Lisbona- partenza. |
Settecento chilometri a piedi, in quindici tappe
consecutive da Lisbona a Santiago di Compostela, sotto il sole di agosto, con una microfrattura alla tibia procurata nei primi giorni, in
compagnia della propria determinazione e di una impostazione mentale e fisica
adeguata. Questo è il ‘record’ appena stabilito dal dottor Mariano Marino,
dietista , specialista per lo sport. Sveglia alle quattro e mezza del mattino e
poi anche quattordici ore di cammino per le strade dei pellegrini, molte delle
quali fra boschi e campi.
“Non facevo molte soste: la pausa di riposo ti rende
difficile ripartire perché sei stanco.
Mi fermavo dopo 25 chilometri per rifocillarmi poi ripartivo per
raggiungere il luogo stabilito”.
Fatima |
Racconta di aver fatto anche una tappa di
sessantacinque chilometri in un giorno. “In Portogallo non è come da noi. I
centri abitati a volte sono molto distanti tra loro. Quel giorno “ racconta
Mariano’, “ avevo già percorso i quarantacinque chilometri della tappa ma non
avendo trovato nessun centro abitato ho proseguito nella certezza di arrivare dopo poco in un luogo dove trovare un rifugio
per dormire. Solo al 58 ° chilometro ho trovato un centro abitato, ma era senza
alberghi , ostelli o caserme dei pompieri. Mi è stato detto che avrei trovato
ciò che cercavo dopo sette chilometri. Ho continuato piano piano a tre
chilometri l’ora e ho raggiunto
l’agognato albergo. Ero stanchissimo”.
Porto. |
Cosa hai riportato dal Portogallo?
“E’ stata una grandissima esperienza dal punto di
vista fisico, mentale, spirituale e sociale. Fisico poiché in una situazione
come quella ci si mette alla prova, il corpo cambia nel tragitto e la fatica
mette a nudo gli acciacchi; mentale, perché una mente forte è importantissima e
fondamentale per consentirti di superare le difficoltà; spirituale perché il
viaggio cambia il rapporto con il tuo intimo, ti avvicini a Dio e ai suoi
valori e così non sei mai solo e hai una forza in più. E infine sociale perché
intrecci relazioni con le persone di culture diverse che incontri da cui puoi
imparare tante cose”.
SANTIAGO- L'arrivo. |
Ti sei definito da ‘record’ perché?
“Non ho conosciuto nessuno che abbia fatto nei tempi
,nella lunghezza e con la temperatura di 38-40 gradi ciò che ho fatto io.
Parlando della mia esperienza in corso con i ‘fratelli di fatica’ che ho
incontrato, qualcuno mi aveva soprannominato ‘Rambo’.”
In cammino: tra campi di mais. |
Tu sei un dietista specialista dello sport. Come ti
sei nutrito?
“Seguo la dieta Vegana, che elimina carni e cibi di
origine animale. Mi nutrivo quindi con
pane, frutta secca, frutta e verdura fresca che molto spesso trovavo nei campi
lungo il cammino. Prendevo due mele, qualche pomodoro, due pere, una carota .
La terra è generosa e buona. Alla sera legumi e verdura. Ogni tanto trovavo il
Tofu, formaggio di soia, per alternarlo ai legumi. Non potevo cucinare. Solo una
volta mi è stato possibile e ho fatto ‘riso e fagioli’. Questa dieta mi consentiva un ottimo recupero
e ho potuto constatare che è la migliore per chi fa sport”.
In cammino tra i boschi. |
on hai trovato nessuno che potesse venire con te,
un compagno di viaggio ?
“Ho voluto io andare da solo perché mi sono
riproposto di essere in grado di
superare tutti i problemi. La vita è così, devi trovare in te la forza e non abbatterti . dobbiamo imparare ad
accettare la paura e a gestirla. E’ nelle difficoltà che si ‘salta fuori’ la
forza di una persona. Il Portogallo è
una grande terra con un grande popolo ospitale e questo mi ha aiutato molto”.
Come ti sei gestito nell’affrontare le tappe del
viaggio?
“Ogni mattina preparavo uno zaino essenziale: doveva
esserci tutto il necessario ma nulla di superfluo per avere meno peso
possibile. Riporre tutto in modo ordinato era importante per non perdere tempo.
In tutto questo mi ha aiutato l’esperienza fatta nei militari.”
La prima ad accoglierlo in Italia è stata Silvia la
sua fidanzata, con cui è stato sempre in contatto e da cui ha avuto un notevole
supporto psicologico e specialistico, pure lei dietista e vegetariana.
Alla domanda di un curioso che non si spiega come
abbia potuto superare una tale fatica senza assumere le proteine della carne,
unica vera fonte di forza per i muscoli, Silvia precisa. “i legumi hanno sette degli
otto aminoacidi essenziali che formano
la proteina. L’ottavo lo si trova anche nei carboidrati come il pane. La proteina
quindi Mariano le trovava nella frutta secca e nei legumi che mangiava con il
pane. Il vantaggio è che questi alimenti sono molto digeribili a differenza
della carne che impegna a lungo il fisico per degerire. Questo spiega il suo
buon recupero”.
Mentre Mariano e Silvia raccontano, il cagnolino Cico
lo guarda adorante e non si stacca dai suoi piedi: per lui conta solo il fatto
che Mariano è finalmente tornato a casa.
more then a friend... an example for life!!! grande Mariano!!!
RispondiEliminaAndré Oliveira, Portugal!
Noi c'eravamo. L'abbiamo visto con i nostri occhi!
RispondiEliminaGrande Rambo......
Orlando & Diletta
Noi c'eravamo e l'abbiamo visto!!...anche se per poco... (andava troppo forte)
RispondiEliminaGrande Rambo!!
Orlando & Diletta