venerdì 19 settembre 2008

ITALIA CONTRO SVIZZERA: MARCONI E' NOSTRO


Strappo istituzionale tra Italia e Svizzera in nome della Radio e di Guglielmo Marconi.

Si inasprisce lo scontro e diventa internazionale.


L’ambasciatore italiano diserterà la cerimonia in Svizzera del 26 settembre per l’attribuzione alla cittadina elvetica di Salvan, da parte dell'Unione internazionale delle telecomunicazioni (Uit), del titolo di ‘patrimonio mondiale delle telecomunicazioni’. Si brinda a Sasso Marconi per la presa di posizione ufficiale del Governo italiano e perché si tratta del primo passo verso la riconferma della verità storica che in modo inequivocabile assegna a Sasso Marconi il titolo e il ruolo di culla della radio. Salvan, sostenendo di aver ospitato Marconi nell’estate del 1995 e rifacendosi a una testimonianza di un suo cittadino (data tra l’altro dopo sessant’anni di silenzio) a una emittente radiofonica, ha sostenuto che lo scienziato fece in Svizzera gli esperimenti che lo portarono alla scoperta della Radio. Il primo vagito dell’era della telecomunicazioni sarebbe quindi avvenuto in Svizzera e non a Pontecchio Marconi. Alla pretesa Svizzera si è opposta con decisione il sindaco di Sasso Marconi Marilena Fabbri che, con determinazione, ha chiamato ‘alle armi’ tutte le istituzioni, Governo nazionale compreso, chiedendo nel contempo agli svizzeri la documentazione che attesti la presenza di Marconi a Salvan in quella famosa estate. Risposta arrivata con prove vaghe, non documentali. I dubbi sono divenuti certezza quando si è valutato che in quell’anno Marconi, essendo ventunenne, era sottoposto agli obblighi di leva e quindi non poteva lasciare l’Italia. Inoltre il primo passaporto gli era stato consegnato solo il 10 febbraio del 1896, prima di partire per Londra. Il resto è una fitta rete di comunicazioni che non hanno però fatto desistere gli elvetici. "Non possiamo che condividere con il Governo italiano e con l'Ambasciata che una semplice presenza delle Autorità italiane alla cerimonia di Salvan potrebbe suonare come implicito riconoscimento di un fatto che a nostro giudizio va opportunamente accertato" ha detto la Fabbri ringraziando le autorità italiane per avere appoggiato con sensibilità e sollecitudine la comunità di Sasso Marconi. Il sindaco spera ora che, anche con la collaborazione dell'Uit, di Salvan e delle fondazioni marconiane, si riesca finalmente a dare la corretta dignità storico-scientifica al nostro più illustre concittadino Guglielmo Marconi e alle sue scoperte. “L'evento di Salvan”, ha valutato la Fabbri, “può offrire l'occasione a storici, scienziati e alle Istituzioni di fare chiarezza”.

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