“Non vogliamo una moschea a Sasso Marconi”, questo il titolo di una petizione di cui è in atto la raccolta di firme da parte del PdL di Sasso Marconi. “Almeno fino a quando non sarà dimostrato che i musulmani non verranno influenzati dall’integralismo che, come dimostrano i fatti, condiziona i fedeli di questa religione”. L’alzata di scudi è motivata dal fatto che a Sasso Marconi è stata aperta una scuola araba e si teme che questo sia il primo passo per arrivare alla richiesta di realizzare un tempio di religione musulmana. “Alla scuola araba si insegna utilizzando il Corano come testo di lingua, quindi è nella sostanza una moschea camuffata” ha detto Stefano Passeri , coordinatore del Pdl sassese. “Come altrove dove si è arrivati alla richiesta di una moschea, tutto è partito con la costituzione della scuola di lingua araba. Con questa petizione vogliamo fare sapere all’amministrazione comunale che, qualora arrivasse tale la richiesta, la ‘gente’ non è d’accordo”. Non sono mancati coloro che hanno firmato e le motivazioni della richiesta portano un denominatore comune, quello della mancanza di reciprocità fra i paesi di religione musulmana e quelli di religione cristiana. Fra coloro che hanno firmato, Giancarlo Mini il quale esclude l’ipotesi di moschea in modo categorico. “Io non posso fare una Chiesa a casa loro, perché loro dovrebbero fare una moschea a casa nostra?”. Franco Valleriani. “Non è opportuno dare un luogo che potrebbe essere base organizzativa a una presenza araba integralista”. Lucio Manuelli dopo aver sottolineato che non è un cattolico fervente e praticante per rimarcare che per lui non vi è motivazione religiosa, ha detto: “Manca la reciprocità. Reclamano qui da noi diritti che i loro paesi non concedono ai cattolici o ai professanti di altre religioni. Sarebbe una richiesta, quella della moschea, pretestuosa”. Oliviero Elmi è piuttosto preciso e, senza scendere nei particolari, ha detto: “Questa faccenda non mi va bene”. Nel gruppetto che si è formato non manca anche chi è contrario alla petizione, fra questi Carlo Amabile che accetta il confronto di tesi: “I processi di integrazione passano anche attraverso queste cose” ha detto riferendosi alla scuola e alla moschea. “Alzare muri non serve se non a scatenare eccessi che in questo modo potrebbero arrivare”.
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