mercoledì 19 maggio 2021

La Città Metropolitana, una risorsa tecnico amministrativa o un ente nocivo?

Uno degli appoggi del ponte Leonardo Da Vinci

La preoccupante chiusura del ponte Leonardo da Vinci ha evidenziato una carenza infrastrutturale nella valle del Reno inacettabile e ha messo a nudo carenze, se non colpe, a carico degli enti territoriali coinvolti. Una recente pubblicazione su ' Sei di Sasso se...' è stata corredata da una serie di immagini ricavate da una indagine con drone sul ponte Leonardo da Vinci nel 2019, fornite da Città Metropolitana, in cui si rileva con chiarezza che lo stato ammalorato dell'impalcatura del ponte era già allora molto evidente e non, come è stato detto, accelerato negli ultimi mesi in modo del tutto inatteso e imprevedibile ( molti avevano dubitato dell'affermazione). Se ne ricava con tristezza che si è lasciato utilizzare il ponte quando ormai la sicurezza era probabilmente compromessa o almeno la prudenza avrebbe imposto considerazioni diverse da quelle del 'voltarsi dall'altra parte'. E qui una osservazione va fatta: è stata abolita la Provincia perchè ritenuto 'ente inutile' e il suo posto è stato preso dalla Città Metropolitana che si sta rivelando 'ente colpovolmente distratto', ma forse meriterebbe appellativi più incisivi. Inoltre viene da chiedersi, questa preoccupante disattenzione avrà certamente dei responsabili. Non avviene nulla ?

Di questa mattina la notizia che il governo nazionale ha assegnato 6 milioni di euro all'intervento di recupero della viabilità compromessa dalla perdita del Ponte Leonardo Da Vinci. Assegnazione riferita in occasione di risposta a una interrogazione dell'onorevole Galeazzo Bignami. Non c'è ancora una risposta invece alla richiesta di dichiarare la gestione dell'intervento una 'emergenza' per contenere le più che condizionanti procedure burocratiche. Questo impegno economico sarebbe sufficiente a superare il gap infrastrutturale viario che Sasso Marconi evidenzia. Molti hanno considerato che il solo recupero del Ponte ammalorato non garantirà una fruibilità sufficiente ad assicurare la necessaria mobilità di vallata anche in considerazione di intoppi che non mancheranno certamente anche in futuro e ritengono essenziale un ponte fra Fontana e l'ex ingresso dell'A1, più che il recupero del Leonardo da Vinci. Il tema non è secondario poichè il futuro è sempre molto severo con chi non sa prepararlo.

Tolti poi anche gli impegni burocratici di mezzo, rimarranno comunque necessari lunghi tempi di lavoro e quindi l'ammasso di traffico sull'abitato di Sasso Marconi rimarrà una realtà che si protrarrà nel tempo. Oggi si verifica una costante gimcana di mezzi su tutte le vie cittadine alla ricerca di un transito alternativo a viale Kennedy in cui i numerosi semafori (anche questo un ritardo colpevole per non aver realizzato rotonde dove questo era possibile) creano lunghe e snervanti file. E il Ponte Albano, non un esempio di solidità poiché accetta il passaggio di mezzi del peso non superiore a 7 tonellate e mezzo, reggerà a lungo l'aggravio di transiti che è chiamato a sostenere in vece del Da Vinci ?

Il bilancio registra quindi in modo molto positivo lo stanziamento di 6 milioni ( sempre che non sia solo una promessa), dall'altro però va evidenziato che non tutti i problemi sono all'attenzione dei responsabili della gestione pubblica. Molto è ancora da affrontare.

 

2 commenti:

  1. Leggo : "Il bilancio registra quindi in modo molto positivo lo stanziamento di 6 milioni ( sempre che non sia solo una promessa)"

    Ecco il punto, dato che almeno per me, hanno perso la credibilità, sarà la solita aria fritta.

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  2. Ente nocivo senza dubbio!

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