domenica 25 novembre 2012

TARIFFE DI CAVA. Defranceschi: “Ancora una volta si parla di aggiornamento , salvo poi non fare assolutamente nulla.


Andrea Defranceschi.

Andrea Defranceschi,  capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione ,  ha sollevato il caso della inadeguatezza delle tariffe cui sono assoggettate le attività estrattive e ha presentato emendamenti, risoluzioni e un progetto di legge regionale  lo scorso aprile. Deluso per ‘essere stato bocciato’,  scrive “Abbiamo denunciato, per l’ennesima volta inascoltati,  che la Giunta Regionale non ha mantenuto l’impegno ad aggiornare le tariffe di cava entro la fine di ottobre 2012, ledendo la sovranità dell’Aula e creando un grave danno per le finanze pubbliche. Parliamo di 200 milioni di euro in 10 anni, se si fossero applicate tariffe giuste. Il gioco di rinvii, già messo in risalto dai nostri continui solleciti, non ha più ragion d’essere. Il mio progetto di legge di aprile, organico e completo, è bloccato dalla promessa che la Giunta avrebbe fatto qualcosa. Ma la mancata presentazione di un aggiornamento delle tariffe è la goccia che fa traboccare il vaso: la Giunta ha calpestato il volere dell’Aula, schiacciando quindi l’espressione dei cittadini. Senza contare,” conclude il Capogruppo,  “il grave danno per le casse pubbliche. Ogni giorno di ritardo sono centinaia di migliaia di euro lasciati nelle tasche dei cavatori. E’ vergognoso. Si tagliano i fondi per l’assestamento idrogeologico, ci stupiamo se le piogge provocano dei disastri, ma lasciamo che il nostro territorio sia stuprato, quasi gratis, dai cavatori. Abbiamo presentato un’interrogazione per capire come mai ci sia stato questo ennesimo ritardo, e per stigmatizzare il comportamento della Giunta, che lede le prerogative dell’Aula.”

Defranceschi dà poi i particolari del suo progetto di legge: “ prevede un aggiornamento delle tariffe sulla scorta di quelle applicate nel Regno Unito già dal 2002, con un aumento compreso fra le 4 e le 6 volte rispetto alle cifre attualmente in vigore.  Il benchmark UK è stato scelto perché hanno svolto un lavoro organico, che considera anche i costi sociali e ambientali di una cava, che sono molto alti per la comunità. Applicando la nostra proposta agli ultimi dati disponibili, quelli del 2009, la Regione otterrebbe un gettito di circa 20 milioni di € all’anno, per non parlare dei ritorni per i singoli comuni. Non facciamo il calcolo anche per il denaro perso negli Anni Novanta, non avendo dati certi, ma possiamo supporre che le cifre siano paragonabili.
Gli interessi in gioco sono enormi. Nel nostro progetto di legge,  oltre ad una revisione delle tariffe al rialzo, ci sono una serie di limitazioni spazio-temporali alle cave: solo 5 anni di attività, ad esempio, senza proroghe. E controlli stringenti sul materiale estratto e trasportato.

LE CAVE
Nel 2009 in Regione erano attive 133 cave: 56 in provincia di Parma, 30 a Bologna, 29 a Reggio Emilia, 7 a Rimini, 6 a Ferrara, 1 a Modena e una nella provincia di Forlì-Cesena. Inoltre ci sono 28 cave inattive, 6
sospese, 58 esaurite e in corso di sistemazione, 2 esaurite e non sistemate (entrambe nel bolognese) e 9 esaurite e sistemate. Totale: 236 cave.




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