domenica 17 dicembre 2023

Rapporto tecnico, alluvione in Emilia Romagna, ‘evento senza precedenti'

 È quanto emerge da Rapporto di Commissione tecnico-scientifica

 

"Uno spartiacque tra passato e futuro nel settore della difesa idraulica e idrogeologica del territorio".

A maggio l'Emilia-Romagna è stata colpita da un evento che per portata, intensità e vastità del territorio interessato, "non ha precedenti nel passato", da quando cioè nel 1921 si sono iniziati a raccogliere i dati idrologici, con una "maggiore severità anche rispetto all'alluvione del 1939".

È quanto emerge dal corposo rapporto della Commissione tecnico-scientifica è stata incaricata dalla Regione - prima della nomina a commissario per la ricostruzione del generale Figliuolo - sugli eventi meteorologici estremi del mese di maggio 2023.
    Un dossier da quasi 150 pagine con un'approfondita analisi di quanto accaduto: 23 fiumi esondati contemporaneamente, per un volume di esondazione stimato in circa 350 milioni di metri cubi, pari a 11 volte la diga di Ridracoli. Una mole d'acqua che ha provocato allagamenti in pianura su circa 540 chilometri quadrati quadrati di territorio. Quasi 66mila le frane - scivolamenti rapidi in terra o detrito, colate di fango, scivolamenti in roccia - censite su un'area di 72,21 chilometri quadrati. Oltre 1.900 infrastrutture stradali coinvolte da dissesto.
    "Un evento senza precedenti nella storia osservata" scrivono gli esperti, con tempi di ritorno - una grandezza statistica che esprime la probabilità che un evento accada - "in alcuni casi molto superiori ai 500 anni dove le esondazioni sono state più significative". Ancora più alta, quasi inestimabile e nell'ordine di qualche migliaio di anni, la probabilità di accadimento dei due eventi come quello del 2-3 maggio e quello del 16-17 maggio. E proprio il susseguirsi dei due eventi ha portato alle devastanti conseguenze: il secondo evento è stato amplificato dai terreni già saturi.
    "Abbiamo affrontato qualcosa di difficilmente immaginabile - ha sottolineato la vicepresidente della Regione, Irene Priolo - Quello che ci restituisce è un'elevata complessità che non potrà essere affrontata con un'unica soluzione: approfondiremo le indicazioni contenute in questo rapporto per la pianificazione degli interventi futuri e utilizzeremo queste preziose indicazioni tecniche per impostare la ricostruzione".

6 commenti:

  1. Questo sarà il resoconto della commissione scientifica degli struzzi, che nascondendo la testa sotto la sabbia difficilmente riescono a vedere cosa succede in cielo. Da fine anni novanta ad oggi, le operazioni di guerra climatica nei cieli erano visibilissime e i loro esiti nefasti si potevano presagire. Invece tutti, anche su questo blog, ad insultare chi lo scriveva…

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  2. La storia della geoingegneria in Italia ha almeno 30 anni. Ed è tutta nelle leggi e nei documenti ufficiali. I governi di centrodestra e centrosinistra hanno ufficialmente fatto questi esperimenti e irrorato sulle nostre teste delle sostanze pericolose per la salute. La vera emergenza non si chiama "cambiamenti climatici". Si chiama geoingegneria.

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  3. Anonimo delle 09.59 ti ringrazio per il tuo commento, io sono un insultato, sono felice che almeno uno su centomila abbia aperto gli occhi, la gente vive la sua vita affidandola ad altri, come se non gli appartenesse, come se non fosse importante difenderla, allo stesso modo vedo svilupparsi la farsa covid, le persone buttano via la loro vita, come se fosse priva di importanza, purtroppo presto avremo molto spazio attorno a noi.

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  4. Du semi in 'tna scrana e al térz ch'al spenz par salir in vâtta.

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  5. In merito a commento del troll delle 03.07, LO SAPETE CHE..il pd mise insieme una organizzazione di giovani trollatori (circa 300) che si chiamavano "SPARTANI" e che ancora sono attivi?

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  6. Erano circa un migliaio i trollatori "300 SPARTANI" di Bersani e erano pagati con soldi pubblici, CI SONO ANCORA, cercano di inquinare in tutti i modi la libertà di espressione, è a rischio l'esistenza di una certa politica..

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