giovedì 17 novembre 2022

Appennino paesaggio infinito

  “Il Tutto che ci unisce” è il quarto e ultimo appuntamento dei Dialoghi organizzati nell’ambito della mostra “Gli Uomini che piantavano Alberi” dedicata al bicentenario del Corpo Forestale dello Stato. Proseguono poi in parallelo i Cammini che questa settimana accolgono gli ospiti al Parco Regionale del Corno alle Scale, sabato 19 novembre


Il Comando Regione Carabinieri Forestale Emilia Romagna, Gruppo di Bologna informa: 

Dopo “Il bosco corpo vivo”, “L’invenzione della Natura” e “I segni e i Significati”, oggi, giovedì 17 novembre, alle 17, si svolgerà l’ultimo dialogo nella Biblioteca di S. Giorgio in Poggiale in Bologna, organizzato nell’ambito della mostra “Gli Uomini che piantavano Alberi” dedicata al bicentenario dalla fondazione del Corpo Forestale dello Stato.

Accanto alla mostra, che valorizza l’immenso lavoro di progettazione del paesaggio, educazione e prossimità svolto dal Corpo Forestale dello Stato nella sua lunga storia, i “Dialoghi” – curati e condotti da Cristiana Colli – con scrittori, scienziati, artisti, intellettuali, studiosi si interrogano su tematiche percepite centrali. Al centro il paesaggio – dinamico e in metamorfosi tra Natura e attività antropiche; origine, icona e narrazione; interrogazione sul Vivente che espande lo sguardo verso le neuroscienze, le forme di vita, la fragilità delle risorse, le forme della conoscenza sensibile. Giovedì 17 novembre si parlerà de “Il Tutto che ci unisce” a partire dall’idea che il paesaggio è nel Tempo e nella Storia, luogo dell’esperienza dove l’Universo incontra l’Uomo, e dove l’Uomo incontra il Creato. Su quella piattaforma di coabitazioni e di fragilità, di patrimoni tangibili e simbolici poggia la vita umana, animale, vegetale. E ‘ un incontro di similitudini tra le forme di vita, le strutture genetiche e cognitive, i comportamenti individuali e collettivi. Gli arboreti come le comunità, gli alberi come le persone, il bosco come la società. Tra la terra e il cielo c’è la patria dell’universo sensibile. Vallombrosa è al centro del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. E’ un tempio della Natura, un luogo fondativo della cultura forestale, dal 1977 riserva bio-genetica. Gli arboreti di Vallombrosa sono un esempio di selvicoltura; lì si tramanda la tradizione dei monaci benedettini che hanno sempre praticato quest'attività come parte del loro credo e della loro fede, accanto alla cultura forestale che ha in quei luoghi un centro unico di attività, promozione e valorizzazione della cultura del bosco. 

Ne discuteranno Sara Aielli -  Comandante NIPAAF Reggio Emilia; Padre Giuseppe Casetta – Abate Generale dell’Abbazia di Vallombrosa; Gianfranco Marchesi – Medico Specialista in Neurologia e Psichiatria, e Livio Pedrana -  Comandante Stazione Carabinieri Forestale di Sestola (MO) 

Proseguono poi in parallelo i Cammini che questa settimana accolgono gli ospiti al Parco Regionale del Corno alle Scale, sabato 19 novembre 2022. L’escursione prevede un percorso ad anello con partenza dalla Caserma Forestale di Madonna dell’Acero, Lizzano in Belvedere (BO) alle ore 9,30 (per info e prenotazione 051 5274317). 

Il dialogo sarà condotto da Cristiana Colli, giornalista e curatrice  e si svolgerà giovedì 10 novembre dalle ore 17.00 alle ore 19.00, nella Biblioteca di S. Giorgio in Poggiale, via Nazario Sauro 20/2 Bologna.

Bio relatori 

Sara Aielli, Comandante NIPAAF Reggio Emilia, rappresenta il futuro del Corpo, divenuto parte dell’Arma dei Carabinieri. Studi dedicati in Scienze Agrarie e forte propensione alle tematiche ambientali, alla complessità sociale e culturale correlata alla gestione e valorizzazione della risorsa forestale. 

Giuseppe Casetta è stato nominato Abate Generale nel 2007 dalla congregazione dei Monaci Vallombrosani, dopo don Lorenzo Russo che ha guidato per 30 anni la congregazione fondata da San Giovanni Gualberto. Il suo magistero è improntato all'insegnamento e alla predicazione. Nato nel 1958 a Pordenone è entrato nei Vallombrosani nel 1969, ad appena 11 anni. Dopo gli studi nel seminario monastico di S. Maria delle Grazie a Pordenone prosegue gli studi liceali al monastero di S. Prassede a Roma e successivamente al Pontificio istituto di Sant'Anselmo.. Il 25 agosto 1984, a Vallombrosa, è il primo monaco ad essere ordinato sacerdote dal vescovo di Fiesole Luciano Giovannetti. Continua gli studi filosofici alla Gregoriana fino al 1987, anno in cui inizia ad insegnare filosofia in prestigiose università pontificie. E’ stato Procuratore generale presso la Santa Sede; i Vallombrosani hanno sette case in Italia (di cui due in diocesi di Fiesole: Vallombrosa, casa madre, e Passignano), una in Brasile e una in India.

https://monaci.org/abbazia/

Gianfranco Marchesi è un medico chirurgo, specialista in neurologia, psichiatria e fisiatria. Esperto di neuroestetica e arteterapia, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche in ambito neuro-fisio rieducativo. Attivo nella ricerca e nella pratica della terapia forestale. 

Livio Pedrana ha una lunga esperienza e militanza nel Corpo Forestale dello Stato. Molti i ruoli ricoperti – dalla sicurezza al contrasto alla programmazione - in varie realtà territoriali. Ha collaborato con l’Associazione Culturale E’ Scamàdul nella ricerca storica e antropologica che ha permesso di ricostruire la storia e l’evoluzione del Vivaio Forestale di Sestola.  

 

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