Alio Antonucci scrive:
Cari amici radioamatori, appassionati di
radioascolto e della grande storia della radiofonia italiana, l’ambiente radianti
stico italiano è in gran fermento poichè, ormai da circa sei mesi, la RAI ha
divulgato la notizia della imminente chiusura del Sito storico RAI di Budrio
(Bologna) che conserva circa 80 anni di storia della radiofonia italiana.
L’ARI- Associazione Radioamatori Italiani nell’ambito dei suoi Progetti Speciali, guarda con particolare attenzione alla possibilità di evitare la distruzione del sito, degli ultimi cimeli che vi sono contenuti e della Palazzina storica del Centro Trasmittente.
Vi invitiamo perciò a leggere il Comunicato Stampa che l’ARI ha pubblicato sul portale nazionale al seguente indirizzo web:
http://www.ari.it/
Attendiamo messaggi di proposte, suggerimenti e...idee perchè sia preservata una memoria storica della radiofonia italiana così importante.
L’ARI- Associazione Radioamatori Italiani nell’ambito dei suoi Progetti Speciali, guarda con particolare attenzione alla possibilità di evitare la distruzione del sito, degli ultimi cimeli che vi sono contenuti e della Palazzina storica del Centro Trasmittente.
Vi invitiamo perciò a leggere il Comunicato Stampa che l’ARI ha pubblicato sul portale nazionale al seguente indirizzo web:
http://www.ari.it/
Attendiamo messaggi di proposte, suggerimenti e...idee perchè sia preservata una memoria storica della radiofonia italiana così importante.
I4CDH,
Lodovico Gualandi, autorevolissimo storico marconiano, qualche giorno fa mi ha
scritto: < Sono indignato anche per l'ultima
angheria che a Budrio stanno commettendo nei confronti di Marconi>. Si riferisce all’ennesimo insulto ad una delle pagine
più immortali della storia della radiofonia del nostro Paese che ha dato i natali
a Guglielmo Marconi, padre della Radio quindi “Big-bang” delle moderne
tecnologie digitali.
La RAI infatti ha deciso, con l’approvazione del Comune di
Budrio, di disfare questo antico “Centro Trasmittente” che ospitava la prima
Broadcasting in onde medie (567 kHz), progettata e curata da Marconi. Le
trasmissioni sono sospese dalle ore 24.00 del 28 febbraio ’12. Si dice sia
stato per un processo di delocalizzazione degli impianti. Ma è ben noto che all’interno
del sito storico di Budrio dovrebbe sorgere un’industria alimentare. Invece per
volontà dello stesso Marconi, del prof. Quirino Majorana, del prof. Sartori,
dell’Ing. Aldo Righi e del Comm. Bruno Ducati, il Sito RAI di Budrio doveva
essere un Centro di Studi e Ricerche destinato a dar lustro alla grande storia
della radio “made in Italy”.
In occasione dell’incontro, tenuto il 18 luglio 2012 , presso il
Comune di Budrio, in presenza di alcuni rappresentanti ARI (IK4NYY Elio Antonucci e I4MDK Dante Menni)
e con il Prof. Gabriele Falciasecca, il Sindaco ha perentoriamente escluso la
possibilità di trasformare la “Palazzina storica” in Museo, ed ha proposto la creazione di una “galleria” in cui esporre
cimeli e documenti storici marconinani, all’interno del Centro Commerciale che
sorgerà in quel sito. Uno spiraglio sembra esserci !
Infatti il D.Lgs. n.42/2004, prevede la tutela di tutti gli
edifici, con più di 70 anni, Sedi di Istituzioni Pubbliche o che abbiano un
certo valore storico e culturale.
Diffusa, attraverso il Forum Radioamatori Nazionale Indipendente,
da IK4NYY Elio Antonucci ha raccolto un buon numero di autorevoli consensi :
I2MME Roberto Pasqualato, tra i primi a fare accorate proteste anche alla stessa
RAI; la Dott.ssa Carla Di Francesco (Direttrice della Soprintendenza Regionale
Ai Beni Architettonici e Paesaggistici); la Dott.ssa Paola Grifoni (Direttrice
Soprintendenza Provinciale Ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Bologna),
Antonio Giacon e Massimo Bugani (Movimento Cinque Stelle di Budrio); Radio
Budrio; il Prof. Gabriele Falciasecca (Presidente Fondazione Marconi); I4MDK
Dante Menni (Pres. ARI Bologna); I4LCK Franco Armenghi; Claudio Bergamaschi
(esperto antennista) e lo stesso I4CDH, lo storico Lodovico Gualandi. Con tutti
i radioamatori, gli appassionati di radioascolto e di storia marconiana, l’ARI
è in prima fila, in attesa che il Comune di Budrio e gli organi competenti non
dimentichino una così importante pagina di storia.
Un comunicato stampa è sul portale nazionale dell’ARI, www.ari.it ma ci aspettiamo la collaborazione di tutti.
Ringraziando tutti coloro che ci stanno dando una mano, vi saluto con i più
cordiali.
73’s de Alfredo
Gallerati IK7JGI (Delegato ARI Progetti Speciali)
Si interessa anche il Movimento 5 Stelle
RispondiEliminahttp://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/emiliaromagna/2012/08/salviamo-lo-storico-centro-radio-marconi-di-budrio-dal-cemento.html
By i2viu Vittorio C.