martedì 6 marzo 2012

Vogliamo i nostri Marò liberi !


Galeazzo Bignami, consigliere regionale del PDL. invita a far sentire la voce bolognese a favore dei due soldati italiani detenuti in India e informa che:

SABATO 10 MARZO A PARTIRE DALLE 17 IN PIAZZA NETTUNO A BOLOGNA SI TERRA' UNA MANIFESTAZIONE NEL CORSO DELLA QUALE SI CHIEDERA' A TUTTE LE ISTITUZIONI DI IMPEGNARSI PER OTTENERERNE LA LIBERAZIONE.


Scrive Bignami (nella foto):


"Come saprete i due Marò italiani fermati in India sono stati sottoposti all’arresto e trasferiti in galera, in violazione di tutte le convezioni internazionali e delle garanzie di difesa giudiziale a cui avrebbero pieno diritto.
Riteniamo questo fatto estremamente grave, reputando doveroso da parte di tutte le forze politiche e delle Istituzioni, spesso assiduamente impegnate nella richiesta di liberazione di cooperanti e operatori di organizzazioni non governative, chiedere con forza e determinazione la scarcerazione dei nostri ragazzi.

Per questo motivo le ragazze e i ragazzi della Giovane Italia hanno ritenuto di organizzare una manifestazione.
Confidiamo nella Vostra partecipazione e adesione".

5 commenti:

  1. E se i "vostri ragazzi" hanno ammazzato due persone? "Danno collaterale" che non conta, per di più perché sono "solo" pescatori indiani? I cooperanti o i giornalisti sequestrati in genere non ammazzano altre persone, quindi la situazione è un po' diversa. E' non credo che il fatto di essere militare dia ad una persona il diritto di ammazzare, che le dia l'immunità. Da quello che dicono i telegiornali i due marò, pur in prigione, godono comunque di un trattamento privilegiato, quindi forse sarebbe meglio aspettare che la verità venga accertata.

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  2. Difficile dare torto a Maren effettivamente.
    Si vigili sul tipo di trattamento per i Marò in arresto e si faccia fare gli accertamenti necessari a stabilire come sono andati i fatti.
    Si consideri anche che con il disumano sovraffollamento delle carceri italiane, qui sarebbero stati molto peggio stando a ciò che riferisce la stampa.

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  3. Non si può essere assolutamente d'accordo con Maren.
    Non considera diverse cose, prima, i cooperanti ed i giornalisti non vengono mandati in missione dallo Stato ma sono là per loro libera scelta ed il più delle volte anziché d'aiuto sono d'impiccio alle istituzioni, pertanto lo stato avrebbe tutto il diritto (e per me anche il dovere) di disinteressarsi della loro sorte.
    Seconda cosa, essendo il fatto avvenuto in acque internazionali il diritto internazionale attribuisce la giurisdizione del caso all'Italia, l'India non è legittimata a giudicarli. Devono essere giudicati in Italia e se colpevoli devono pagare secondo le nostre leggi.
    Terzo, il militare esiste per difendere, anche con l'uso della forza, quindi in certe circostanze deve anche uccidere, ovviamente non degli inermi pescatori (se tali erano).
    Quarto, se lei spera che la verità venga accertata dagli indiani con le votazioni alle porte è una sognatrice e con lei non esiste nessuna possibilità di dialogo.

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  4. datemi l'indirizzo dello spacciatore

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  5. Per quanto ne so, da tg e giornali, i due militari svolgevano un'operazione militare in acque internazionali, sotto la bandiera italiana, quindi sono soggetti alla giurisdizione italiana. Inoltre lamissione aveva scopo di contrastare la pirateria. Comunque non parliamo di "banditi" ma di soldati mandati dal "NOSTRO" paese. Mi sembra abbastanza chiaro che debbano essere giudicati secondo le nostre regole e non quelle indiane, sempre che ci siano...
    Se poi vogliamo fare i pacifisti...lasciamo perdere valà...

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