mercoledì 16 agosto 2023

Valutare l’istituzione di una Università della montagna

 La Regione prenda l’esempio della Statale di Milano, che ha un corso a Edolo (Brescia). Accentrare i poli nelle città comporta aumento del traffico, difficoltà di trovare alloggi, costi alti e pochi servizi. Dubbio: “Per la montagna bolognese Lama di Reno di Marzabotto potrebbe essere la giusta allocazione?”

 

di Gianfranco Salvatori


Si valuti un progetto per far nascere l’Università della montagna o dell’Appennino. Lo ha chiesto alla giunta la consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) con un’interrogazione in cui esorta la Regione a coinvolgere il ministero dell’Università e gli Enti locali per valutare il progetto “anche in Emilia-Romagna, seguendo esempi come quello di Edolo, nel bresciano, e attivandosi presso le Università della regione per un maggiore scambio e una più capillare diffusione di opportunità formative aperte, di corsi professionalizzanti, di tavoli di lavoro su temi e problemi dei comuni montani, anche incentivando strumenti e spazi per la formazione e partecipazione a distanza”.

La capogruppo del Misto considera che i benefici derivanti da “accorte politiche di decentramento e di valorizzazione della diversità dei territori potranno evitare il declino di intere aree della nostra regione e la perdita di saperi, conoscenze, opportunità”. Inoltre, è irrealistico concentrare grandi poli universitari nelle città, dove si creano “problemi irrisolvibili legati a traffico, servizi, alloggi, costi inaccessibili e impossibile redistribuzione” di competenze e saperi nei territori anche lontani dai capoluoghi”. Una sfida, quella del decentramento, continua la consigliera, che “l’università pubblica italiana non ha mai veramente accettato, così come quella della formazione a distanza, lasciando quest’ultima quasi completamente in balia di iniziative private”.

Giulia Gibertoni spiega come in Lombardia, l’università Statale di Milano abbia varato il progetto Unimont aprendo “una sede a Edolo, piccolo comune della provincia di Brescia con meno di 5mila abitanti a circa 750 metri d’altitudine”. Inoltre, “il centro Universitario d’Eccellenza ‘Università della Montagna’ è un innovativo centro di formazione e di ricerca, specializzato nello studio e nell’analisi delle complessità del territorio montano, che nasce da un lungo percorso frutto della collaborazione fra gli enti territoriali (Comune di Edolo, Consorzio dei Comuni B.I.M. di Valle Camonica, Provincia di Brescia, Unione dei Comuni Alpi Orobie Bresciane e Comunità Montana di Valle Camonica) e l’Università degli Studi”. Esiste, infine, ricorda la consigliera, “da anni un corso di laurea triennale in ‘Valorizzazione e tutela dell’ambiente e del territorio montano’, oltre a un ‘Centro studi applicati per la gestione sostenibile e la difesa della montagna’ con il compito di coordinare e sviluppare attività di ricerca scientifica applicata inerente al territorio montano nel suo insieme”.


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