lunedì 29 marzo 2021

Appennino: ambientalisti ricorrono al Tar contro seggiovia del Corno alle Scale

'Opera miope e ad alto impatto su ambiente'

Associazioni ambientaliste, di tutela del territorio e della montagna di Bologna e di Modena e 6000 Sardine, riunite nel comitato 'Un altro Appennino è possibile', presentano ricorso al Tar "per denunciare un illecito amministrativo: la volontà, della Regione Emilia-Romagna, di costruire un nuovo impianto di risalita al Corno alle Scale senza una Valutazione di impatto ambientale. Un progetto miope e che ignora il fatto che, i territori interessati, sono caratterizzati da due parchi regionali, diversi habitat di interesse comunitario e zone di valore ambientale".
    Andrea Garreffa, guida ambientale escursionistica e co-fondatore di 6000 Sardine, spiega così la decisione del comitato che, in videoconferenza stampa, ha presentato l'iniziativa sostenuta da un crowdfunding che ha raccolto 14mila euro per le supportare le spese legali. L'opera in questione è la nuova seggiovia per collegare Polla al lago Scaffaiolo, nel parco del Corno alle Scale, in sostituzione della seggiovia Direttissima e della sciovia del Cupolino. Le risorse stanziate per il progetto ammontano 5.800.000 euro. "E' un'opera che ha un pesantissimo impatto ambientale - afferma Michele Vignodelli, vicepresidente del Wwf Bologna - la Regione sostiene che è un ammodernamento dell'esistente, ma gli impianti che ci sono vanno ancora bene.
    La Direttissima è abilitata a funzionare fino al 2039. E' stata creata 100 metri sotto il livello del lago per rispettare la zona di estremo valore ambientale. La nuova arriverà fino alle sponde dello Scaffaiolo, un'area ora incontaminata. Anche la Provincia di Modena chiede una Via". Obiettivo del comitato è anche riflettere sul futuro dell'Appennino e sulle nuove forme di turismo post-pandemia. "La montagna non è Disneyland - aggiunge il giornalista Paolo Rumiz, intervenuto in conferenza stampa - muoversi senza una Via è una decisione che non pensavo appartenesse a una regione come l'Emilia-Romagna. Il nostro Appennino deve essere salvaguardato, è il cuore della nostra identità". (ANSA)

 

6 commenti:

  1. Su 10 anni 9 sono senza neve e, in futuro, saranno 19 su 20.
    Bisogna togliere i finanziamenti, nessun demente metterebbe di tasca propria quei quattrini per quella nefanda idiozia.

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  2. La montagna ai montanari!.... nessuno dovrebbe permettersi di andare a comandare in casa degli altri... Noi montanari non ci permettiamo di andare a contestare opere pubbliche (a volte demenziali) che vengono finanziate nelle ricche città!..imparate di fare altrettanto!

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  3. La montagna ai montanari!.... nessuno dovrebbe permettersi di andare a comandare in casa degli altri... Noi montanari non ci permettiamo di andare a contestare opere pubbliche (a volte demenziali) che vengono finanziate nelle ricche città!..imparate di fare altrettanto!

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  4. https://www.neveplast.com/it/azienda/

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  5. Chiedo se il presidente o vicepresidente de WWF è mai venuto a fare un sopralluogo in località Casalino e Lama di setta che stanno distruggendo tutte le montagne per portare via la ghiaia, ora sono già dietro alle abitazioni come è possibile un tale scempio e noi cittadini che abitiamo lì dobbiamo subire .

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  6. Ad esempio il people mover, secondi casello a.... Rioveggio, ...
    Un debito pubblico sempre più grande e spese sempre più folli.
    La sciovia in luoghi dove da lustri non c'è più neve!
    Inoltre... ci sono già degli impianti di risalita che sono fermi 350 giorni all'anno e lo diventeranno 352, poi 358, poi 360...
    Sembra una barza sui matti e invece...
    Sperperi e demenza sono ben distribuite, non discriminano nessuno, montagna, collina, pianura, costa, tanto pagano gli altri.
    Segna segna, pagherà il nipotino!

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