giovedì 16 giugno 2011

Per il Circolo Pd di Monzuno, Piero Buscaroli non merita la cittadinanza onoraria.


“Accogliamo con sdegno e disapprovazione la notizia della concessione della

‘ cittadinanza onoraria’ al professor Piero Buscaroli (nella foto) da parte dell'Amministrazione del nostro comune”. Con questa comunicazione il segretario del circolo Pd di Monzuno, Francesco Manieri, boccia senza possibilità di ripensamento la recente scelta dell’amministrazione Mastacchi .

“Riteniamo che quello della Cittadinanza Onoraria sia un riconoscimento da riservare a persone che abbiano dimostrato vero e partecipe interesse per il paese, accrescendone il livello culturale, morale, scientifico, promuovendolo agli occhi della nazione o avendo svolto azioni di carattere solidaristico o umanitario di particolare rilevanza. Il Professor Buscaroli invece”, si legge ancora nel comunicato, “non ha fatto altro che eseguire, peraltro in modo tardivo e non trasparente, le volontà testamentarie di Renata Colliva, moglie dell'artista Nino Bertocchi che ha voluto lasciare parte delle opere del marito e della sorella Lea a Monzuno.

Buscaroli in occasione della mostra organizzata nel Novembre 2006 non mancò di offendere Monzuno ed i suoi cittadini scrivendo sul catalogo: “. . . D'altre comparse della lurida storia (perfino un municipio di montagna tentò di rodere qualche pezzo). . .”.

Una persona poi che dichiara “di non voler nessuna onorificenza da questa Repubblica ”, perchè dovrebbe riceverne una da un Comune della stessa?” Si chiede infine Manieri.

Alla critica risponde l’assessore alla cultura di Monzuno, Ermanno Pavesi:

“Premesso che il professor Buscaroli è un musicologo di fama internazionale, a lui va riconosciuto, senza tema di smentita, il merito di aver preservato la documentazione e collezione di opere di Nino Bertocchi e Lea Colliva, che ora hanno potuto divenire patrimonio del comune di Monzuno. L’amministrazione Mastacchi, dopo trent’anni di inutili trattative e di tentativi abortiti, ha il merito di aver concluso, in modo positivo, l’annosa questione grazie anche alla collaborazione di altre realtà istituzionali locali. E’ questo il primo passo per raggiungere l’obiettivo di fare di Monzuno un centro culturale di importanza nazionale. Voglio poi ricordare che la vicenda poteva essere risolta da una delle tre amministrazioni che ci hanno preceduti,” ha concluso Pavesi.

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