Giancarlo Dalle Donne |
Sabato prossimo 27 ottobre, alle 16 nel Salone delle
decorazioni di Colle Ameno si parlerà
della storia del quattrocentesco Palazzo
de' Rossi e del settecentesco borgo di Colle
Ameno. I protagonisti assicurano di portare importanti e interessanti novità,
frutto della loro ricerca sulle due importantissime presenze all’imbocco della
valle del Reno.
Il primo simboleggiò l’arrivo e la presenza di
Bologna comune libero in questa area dopo la sconfitta dei Conti di Panico da parte
delle milizie bolognesi. Il secondo,
frutto dell’intraprendenza del senatore bolognese Filippo Ghisilieri , fu un
esempio di organizzazione civile, imprenditoriale, lavorativa e culturale di
tipo illuministico di valenza europea.
Fra i relatori dell’incontro lo storico Giancarlo
Dalle Donne, che ha svolto molte
approfondite ricerche sulle presenze storiche caratterizzanti il territorio
sassese e che recentemente ha illustrato in una conferenza a villa Griffone alcuni risvolti
del più importante personaggio sassese,
Guglielmo Marconi inventore della radio.
In occasione di tale incontro ha avuto modo di
affermare che lo scienziato che ha dato anche
il nome attuale al Sasso , pur essendo conosciuto in tutto il mondo per la sua
invenzione e per la sua vita pubblica, ha molti lati della sua personalità ancora sconosciuti.
Gli abbiamo chiesto:
Marconi quindi grande inventore e grande sconosciuto?
“È un paradosso: su Marconi esiste una
grande mole di documentazione , basti pensare ai Marconi Archives di Oxford, ma anche all’archivio
Marconi dell’Accademia dei Lincei,
almeno per la parte relativa agli anni
’30, ma ben poco conosciuta. La Fondazione Marconi ha avviato da qualche
anno una importante opera di conoscenza di tutto ciò, ma non solo: di
inventariazione e di inserimento dei dati sul portale ‘Una città per gli archivi’, in
modo che possa essere fruibile da chiunque. Ma oltre a ciò, mi sembra che ben pochi soggetti si stiano
muovendo in questa direzione. Localmente, solo la rivista ‘Al Sas’ sta contribuendo su questo indirizzo”.
Quali sono le iniziative intraprese ?
“Sul n. 20 della rivista ‘Al Sas’, nell'articolo scritto a 4 mani con
Barbara Valotti , dal titolo ‘Per
un archivio digitale di documentazione marconiana’, si trova un primo elenco, aggiornato però al 2009. Poi
siamo entrati nel progetto ‘Una città per gli archivi’, promosso da
Fondazione del Monte e Carisbo: è
un portale, in via di pubblicazione che
racchiude inventari e documenti
digitali di un gran numero di archivi
bolognesi. Al suo interno stiamo facendo:
l’ inventario della serie più marconiana dei Marconi
archives, traducendo il catalogo fatto dalla Bodleian di Oxford e implementandolo
con le informazioni contenute nel
catalogo di Christie's fatto in occasione della fallita asta; l’inventario del fondo istituzionale della
Fondazione Marconi , integrando i dati dell'archivio di Pontecchio con quelli relativi alla prima fase della Fondazione Marconi, nell'archivio del CNR all'Archivio centrale dello Stato; l’inventario del fondo Trumpy presso la Fondazione Marconi (Trumpy era un tecnico della Compagnia Marconi di Genova). Sul sito FGM: gli inventari di tutti i fondi posseduti dalla Fondazione Marconi; la ricatalogazione e ricollocazione di quella meravigliosa raccolta libraria della Fondazione Marconi, la Raccolta Soresini, che contiene volumi di carattere scientifico a partire dal '700 e un certo numero di edizioni rare; l’acquisizione del fondo Catania-Meucci e, su questo, il lavoro di inventariazione è solo agli inizi; inoltre numerosi contatti per acquisire, almeno in copia, alcuni importanti archivi ‘marconiani’, in particolare uno di grandissimo interesse; stiamo poi facendo ricerche sul periodo italiano di Marconi 1914-1924 e sulla sua prima attività come senatore. Ma sicuramente sto dimenticando qualcosa”.
Le fonti di informazione sono quindi numerose e accessibili. Come spiega quindi che un personaggio dell'importanza di Marconi sia ancora uno sconosciuto?
Fondazione Marconi , integrando i dati dell'archivio di Pontecchio con quelli relativi alla prima fase della Fondazione Marconi, nell'archivio del CNR all'Archivio centrale dello Stato; l’inventario del fondo Trumpy presso la Fondazione Marconi (Trumpy era un tecnico della Compagnia Marconi di Genova). Sul sito FGM: gli inventari di tutti i fondi posseduti dalla Fondazione Marconi; la ricatalogazione e ricollocazione di quella meravigliosa raccolta libraria della Fondazione Marconi, la Raccolta Soresini, che contiene volumi di carattere scientifico a partire dal '700 e un certo numero di edizioni rare; l’acquisizione del fondo Catania-Meucci e, su questo, il lavoro di inventariazione è solo agli inizi; inoltre numerosi contatti per acquisire, almeno in copia, alcuni importanti archivi ‘marconiani’, in particolare uno di grandissimo interesse; stiamo poi facendo ricerche sul periodo italiano di Marconi 1914-1924 e sulla sua prima attività come senatore. Ma sicuramente sto dimenticando qualcosa”.
Le fonti di informazione sono quindi numerose e accessibili. Come spiega quindi che un personaggio dell'importanza di Marconi sia ancora uno sconosciuto?
“Be', proprio uno sconosciuto non direi... Le fonti è vero che sono numerose,
ma non proprio accessibili. Dei Marconi
archives è vero che c'è un ‘catalogo’, ma è solo in inglese; dell'archivio
Marconi dei Lincei l'inventario c'è, ma è sintetico e non è in rete. Lo sforzo
che sta facendo la Fondazione Marconi è proprio quello di censire e descrivere tutte le fonti disponibili, e di renderle
accessibili e facilmente fruibili. Uno degli strumenti che la Fondazione
Marconi ha pensato di utilizzare in questo senso, oltre al proprio sito www.fgm.it
è il portale ‘Una città per gli archivi’, disponibile a breve, che dovrebbe
contribuire a dare una grande visibilità a queste e ad altre fonti”.
Nel suo intervento al convegno ha accennato anche ai poco conosciuti rapporti di Marconi con il
Fascismo. Può dire qualcosa di più?
“E’ un argomento sicuramente da approfondire: dalla sua adesione, al rapporto con
Mussolini. La documentazione è ancora ben poco conosciuta: per esempio tutto il
suo carteggio degli anni '30 all'archivio Marconi presso l'Accademia dei Lincei di Roma. Penso che presto ne sapremo di più”.
Ha già qualche elemento da anticiparci?
“Per il momento è impossibile fare anticipazioni, ma abbiamo ben presente alcune
importanti fonti da consultare in proposito”.
Per Marconi l'allora Sasso Bolognese o Praduro e Sasso fu un luogo veramente amato o solo la casa paterna della sua infanzia?
Per Marconi l'allora Sasso Bolognese o Praduro e Sasso fu un luogo veramente amato o solo la casa paterna della sua infanzia?
“Difficile rispondere a questa domanda in modo documentato e preciso. Del resto
l'argomento del mio intervento era piuttosto una rassegna delle fonti a noi attualmente conosciute,
in relazione a vari momenti della biografia di Marconi; fonti che
sono gli strumenti affinchè ciascuno
possa rispondere a questa domanda”.
Si dice che ci sarebbe chi sta tentando di attribuire
l'invenzione della radio a un ricercatore statunitense e non a Marconi.
Corrisponde al vero ?
“La risposta è uguale a quella
precedente”.
In molti sostengono che il ruolo della madre sia stato fondamentale per la formazione della forte personalità di Marconi. Condivide questa tesi ?
In molti sostengono che il ruolo della madre sia stato fondamentale per la formazione della forte personalità di Marconi. Condivide questa tesi ?
“Sicuramente si: la madre influì in modo decisivo
sulla sua personalità. Ma anche il padre
Giuseppe ebbe un ruolo importante: fu lui infatti il finanziatore delle prime attività di
Guglielmo. Senza il suo contributo e l'appoggio di tutta la famiglia, difficilmente
Guglielmo sarebbe riuscito a emergere”.
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