La progressiva chiusura degli sportelli bancari nelle aree montane, rurali e nei piccoli comuni dell’Emilia-Romagna desta forte preoccupazione. A lanciare l’allarme è Marco Mastacchi (nella foto), consigliere regionale di Rete Civica, che ha presentato una risoluzione alla Giunta regionale, accompagnata da una richiesta di audizione per discutere l’impatto della cosiddetta “desertificazione finanziaria” e individuare soluzioni efficaci.
Mastacchi denuncia un fenomeno strutturale in crescita che, oltre a ridurre drasticamente i servizi essenziali, rischia di aggravare il già critico spopolamento dei territori interni. Nella sua risoluzione evidenzia il drastico calo del numero di filiali bancarie in Italia, con oltre 230.000 cittadini rimasti senza sportello nel proprio Comune solo nel 2024, anno in cui si è registrato un saldo negativo di 508 sportelli chiusi. Il numero complessivo di filiali attive è sceso sotto quota 20.000.
Emblematici, in questo senso, i casi della chiusura della filiale Intesa Sanpaolo a Pian del Voglio (San Benedetto Val di Sambro) e la prossima chiusura prevista per il 21 giugno a Monghidoro.
Il fenomeno colpisce duramente non solo la popolazione anziana e più fragile, ma anche le imprese locali e le amministrazioni pubbliche, minando la coesione sociale e la tenuta economica delle comunità. Le strategie di razionalizzazione adottate dagli istituti bancari – pur comprensibili in un’ottica di efficienza – vengono giudicate inadeguate rispetto al ruolo sociale che il sistema bancario è chiamato a svolgere, risultando in contrasto con il principio costituzionale di uguaglianza sostanziale.
“La presenza di sportelli bancari – sottolinea Mastacchi – è una condizione imprescindibile per garantire la permanenza delle comunità nei territori, sostenere l’economia locale, promuovere l’inclusione finanziaria e assicurare pari accesso ai diritti di cittadinanza”.
Da qui l’appello a un intervento pubblico strutturale e di lungo periodo, finalizzato a contrastare non solo la desertificazione bancaria, ma anche il più ampio processo di arretramento dei servizi essenziali nei territori fragili. La risoluzione chiede alla Presidenza e alla Giunta regionale di:
· promuovere azioni a livello statale;
· avviare un confronto con gli istituti di credito;
· incentivare l’apertura di nuovi sportelli attraverso misure di fiscalità agevolata;
· utilizzare fondi europei e nazionali per sostenere iniziative a tutela dei territori montani e delle aree interne.
Il documento si chiude con la richiesta di un’audizione urgente con i Sindaci dei Comuni montani e delle aree interne e i rappresentanti degli istituti di credito per affrontare in modo concreto e condiviso il tema della desertificazione finanziaria.
“Serve – conclude Mastacchi – un’azione sinergica tra istituzioni, sistema bancario e società civile per garantire pari opportunità di accesso ai servizi e ai diritti fondamentali, in linea con la Costituzione e gli obiettivi di sviluppo sostenibile”.


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