giovedì 27 ottobre 2011

Presentato il progetto per l'impianto eolico di Camugnano.




E’ stato presentato a Camugnano dai tecnici progettisti il progetto di impianto eolico che Enel Green Power propone di installare sulle colline di questo comune . L’impianto è previsto formato da 7 aerogeneratori dell’altezza di 100 metri corredati ciascuno di un rotore del diametro di 100 metri.

Nella esposizione dell’elaborato progettuale i relatori hanno spiegato che ‘ la linea di generatori non interferisce con aree boscate, ne’ con aree vincolate, ne’ con il piano tecnico provinciale del rischio geologico, ne’ con il piano territoriale (piano regolatore) del Comune. Non incontra frane ne’ zone a rischio. La sua realizzazione richiede un tragitto viario di circa tre chilometri e mezzo, ricavato quasi per l’intero da viabilità esistente che verrebbe allargata. Il terreno estratto per la preparazione delle basi in cemento su cui troveranno sede e le aste degli aereo generatori verrà quasi interamente riutilizzato per riempimenti. La linea è lontana da abitazioni. La proposta di collocazione è stata sottoposta ad indagini geologiche e non ha dato indicazioni negative. La valutazione di impatto acustico ha riportato valori minimi e rispettosi dei limiti di legge. La linea non peggiora né incide sull’habitat del mondo animale. Anche l’impatto visivo, a giudizio dei tecnici, è minimo : sono state fatte simulazioni che sono inserite nello studio progettuale e alla distanza di 10 chilometri, anche grazie alla tinteggiatura speciale, i generatori si confondono con l’ambiente.

“L’impianto di produzione di energia risparmierà l’immissione di 18.000 tonnellate di CO2 l’anno che sarebbero disperse nell’ambiente se si utilizzasse un combustibile fossile e sarà quindi come se si generasse un bosco di 38 chilometri quadrati l’anno”, ha spiegato il relatore.

Il pubblico ha accettato l’esposizione con molto scetticismo ma non sono mancati interventi favorevoli motivati dal fatto che quella eolica è una energia pulita e rinnovabile e che non ‘si può sempre dire no’.

I contrari erano piuttosto critici sulle indicazioni del rispetto degli impatti soprattutto quello ambientale ed è stata annunciato un secondo incontro aperto per chi vuole partecipare a un ‘comitato’ che si dovrà opporre al progetto. Capofila, la signora Paola Campori (nella foto).

Fra gli interventi più seguiti, quello di Stefano Romanelli, che vivendo nelle vicinanze di un impianto eolico ne ha riportato numerosi disturbi. Ha elencato le conseguenze sulla sua salute per quella indesiderata vicinanza.

4 commenti:

  1. L'energia prodotta dalla centrali idroelettriche non è in intermittente ne instabile.
    Il fatto la rete sia inadeguata a reggere questo tipo di energie, solare ed eolico, è noto, e sono anche in corso programmi per aggiornare e migliorare la rete utilizzando il concetto di smart grid.
    Nessuno è mai in grado di dire dove verrà utilizzata l'energia elettrica a meno che l'impianto non sia isolato. Per cui la stima di Co2 risparmiata è dovuta all'attuale mix produttivo.
    I piccoli impianti sono utili e servono ma dal punto di vista del problema energetico sono molto poco utili visto che costano tanto e producono poco.
    Non è vero che in un piccolo impianto c'è evidenza tra quello che producono e quello che risparmio. Se no non li farebbe nessuno visto che gli impianti, per esempio solari, producono molto durante il giorno, momento in cui il consumo delle abitazioni è basso e poco la sera quando le abitazioni consumano tanto.
    Non c'è nessuna contrapposizione tra risparmio ed efficienza e produzione da fonte rinnovabile. Sono tutti parte di una strategia per la diminuzione dell'uso delle fonti fossili.
    Una buona amministrazione che promuove rinnovabili diffuse e non invasive è una buona amministrazione a cui piace molto usare i combustibili fossili.

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  2. Ci sono varie questioni che NON vengono quasi mai affrontate

    - le necessità energetiche devono DIMINUIRE perché attualmente ci sono troppi sprechi e usi inutili o addirittura nefasti
    - le rinnovabili devono SOSTITUIRE (e non affiancare) le fonti da energia fossile. Mai sentito, galeramarcia, che si siano chiusi un tot di megawatt di turbogas, ciofeche a carbone o a naftapesante perché si sono realizzati un tot di megawatt di rinnovabile.
    - ogni popolazione deve prodursi LOCALMENTE l'energia che necessita ed essere commisurata alle risorse (energia compresa) che localmente sono disponibili
    - il business delle grandi Spa è nei fini e anche nei modi INCOMPATIBILE con la sostenibilità.
    Le persone che subiscono le grandi opere si pippano i danni, i benefici sono di altri il che è semplicemente ingiusto.
    - i grandi impianti anche se usano fonti rinnobabili hanno impatti considerevoli.

    Il miglior impianto è quello che non esiste, la migliore energia quella che non serve.

    E' necessario rendersi conto che senza una sensibili decrescita (anche demografica) ciò che si fa rimane semplicemente insostenibile anche se verniciato da vernicette verdognolastre.

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  3. x bosca
    rispetto la tua opinione .. solo una precisazione parlando di produzione instabile e non programmabile parlavo ovviamente dell'eolico e fotovoltaico e parlavo di grandi impianti ... non certo di idroelettrico ... ci siamo letti tanti documenti al proposito e il problema delle reti elettriche inadeguate e addirittura in certi periodi sature per eccesso di offerta è reale e documentato. Dobbiamo andare a un sistema che privilegi il risparmio energetico e l'efficienza e per ridurre il consumo di idrocarburi bisogna che andiamo ad incidere sui consumi delle auto e sul riscaldamento delle abitazioni.

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  4. Davvero abbiamo talmente tanta offerta che importiamo corrente. Perché la produzione di piccoli impianti eolici o fotovoltaici sarebbe programmabile?
    Ovviamente lei saprà che la dispersione dell'energia dipende(anche) dalla distanza che deve percorrere, per cui un impianto scarico a Bari non può essere usato per soddisfare un picco a Milano. E che quindi uno dei modi per aumentare l'efficienza energetica della rete è avere tanti impianti diffusi sul territorio.
    Il fatto che la co2 sia prodotta dalle auto e dagli impianti di riscaldamento non significa che non sia prodotta per fare energia elettrica, e che sia uguale come co2 non è che la co2 prodotta da un turbogas sia diversa dalla co2 prodotta da un impianto di riscaldamento.

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