Eugenio Salamone |
E’
ufficiale: Eugenio Salamone non è più del PDL. Lo ha annunciato egli stesso ai
colleghi del Consiglio Comunale di Sasso Marconi, durante l’ultima seduta consiliare, perché
fosse palese la sua nuova collocazione politico-partitica di indipendente.
Quella
quindi che era prima una semplice voce, poi riportata dai media, ma che lasciva
ancora molti increduli, è ora una
certezza: ha dato le dimissioni dal direttivo provinciale del PDL, partito per
il quale ha partecipato alle amministrative ed è stato eletto consigliere comunale a Sasso
Marconi.
Salamone si
è sempre distinto per la sua ‘passione’ politica: basti ricordare che dopo l’
incidente dell’anno scorso da cui è uscito vivo per miracolo, fra le sue prime
preoccupazioni al risveglio dal coma vi era quella di non aver potuto
partecipare al consiglio comunale perchè ricoverato.
Questa
passione lo ha sempre visto impegnarsi
in prima fila e spendendosi di persona. L’ultimo esempio lo ha dato alla
inaugurazione della Casa della Salute di Sasso Marconi: anche se ancora
costretto all’aiuto delle stampelle (sempre per le conseguenze dell’incidente),
si è impegnato nella distribuzione dei volantini che elencavano i ritardi e le
disfunzioni della nuova struttura proprio nel giorno dell’inaugurazione, ottenendone
anche reazioni risentite da parte della maggioranza che vedeva in quel
volantino una macchia alla festa di apertura.
Questa
determinazione lo ha fatto ritenere da
molti colui che poteva essere in grado di rovesciare le sorti delle minoranze a
Sasso Marconi, incapaci di scalzare dalla guida del paese la sinistra che governa ‘indisturbata’ Sasso Marconi da
più di sessantenni, dal dopoguerra ad oggi. Ora queste dimissioni preoccupano
tutti coloro che contavano su di lui. Per loro comunque c’è ancora speranza:
Salamone si è dimesso dal PDL, ma non ha lasciato il gruppo consiliare in cui è
stato eletto.
Gli abbiamo
fatto alcune domande per capire la sua posizione:
Allora, le dimissioni non
sono un addio alla politica.
“No, al
contrario. Si tratta di focalizzare tutte le mie forze su Sasso Marconi :
l’impegno provinciale mi faceva perdere il contatto continuo con il territorio
e la realtà comunale. Ora voglio dedicarmi al 100 % a Sasso Marconi per essere
pronto ad affrontare proficuamente le prossime amministrative. E’ una scelta
ideale in contrasto con possibili vantaggi di opportunità politica. ”
Le dimissioni quindi sono una scelta strategica per presentarsi libero da etichette ai prossimi appuntamenti elettorali.
“No non è
questa la ragione, anche se il mio progetto è quello di trovare una piattaforma
politica su cui si possano riconoscere e coalizzare tutti coloro che sono
alternativi all’attuale sistema di potere a Sasso Marconi. Per fare questo, non potevo essere collocato
all’interno di un partito tanto più ricoprirne incarichi organizzativi.
L’opportunità personale mi avrebbe
portato in direzione opposta ma, come ho sempre fatto, ho seguito le mie
convinzioni anche contro il mio interesse".
Perché non ha lasciato anche il Consiglio comunale?
“ Volevo
lasciare anche questo impegno ma il mio gruppo consigliare mi ha pregato di non
farlo. Ho accettato l’invito anche perché mi consente di partecipare
attivamente alla vita amministrativa del mio comune come indipendente”.
Ha lasciato il partito perché era una casacca troppo pesante?
“No. Era
solo troppo stretta. Nel mio progetto c’è la volontà di riunire tutte le forze
che vogliono togliere di mezzo l’attuale compagine amministrativa del Comune che dopo sessant’anni è
conservatrice, amministra al solo scopo di mantenere la maggioranza senza
valutare la crescita di un paese in tutte le sue forme. Il gruppo dirigente
attuale è una rete che blocca e imprigiona
chi non porta acqua al suo mulino e si apre per chi rema per gli attuali
equilibri ”.
Coloro che puntano in lei
possono perciò stare tranquilli: lei non molla?
“Assolutamente
no. Mi impegnerò come ho sempre fatto e anzi con maggiore energia”.
Grande Gege!
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