mercoledì 22 dicembre 2021

La Mela Rosa Romana è un frutto da 'alta cucina'

 


E’ un Buon Natale anche per la Mela Rosa Romana dell’Appennino. Il frutto, uno delle tante prelibatezze dell’Appennino la cui produzione è notoriamente quantitativamente inferiore rispetto la pianura, ma qualitativamente molto superiore, ha ritrovato, grazie all’attenzioni di alcuni attenti appassionati, fra i quali Antonio Contini di Riola,  una nuova primavera esistenziale e si prepara ad avere il posto che le compete nelle classifiche delle produzione frutticole nazionali. La  validità nutrizionale è già stata individuata, acclamata e comprovata da uno attento e approfondito studio del professor emerito dell’Università di Bologna, Silviero Sansavini e il frutto antico quasi dimenticato, ha ora fatto sfoggio in cucina , con piena convinzione della sue qualità, affidandosi alle mani esperte dello chef  Alberto Bettini.

Nella cucina di Amerigo, dopo un convegno che ha voluto ancora una volta narrare gli elogi della Mela Rosa Romana dell’Appennino tosco emiliano, ha affiancato, esaltandoli a dovere, tutti i piatti serviti ai relatori  che hanno avuto il piacevole conforto e la conferma che le tesi sulle qualità del frutto erano azzeccate se non addirittura sottovalutate. A margine del convegno il prof. Sansavini ha auspicato un aumento della produzione di Mela Rosa Romana con nuovi impianti specializzati  per essere in grado di rispondere alle inevitabili richieste future del mercato.

 


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