domenica 21 ottobre 2012

Da Giancarlo Dalle Donne una ricerca per conoscere meglio l’uomo Guglielmo Marconi.





Giancarlo Dalle Donne
Sabato prossimo 27 ottobre, alle 16 nel Salone delle decorazioni di  Colle Ameno si parlerà della storia  del quattrocentesco Palazzo de' Rossi e del settecentesco  borgo di Colle Ameno. I protagonisti assicurano di portare importanti e interessanti novità, frutto della loro ricerca sulle due importantissime presenze all’imbocco della valle del Reno.
Il primo simboleggiò l’arrivo e la presenza di Bologna comune libero in questa area  dopo la sconfitta dei Conti di Panico da parte delle milizie bolognesi.  Il secondo, frutto dell’intraprendenza del senatore bolognese Filippo Ghisilieri , fu un esempio di organizzazione civile, imprenditoriale, lavorativa e culturale di tipo  illuministico di valenza europea.

Fra i relatori dell’incontro lo storico Giancarlo Dalle Donne,  che ha svolto molte approfondite ricerche sulle presenze storiche caratterizzanti il territorio sassese e che recentemente ha illustrato in una  conferenza a villa Griffone alcuni risvolti del più  importante personaggio sassese, Guglielmo Marconi inventore della radio.
In occasione di tale incontro ha avuto modo di affermare che  lo scienziato che ha dato anche il nome attuale al Sasso , pur essendo conosciuto in tutto il mondo per la sua invenzione e per la sua vita pubblica, ha molti lati della sua personalità  ancora sconosciuti.
Gli abbiamo chiesto:
 Marconi  quindi grande inventore e grande  sconosciuto?
 
“È un paradosso:  su Marconi esiste una grande mole di documentazione , basti pensare ai Marconi Archives di Oxford, ma anche all’archivio  Marconi dell’Accademia dei  Lincei, almeno  per la parte relativa agli anni ’30, ma ben  poco conosciuta.  La Fondazione Marconi ha avviato da qualche anno una importante opera di conoscenza di tutto ciò, ma non solo: di inventariazione e di inserimento dei dati sul portale ‘Una città per gli  archivi’, in  modo che possa essere fruibile da chiunque. Ma oltre a ciò, mi  sembra che ben pochi soggetti si stiano muovendo in questa direzione. Localmente, solo la rivista ‘Al  Sas’ sta contribuendo su questo indirizzo”.

Quali sono le iniziative  intraprese ?
 
“Sul n. 20 della rivista ‘Al Sas’, nell'articolo scritto a  4 mani con  Barbara  Valotti , dal titolo ‘Per un archivio digitale di documentazione marconiana’, si trova  un primo elenco, aggiornato però al 2009. Poi siamo  entrati  nel progetto ‘Una città per gli archivi’,  promosso da  Fondazione  del Monte e Carisbo: è un portale, in via di pubblicazione che  racchiude inventari e  documenti digitali di un gran numero di  archivi bolognesi. Al suo interno  stiamo facendo:  l’ inventario della  serie più marconiana  dei Marconi  archives, traducendo  il  catalogo fatto  dalla Bodleian di Oxford e implementandolo con le informazioni contenute nel  catalogo di Christie's fatto in occasione della fallita  asta; l’inventario del fondo istituzionale  della
Fondazione Marconi , integrando i dati dell'archivio di  Pontecchio con quelli relativi  alla  prima fase della Fondazione  Marconi,  nell'archivio del CNR  all'Archivio centrale dello  Stato;  l’inventario  del fondo Trumpy presso la Fondazione Marconi  (Trumpy  era un tecnico  della Compagnia  Marconi di Genova).  Sul sito FGM: gli inventari di tutti  i fondi posseduti  dalla Fondazione Marconi; la ricatalogazione e ricollocazione di quella meravigliosa  raccolta libraria della Fondazione Marconi, la Raccolta  Soresini, che contiene volumi di carattere scientifico a partire dal '700 e un certo numero di edizioni rare; l’acquisizione del fondo Catania-Meucci e, su questo, il lavoro di  inventariazione è solo agli inizi; inoltre numerosi contatti per acquisire, almeno in copia,  alcuni importanti  archivi ‘marconiani’, in particolare uno di grandissimo interesse; stiamo poi facendo ricerche sul periodo italiano di Marconi 1914-1924 e sulla sua prima attività come senatore.  Ma sicuramente  sto  dimenticando qualcosa”.



Le fonti di informazione  sono quindi numerose e  accessibili. Come spiega quindi che un personaggio dell'importanza  di Marconi sia ancora uno sconosciuto?
 

“Be', proprio uno sconosciuto non direi... Le fonti è vero che sono numerose, ma non proprio accessibili. Dei  Marconi archives è vero che c'è un ‘catalogo’, ma è solo in inglese; dell'archivio Marconi dei Lincei l'inventario c'è, ma è sintetico e non è in rete. Lo sforzo che sta facendo la Fondazione Marconi è proprio quello di censire e descrivere tutte le fonti disponibili, e di renderle accessibili e facilmente fruibili. Uno degli strumenti che la Fondazione Marconi ha pensato di utilizzare in questo senso, oltre al proprio sito www.fgm.it  è il portale ‘Una città per gli archivi’, disponibile a breve, che dovrebbe contribuire a dare una grande visibilità a queste e ad  altre fonti”.

Nel suo intervento al convegno  ha accennato anche ai poco  conosciuti rapporti di Marconi con il Fascismo. Può dire qualcosa di  più?
 
“E’ un argomento sicuramente da approfondire: dalla sua adesione, al rapporto con Mussolini. La documentazione è ancora ben poco conosciuta: per esempio tutto il suo carteggio degli anni '30 all'archivio Marconi presso l'Accademia dei Lincei di Roma. Penso che  presto ne sapremo di più”.

Ha già qualche elemento da anticiparci?
 
“Per il momento è impossibile fare anticipazioni, ma abbiamo ben presente alcune importanti fonti da consultare in proposito”.


Per Marconi l'allora Sasso Bolognese o Praduro e Sasso fu un luogo veramente amato o solo la casa paterna della sua infanzia?
 
“Difficile rispondere a questa domanda in modo documentato e preciso. Del resto l'argomento del mio intervento era piuttosto una rassegna delle fonti a noi attualmente conosciute, in relazione a vari momenti della biografia di Marconi;  fonti che sono gli strumenti affinchè  ciascuno possa rispondere a questa domanda”.

Si dice che ci sarebbe chi sta tentando di attribuire l'invenzione della radio a un ricercatore statunitense e non a Marconi. Corrisponde al vero ?
 
“La  risposta è uguale a quella precedente”.


In molti sostengono che il  ruolo della madre sia stato fondamentale per la formazione della forte personalità di Marconi. Condivide questa tesi ?

“Sicuramente si: la madre influì in modo decisivo sulla sua personalità.  Ma anche il padre Giuseppe ebbe un ruolo importante: fu lui infatti il  finanziatore delle prime attività di Guglielmo. Senza il suo contributo e l'appoggio di tutta la famiglia, difficilmente Guglielmo sarebbe riuscito a emergere”.

Nessun commento:

Posta un commento