L’autunno porta novità importanti per i sassesi:
l’edificio comunale, dopo un significativo intervento di miglioramento
strutturale antisismico e di efficientamento energetico, è ormai prossimo alla
riapertura e a riprendere la sua funzione di sede principale dell’attività
amministrativa. C’è chi ipotizza che il taglio del nastro possa avvenire entro
settembre, o al più tardi nei primi giorni di ottobre.
Non ci sono invece aggiornamenti sul rifacimento della
piazza, annunciato dopo la conclusione dei lavori di recupero del Ponte Da
Vinci. All’epoca si disse che l’intervento era stato posticipato per evitare la
sovrapposizione di due cantieri rilevanti nel cuore della città. Il ponte è
stato completato da tempo, ma la piazza resta ancora quella, scomoda e in
attesa di sistemazione. Il progetto di riqualificazione, già definito e
illustrato durante lo scorso mandato dall’assessore Rossi, aveva ricevuto
valutazioni positive.
A proposito dell’assessore Rossi,
dimessosi per motivi professionali, il suo sostituto è già stato individuato e
sarà presentato a breve, probabilmente nel prossimo consiglio comunale. La
seduta di settembre porterà un’ulteriore novità: la nomina del presidente del
Consiglio comunale, figura chiamata a rappresentare l’assemblea, presiederne le
sedute e dirigerne i lavori. L’introduzione del nuovo ruolo vuole anche
sottolineare il valore del Consiglio come organismo di gestione e controllo
collegiale.
In chiusura, una nota personale: una
voce attendibile mi ha riferito che anche il mio nome era stato inserito, tra
gli altri, come possibile sostituto dell’assessore Rossi. Non so se sia stato
fatto solo per scartarlo rapidamente, considerando che alle ultime
amministrative mi collocavo sul fronte opposto all’attuale maggioranza. Non
possiedo le competenze tecniche necessarie per un incarico simile, anche se
partecipare in modo attivo alle scelte che riguardano il Comune dove vivo da
sempre sarebbe per me motivo di orgoglio.
Quella che definisco un’“impropria
candidatura” mi ha comunque fatto piacere, pur sapendo che la mia eventuale
nomina fosse ben lontana dalle intenzioni di chi doveva decidere. Mi ha dato
però l’impressione che qualcosa si fosse mosso in senso “rivoluzionario”: una
scelta, seppur solo ipotetica, fuori dal solito “club” dei papabili, da cui
sono sempre stati selezionati gli amministratori sassesi. Io, infatti, non ho
quel pedigree umano e politico che finora ha rappresentato la vera password per
accedere agli incarichi pubblici in città.
Francesco Fabbriani
Adesso le gente "arriva" non viene più eletta.
RispondiEliminasarebbe interessante riproporre il precedente assessore Renzo Corti, un tecnico che ha esperienza e conoscenze tecniche per svolgere quel mandato.i
RispondiElimina"un tecnico che ha esperienza e conoscenze tecniche" allora non va bene.
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