mercoledì 23 marzo 2022

Le precisazioni di Paolo Giuffrida sulla guerra in Ucraina

Lettera aperta: la storia di Marzabotto impone di rifiutare l'uso delle armi 


 
Paolo Giuffrida ( nella foto) de ‘Il Campanile dei Ragazzi di Pioppe’  ha inviato una sua  precisazione sulla lettera aperta  della quale, insieme a tanti amici, è stato l'estensore.

Egli scrive:

Poiché a Marzabotto c'è una sottile polemica nei nostri confronti per aver redatto - a dire di alcuni concittadini - una lettera/documento solo per polemica nei confronti dell'Amministrazione comunale di Marzabotto e del suo Sindaco Valentina Cuppi.   

E' evidente che si tratta di una polemica assai pretestuosa, poiché, di fronte alla guerra e agli scenari possibili di coinvolgimento militare anche del nostro paese, davvero è risibile pensare che noi ci si preoccupi della polemica spicciola di paese. 

Noi volevamo, e vorremmo, che il nostro Sindaco, il Sindaco di Marzabotto, proprio perché rappresentante di questa impegnativa città, dal punto di vista storico e della memoria, dicesse parole di pace in coerenza con questa storia e con questa memoria, e non tacesse sull'invio alle armi all'Ucraina che è anticostituzionale e rischioso dal punto di vista della ritorsione russa alla quale ci potrebbe esporre.

 

Questa la lettera di Giuffrida: 

"Care amiche e cari amici di Marzabotto e non solo, scusate se intervengo in questa discussione sulla questione Lettera/Appello da Monte Sole contro la guerra in Ucraina e contro l'invio delle armi deciso dal governo/parlamento italiano in coerenza con le indicazioni dell'Unione Europea.

Lo faccio, in qualità di estensore, insieme ad altri amici, della lettera alle istituzioni e del documento che stiamo distribuendo in maniera capillare alle famiglie del territorio.

Premetto, che di fronte all'enormità di un'invasione di un paese sovrano da parte di un paese dalle vocazioni storiche un po' imperiali (di cui comunque si dovrà tener conto) e della conseguente guerra barbarica (come sono tutte le guerre) dalle imprevedibili escalation che potrebbero coinvolgerci come paese e come italiani, i nostri pensieri e le nostre preoccupazioni andavano e vanno solo a quanto poter fare per fermare la bestialità della guerra e provare a ritessere ponti di dialogo tra i popoli e i paesi coinvolti. Credetemi, il solo pensare che la nostra motivazione possa nascere da un miserabile intento di attaccare il sindaco di Marzabotto, l'amica Valentina Cuppi, è, anche questo miserabile e del tutto sproporzionato a quanto sta accadendo: davvero: ma chi se ne importa di attaccare o meno il sindaco; saranno fatti suoi ciò che realmente pensa sull'invio delle armi in Ucraina. Ma il sindaco in questione è sindaco di Marzabotto e questo ha un significato immenso nella storia e nella memoria, non solo locale, ma ti tutti gli italiani. E poi, il sindaco è il Presidente nazionale di un partito che su questa storia dell'invio delle armi più si è speso nel governo e nel parlamento a favore di questa decisione (si vedano le continue dichiarazioni del suo segretario Letta). 

Ma, credetemi, ancora una volta, di fronte all'enormità di quello che sta accadendo, io mi dovrei preoccupare delle possibili contraddizioni politiche, morali, ecc. del sindaco? ma chi se ne importa, ognuno risponde alla propria coscienza e non sta a me dare patenti, approvazioni o cose di questo tipo.  Però, c'è un problema: la storia di Marzabotto, soprattutto quella degli ultimi decenni, non è una storia che appartiene solo al suo sindaco, alle sue appartenenze politiche, alle sue contraddizioni, ambizioni legittime, ecc., ecc. no, la storia di Marzabotto appartiene alle sue comunità e se abbiamo fatto un parallelo con un grande sindaco che Marzabotto ha avuto, Dante Cruicchi, è solo perché sento, sentiamo la nostalgia di una voce alta, ferma, che anche in questo momento di estrema difficoltà e angoscia, sia capace di levarsi al di sopra delle miseria della politica quotidiana, a dire il suo NO alla guerra, SI ad ogni sforzo per alleviare le sofferenze della popolazione bombardata, NO all'invio delle armi in Ucraina perché incostituzionale e perché ci rende agli occhi dei russi (ci piaccia o meno) parte cobelligerante nel conflitto. 

Quindi, care amiche e cari amici, se siete veramente contro l'invio delle armi in Ucraina, fate qualcosa, dite al sindaco di cui tanto vi preoccupate, di dire anche lei qualcosa a nome della comunità e della storia che rappresenta; insomma, c'è tanto da fare per cercare di fermare la follia della guerra. Che ci sia di mezzo il destino politico di Valentina Cuppi, mi sembra qualcosa che fa solo sorridere. Ma questi sono tempi di guerra e di sofferenza, e sarebbe meglio essere pieni di compassione per le vittime innocenti. Valentina Cuppi, a suo tempo, come è giusto, sarà giudicata dai suoi concittadini con il voto. Noi le chiediamo ADESSO solo di fare quello che il SINDACO di MARZABOTTO dovrebbe fare, nel nostro nome e nel nome della PACE".

 

Con amicizia. Paolo Giuffrida  

8 commenti:

  1. Concordo in pieno con Giuffrida, ma vorrei obiettare che qualunque cosa dica la Cuppi non l'ascoltano neppure gli scarafaggi !!! La sua carriera politica è solo una chimera ! è solo nella sua testa ! Eppoi, per favore, non chiamiamo Marzabotto " città " perchè facciamo ridere i polli ! E' un borgo di poche centinaia di individui (che poi raggiunge le 6.800 anime con le frazioni sparse per la montagna) E quando arriverà il momento del " rendez-vous " ....... gambe in spalla Cuppi !!

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  2. Il che equivale a dire che gli ucraini possono morire per non avere armi da combattere contro
    Putin !
    E' come se gli anglo-americani non avessero aiutato i partigiani .

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  3. E quindi dobbiamo stare bene attenti a come ci poniamo agli occhi del buon Putin. Il coraggio di un partigiano!!!

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  4. Uff... Commenti nervosi anche qui...!

    ...iscrivetevi al corso di acquerello, rilassa!

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  5. Consultarsi con Smuraglia prima di scrivere sarebbe stato opportuno. A parte questo, caro Giuffrida, lei ha uno curioso senso delle istituzioni, le sentenze di incostituzionalità le emette la Consulta non giudice qualsiasi, sempre che lei sia un giudice.

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  6. «Capisco che voi desiderate la pace, capisco che dovete difendervi, i militari difendono, le persone civili difendono la propria patria, ognuno la difende». Sono le parole che papa Francesco ha pronunciato al telefono con Volodymir Zelensky, secondo quanto riferito dallo stesso presidente dell'Ucraina in videocollegamento con il Parlamento italiano.

    Da la Stampa di oggi.

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  7. Bravo sig. Giuffrida.
    Nulla da aggiungere. Ha ben spiegato la pretestuosita' di chi prova a sminuire il senso e l'obiettivo di un appello che anch'io ho condiviso in toto, cercando di relegarlo alla polemica politica. Quanta bassezza.

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  8. La prima pace sarebbe iniziare a buttar fuori dall'Europa gli USA e le loro centinaia di basi con cui ci tengono sotto i tacchi, USA che hanno preparato da anni questa guerra

    https://youtu.be/aYgmhO9QJFc

    che ipocritamente continuiamo a chiamare liberatori (sì, sì, i liberatori coi piedi sul tavolo della tua cucina e la Colt appoggiata accanto a coltello e forchetta, nel caso tu non capissi).
    I più si scontrano pro o contro Russia/Ucraina quando i mandanti di questo macello e della carneficina sono gli statunitensi.
    In quanto al PD, sono quelli dei "valori" occidentali tipo bambini ordinati da catalogo e fatti fabbricare da schiave con utero per i baloccamenti di qualche genitore 1, 2 e 3e14.

    C.Z.

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