mercoledì 10 settembre 2025

Alluvioni, due strategie a confronto: prevenzione o mitigazione dei danni?

 

di Luigi Marchi


Gli alluvionati chiedono interventi concreti e manutenzione costante dei corsi d’acqua: cura degli argini, disboscamento dei fiumi, ricostruzione dei ponti, realizzazione di vasche di espansione e monitoraggio delle criticità. Misure che, secondo loro, garantirebbero una gestione più sicura delle piene, anche quelle di maggiore portata.

La Regione Emilia-Romagna, invece, punta su un approccio diverso: trasferire i residenti dalle aree più a rischio e creare zone alluvionali. Lo ha ribadito il presidente della Regione durante l’assemblea di giugno a Faenza.

Due strategie distinte, che rispondono a esigenze diverse: da un lato la volontà di affrontare le cause, dall’altro quella di limitare le conseguenze. Non si tratta di soluzioni sbagliate, ma di visioni alternative.

Gli alluvionati contestano alla Regione l’incuria nella gestione dei fiumi, trasformati in aree protette senza la dovuta manutenzione. L’amministrazione regionale, invece, attribuisce i disastri ai mutamenti climatici. È qui che si gioca lo scontro: per i cittadini colpiti, la manutenzione è una necessità concreta e immediata; per la Regione, la priorità è dimostrare che le calamità derivano da fattori globali, non da scelte locali.

Sul futuro resta l’incertezza. La strategia regionale – costosa e percepita come punitiva per le comunità colpite – appare soprattutto come una linea difensiva dalle accuse di disastro colposo. E se è vero che chi è accusato ha diritto a difendersi, gli alluvionati chiedono che ciò non avvenga “a spese dei cittadini e prendendoli in giro”.

(Inviato da Dubbio) 

1 commento:

  1. Peggio fanno più prendono voti. Quindi vuol dire che va bene così...

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