venerdì 28 ottobre 2011

E ora Pietro Fortuzzi vuole le 'scuse'.


Pietro Fortuzzi (nella foto), consigliere comunale di Sasso Marconi per l’Api (Rutelli), chiede ora ‘le scuse’ dell’assessore Ammendola.

La risposta data dall’assessore alle sue richieste di chiarimento sulla gestione del centro sportivo di Ca’ de Testi contengono, ad avviso del consigliere, frasi immotivatamente minacciose. La frase incriminata è “ E’ chiaro che da questo momento in avanti sono costretto a diffidarLa da esprimere giudizi diffamanti sulla mia persona e in caso contrario sarò altresì costretto, mio malgrado, a tutelarmi nelle sedi opportune”.

Fortuzzi ritiene di non aver diffamato alcuno nel chiedere risposte precise su chi opera e in che modo nel campo sportivo e, in una lettera al primo cittadino di Sasso Marconi Stefano Mazzetti, scrive: “Gentile Sindaco ti segnalo che ho ricevuto una risposta dall’assessore allo sport che merita, per la gravità dell'affermazione, la tua responsabile attenzione. Il passaggio in cui si legge ‘ da questo momento in avanti sono costretto a diffidarla ’ è un'affermazione minacciosa. E’ una frase che un assessore non può e non deve pronunciare nei confronti di un consigliere comunale che svolge con diligenza e impegno i suoi compiti, attento per di più alle problematiche amministrative come richiede il suo mandato elettivo. Non mi farò certo intimorire e sia chiaro che non ci sono persone ‘intoccabili’ perchè ricoprono incarichi di responsabilità. Le critiche e i giudizi negativi fanno parte di una normale e corretta dialettica politico-amministrativa.

Le chiedo pertanto, il suo intervento perché l’Assessore ritiri quella frase e porga le sue scuse immediatamente”.

La risposta del sindaco (nella foto) non si è fatta attendere: “Consigliere Fortuzzi, non mi pare ci siano gli estremi da Lei evidenziati che mettano in luce forme di intimidazione. Sono certo che l’Assessore le risponderà in merito”, scrive Mazzetti, che precisa: “Ad oggi non mi risultano atti intimidatori nei confronti suoi o di qualcun altro. Qualora venissero rilevati nei fatti sarà mio compito intervenire. Invito comunque, anche in considerazione della gravità del momento che stiamo attraversando, ad avere un dibattito sereno, che entri nel merito delle questioni e che assicuri al legittimo confronto dialettico le forme dettate da un auspicabile senso di responsabilità”.

Al di là della forma del confronto una cosa è certa: il tema Ca’ de Testi evidenzia la presenza di ‘nervi scoperti’. Sicuramente se ne parlerà ancora.

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