Nel cuore dell’Appennino bolognese, un gruppo di volontari si mobilita per il recupero del villaggio abbandonato. Lanciata una raccolta fondi per il restauro e la valorizzazione del sito.
di Fabio Righi
Tra le colline dell’Appennino bolognese sorge Chiapporato, un antico
borgo medievale di straordinaria bellezza, oggi purtroppo segnato
dall’abbandono e dal degrado. Un luogo ricco di storia, ma a rischio di
scomparire se non verranno adottate misure urgenti per la sua tutela e
valorizzazione.
Per
contrastare questo destino, un gruppo di cittadini e volontari ha avviato un
progetto di recupero, con l’obiettivo di riportare vita al borgo e
restituirlo alla comunità e al turismo sostenibile. I primi passi sono già
stati compiuti: è iniziato il ripristino della canonica e la cura degli spazi
comuni, ma il cammino è ancora lungo.
Un’iniziativa
che coinvolge il territorio
La scorsa
settimana, oltre un centinaio di associazioni locali si sono riunite per
discutere del futuro di Chiapporato, manifestando un forte sostegno
all’iniziativa. Un segnale positivo che rafforza la determinazione dei
promotori, ma che richiede un supporto concreto per tradurre le idee in azioni
efficaci.
Per questo è
stata lanciata una raccolta fondi su GoFundMe, con l’obiettivo di
finanziare interventi fondamentali, tra cui:
- Il restauro degli edifici
storici più a rischio
- La messa in sicurezza del borgo
per l’accoglienza dei visitatori
- L’organizzazione di iniziative
culturali e turistiche
- La promozione del sito come
destinazione di turismo sostenibile
Un appello
alla comunità
I promotori
invitano tutti coloro che hanno a cuore la salvaguardia del patrimonio storico
e culturale dell’Appennino bolognese a contribuire, anche con una piccola donazione,
per far sì che Chiapporato torni a essere un luogo vivo, visitabile e protetto
dal degrado.
Per
sostenere il progetto, è possibile effettuare una donazione attraverso il
seguente link:
GoFundMe – Chiapporato: un borgo
medievale da tutelare e promuovere
Finché la politica decide che non ci sia un'economia in collina e montagna (che non può che essere, in primis, primaria ovvero agricola e zootecnica) non ci sarà alcuna popolazione.
RispondiEliminaIl turismo (terziario) può essere un'integrazione, non può essere la fonte economica principale: ci sono due anni di crisi, cala il turismo, di cosa camperebbero a Chiapporato?
Tenere le persone in montagna, come ogni cosa importante, costa (v. Svizzera e dazi pesantissimi su carni importate).
Gli italiani sarebbero disposti?
Dite ad un bolognese che deve rinunciare alla settimana in Mar Rosso perché la ciccia (peraltro decisamente migliore) che viene da Camugnano o da Chiapporato o da Sasso Nero la deve pagare 22€ al chilo.
Ti manda al diavolo è continua colle apericene in piatti di plastica, sushi finto-ciaino e merdbab.
Oppure si ammala di veganesimo e poi vuole che a Camugnano, Chiapporato, Sasso Nero i campi dei contadini siamo a disposizione dei "pelosetti". Walt Disney fece e continua a fare danni devastanti alle menti.