domenica 16 ottobre 2022

A Granaglione il primo Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale

  L’inaugurazione  alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni che hanno collaborato a questo riconoscimento unico per l’Emilia Romagna.

Sabato 8 ottobre è stato inaugurato il Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale dell’Emilia-Romagna.



Il taglio del nastro alla presenza di Giuseppe Nanni, Sindaco di Alto Reno Terme, Paolo Beghelli, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura e del Gen. Fabrizio Mari, Comandante Carabinieri Forestale Regione Emilia Romagna, ha suggellato un percorso lungo vent’anni, partito nel 2003 con l’acquisizione del castagneto di Granaglione da parte della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, e giunto fino all’attuale riconoscimento.

Dopo l’inaugurazione i presenti hanno visitato il castagneto,la xiloteca, che espone 30 essenze lignee complete di descrizioni con testo in italiano, inglese e in braille, e potuto assaggiare i prodotti eogastronomici del territorio a base di farina di castagne, oltre al miele e alla birra di castagne prodotta nel vicino birrificio.

Il Castagneto  di Granaglione, di proprietà della Fondazione Carisbo dal 2003, e realizzato grazie alla  partecipazione al “Progetto Appennino” dalla visione futuristica per l’epoca del Prof. Umberto Bagnaresi, è stato riconosciuto dal Ministero della Transizione  Ecologica, di concerto con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali,  quale  Castagneto didattico-sperimentale e  Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale.


 

In precedenza, i Centri nazionali per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale erano solo tre, riconosciuti nel 2002 e gestiti dall’Arma dei Carabinieri Forestali (Pieve S. Stefano in provincia di Arezzo, Bosco Fontana in provincia di Mantova e Peri in provincia di Verona). 

Dal 18 giugno scorso sono entrati a far parte di questo ristretto gruppo altri cinque Centri di grande eccellenza e unicità naturale: l’Istituto per la Protezione Sostenibile  delle Piante del CNR-ISPS di Torino, il Centro di ricerca foreste e legno del CREA di Arezzo, il Laboratorio semi dell’Università di Firenze, il Centro regionale di Castanicoltura del Piemonte di Chiusa di Pesio (TO) e il Castagneto  didattico-sperimentale di Granaglione di Bologna.

I Centri perseguono l’approvvigionamento e la conservazione di specie e provenienze forestali importanti per la salvaguardia della biodiversità di una zona omogenea dal punto di vista ecologico nonché degli ecosistemi forestali presenti, curando specifiche attività di studio e modalità di conservazione del germoplasma forestale di importanza scientifica e di riferimento nazionale.

Di circa 10 ettari, si trova a Granaglione, in località Alto Reno Terme sull’Appennino Tosco-Emiliano e, al suo interno, vanta l’eccezionale raccolta del germoplasma del castagno rappresentata dalla varietà di 14 tipi di castagno da frutto e 4 da legno, un unicum a livello nazionale, al quale si aggiunge la parte monumentale.

Il castagneto garantisce la produzione di farina derivata dalle castagne e castagne essiccate ad aria trasformate in granulato per la produzione del birrificio Beltaine.

A quest’attività principale si aggiungono la produzione del miele di castagno e i prodotti del sottobosco che crescono in maniera spontanea. Il Castagneto è anche luogo che trasmette valore e memoria attraverso la realizzazione di progetti, laboratori, eventi, visite scolastiche, turistiche e si trova all’interno del Paesaggio rurale di interesse storico denominato “Corona di Matilde” – riconosciuto come tale dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali , a seguito di un progetto realizzato dall’Accademia Nazionale di Agricoltura – area che circoscrive un ampio territorio di circa 2.500 ettari che va dai 300 ai 1.000 metri (s.l.m.).

Dal 2017 la gestione tecnico-scientifica è stata affidata all’Accademia Nazionale di Agricoltura, rivolta ad attività di valorizzazione delle risorse del Castagneto di Granaglione tramite ricerche scientifiche, corretta gestione del castagno atta al mantenimento della biodiversità vegetale, studio del sequestro del carbonio ed evoluzione dei suoli in funzione delle coperture vegetali. Le numerose attività progettate per il Castagneto di Granaglione si inseriscono tra le azioni prioritarie e gli strumenti di progettualità che la Fondazione Carisbo indirizza allo sviluppo sostenibile dell’Appennino metropolitano, prevedendo anche il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati con obiettivi comuni. 

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