in modo da non consentire di comprendere cosa contenesse e consegnato momentaneamente ad una sua ignara vicina di casa, peraltro anch’essa pregiudicata.
L’arma, una BERETTA Mod. 34 cal.7.65, matricolata, con un colpo in canna e due nel caricatore è stata ritirata e posta sotto sequestro. E’ poi risultata rubata da una abitazione di Mirandola il 30 novembre 2009.  All’atto del furto l’arma era dotata di 4  cartucce, tre delle quali sequestrate ed una, verosimilmente proprio quella esplosa all’interno del bar.
Nel corso della perquisizione veniva inoltre sequestrata la felpa di colore bianco e nero con raffigurata un’aquila nera sul retro, indossata dal BOSA e ripresa dalle telecamere.

Il BOSA, tratto in arresto poiché ritenuto responsabile di minacce aggravate, porto abusivo e detenzione  d’armi comuni da sparo, ricettazione, ha motivato il suo folle comportamento come dovuto a una serie di ‘sguardi’ da lui ritenuti poco ‘rispettosi’ da parte del pakistano e alla sua voglia di porre rimedio allo ‘sgarbo’ subito con un gesto eclatante, che lo accreditasse nell’ambiente.
 E’ stato  associato presso la locale Casa Circondariale, a disposizione della Procura della Repubblica (PM Dr. Simone Purgato).

Dal Comando Provinciale Carabinieri di Bologna

3 commenti:

  1. Non si puo': si sporca il muro.

    Tra l'altro 'sto qua è un autentico "genio della lampada": sparare per terra su un pavimento di mattonelle o di marmo... roba da farsi rimbalzare un proiettile in mezzo alla fronte, che finchè rimbalza sulla sua anche anche ...magari invece prende per sbaglio uno degli avventori lì vicino.

    ...ch'mbezéll !

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  2. Vai Sergio sei un grande wiwa la barca!

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