lunedì 22 giugno 2009
ARCOTRONICS in PROTESTA
Sono scesi in piazza gli operai e gli impiegati dell’Arcotronics di Sasso Marconi, Vergato e Monghidoro. All’origine della protesta un possibile calo delle lavorazioni che il gruppo Kemet, proprietario dell’azienda, intende fare in Italia. Si teme il ricollocamento all’estero di altre lavorazioni con ulteriore impoverimento del know how e di posti di lavoro a Bologna.
“Si ipotizza di trasferire in Asia delle lavorazioni dei condensatori Stk e a tecnologia avvolta con la perdita di numerosi posti di lavoro che si aggiungono ai 260 oggi in cassa integrazione straordinaria”, ha detto Devis Coriambi della Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu). “ L’amministratore delegato del gruppo Kemet ha dichiarato quali sono le lavorazioni considerate di ‘profitto’ e queste due non sono state citate. Ha poi annunciato la chiusura di sei stabilimenti in Europa”.
Proprio questa dichiarazione ha lanciato l’allarme. Alla chiusura dello stabilimento di Vergato, destinato a essere trasferito con quello di Sasso Marconi, a Pontecchio, potrebbe aggiungersi quello si Monghidoro: “In questo stabilimento lavorano mediamente 40 o 50 persone quando la potenzialità è di cinque volte tanto.” Aggiunge Francesco Cecere della Fiom- Cgil. “All’orizzonte anche l’arrivo di Platinum, il fondo che sta trattando per l’ingresso nel capitale Kemet per una quota non superiore al 49,9 % le cui condizioni non sono ancora conosciute, creando ulteriori preoccupazioni per le prospettive di Arcotronics”.
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