sabato 27 luglio 2019

Fine settimana della Bologna – Raticosa, la gara di velocità in salita per auto storiche

Comunicato stampa
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Oggi, sabato 27 e domani e domenica 28 luglio, auto storiche in gara, con oltre 150 piloti che si sfideranno nel tratto dell’ex Strada Statale 65, ora Provinciale della “Futa”, tra Pianoro Vecchio e Livergnano, per una lunghezza di km 6,210 e un percorso che presenta un dislivello, tra partenza e arrivo, di mt. 348,4 e una pendenza media del 5,61%. La gara coinvolge i piloti in una cronoscalata impegnativa dal punto di vista tecnico.


La Cronoscalata celebra quest'anno la 15a edizione organizzata da Francesco Amante, patron della Scuderia Bologna, che la riporta in vita dopo una pausa di quattro anni. Dalla prima edizione corsa nel 1926 sono passati ben 93 anni; i tornanti della Futa saranno per la 31a volta protagonisti delle salite che non hanno smesso di entusiasmare il pubblico e i piloti per il fascino delle splendide auto storiche perfettamente preparate per la corsa.

Il bello di assistere a una competizione come la Bologna-Raticosa è di veder sfrecciare gran parte della storia delle corse automobilistiche del '900. Vetture nelle quali l'elettronica, gli ausili automatici, il controllo della trazione, l'ABS erano elementi sconosciuti e il pilota faceva la differenza, al contrario di oggi. Ecco quindi che tra le iscritte si possono ammirare le piccole Abarth derivate dalla Fiat 600 e 500, le Alfa Romeo Giulia e Giulietta, le Lancia Fulvia: tutte vetture familiari ai nostri occhi. Più performanti, invece, gli esemplari derivati dalle cosiddette “Gran Turismo”, ovvero le tante Porsche 911 nelle varie cilindrate, le Fiat 124 ed x 1i\9 e la  magnifica De Tomaso Pantera. Molto nutrita, inoltre, la pattuglia di Bmw, dalle più “anziane” 2002 Ti sino alle M3, protagoniste di epici duelli con Mercedes ed Alfa nell'irripetibile campionato turismo.

Con un parco macchine di tutto rispetto, la 31a edizione vedrà sfrecciare esemplari unici come: la rara Alta Sports guidata da Georg Prugger, vettura inglese con compressore degli anni trenta, tanto difficile da pilotare quanto fascinosa; l'Osella PA 7 di Luigi Moreschi, mantovano come Nuvolari, protagonista da tanti anni di ogni tipo di competizione con le vetture più variegate: dalle semplici turismo alle impegnative sport, si narra che abbia tagliato il traguardo per più di 500 volte. Giovanni Pagliarello piloterà una Lancia Appia Zagato gemella di quella che portava in gara all'epoca, sullo stesso percorso, Alessandro Ferretti, noto pilota petroniano. Non mancano le rivoluzionarie Jaguar E Type di Francesco Amante e Vittorio Mandelli, rispettivamente del 1961 e 1959, vettura conosciuta, oltre che per la sua caratteristica di guida coniugata all'estetica, per essere il mezzo del famigerato Diabolik che Enzo Ferrari definì “la più bella coupè mai costruita”.
Presenti anche le “marche” scomparse come Nsu, Triumph, Austin, Simca qui ancora presenti in piena forma così come le tante Volkswagen Golf Gti (sogno della generazione dei 50\60enni).
Quest'anno per la prima volta è stata organizzata la Parata che anticiperà l'apertura della gara con 22 vetture che sfileranno lungo i tornanti della Futa.

La manifestazione è intitolata al mitico meccanico Sauro Mingarelli, “il rosso”, la cui maestranza non aveva confini, tanto che, per assonanza, non è azzardato affermare che la gara ha contributo a far conoscere il territorio anche ai numerosi stranieri, non solo per la partecipazione di piloti europei, ma anche per la presenza di un pubblico internazionale, favorendo in tal senso il turismo.
Programma


Sabato 27 luglio alle 14, si effettueranno le due salite di prova

Domenica 28 luglio alle 9 inizia la gara che prevede due manches di salite

Prima delle prove di sabato e della gara, sarà consentita la salita a circuito chiuso a uno stretto numero di auto d'epoca e si terrà la Parata.

Al termine della gara, la premiazione si terrà a Livergnano, nella Piazzetta locale dalle 15 preceduta dal consueto pranzo predisposto dagli Amici di Livergnano.

Cenni storici

La Bologna-Raticosa è stata la gara di velocità in salita più famosa organizzata nella Provincia di Bologna, si corse nel 1926, nel 1939, dal 1950 al 1954 e dal 1962 al 1969. È opportuno rammentare che, arrivando fino al 1969, il numero delle cronoscalate da Bologna alla Raticosa è più alto di quello che si crede. Per quel che riguarda i km della corsa, nessun dubbio intorno alle loro variazioni: dai 27 km, nel percorso più breve ai 47,600 dell'edizione più lunga.

  • 3 ottobre 1926: Rastignano-Loiano, Km 27 con vittoria di Antonio Testi (Diatto) km/h 67,254.
  • 7 maggio 1939: Rastignano-Passo della Raticosa, km 43,501 (prova eliminatoria del “Volante Argento”). Il primato va alla Lancia Aprilia di Enzo Seragnoli, km/h 84,082.
  • 17 settembre 1950: San Ruffillo (Ponte sul Savena)-Passo della Raticosa, km 47,600. La terza edizione avviene sul percorso più lungo, ma questa esperienza non sarà ripetuta. Giovanni Bracco (il più grande scalatore assieme a Mario Tadini) con la sua Ferrari 166 sale in 27'28''3 (km/h 94,334).
  • Dal 1951 al 1954 il percorso si abbrevia, la linea di partenza è situata oltre la frazione di Rastignano e i km si riducono a 43,200. Il 19 settembre 1954 Eugenio Castellotti con la sua Lancia Sport 3800 supera per la prima volta la media dei 100 km/h.
  • Dal 1955 corrono sette anni di sospensione della cronoscalata, sostituita tra il 1956 e 1958 dalla più breve competizione mai avvenuta in Italia, la “Bologna-San Luca” di 2,080 Km.
  • Dal 1962 al 1969 si riprende con il percorso che va da Pianoro Vecchio al passo della Raticosa per km 32,720. Si susseguono gli anni delle vittorie, anche ripetute di Odoardo Govoni e Hans Herrmann. Nel 1968 arrivano alla Raticosa, separate da un intervallo di pochi decimi di secondo, le Abarth 2000 di Johannes Ortner e Peter Schetty. Salgono da Pianoro Vecchio fino al valico in poco più di 17 minuti e sfiorano la media di 118 km/h.
  • Nel 2001, dopo 32 anni di assenza e grazie all'entusiasmo dell'imprenditore bolognese Francesco Amante, imprenditore appassionato da sempre di automobili storiche, si riorganizza la Raticosa “velocista” riservata alle auto storiche sul tratto Pianoro-Livergnano di 6,2 km fino al 2015, anno in cui, a causa dei pressanti aspetti burocratici che ne avevano resa estremamente complicata l'organizzazione, si decide di interrompere la gara.
  • Fino al 2006 la manifestazione è stata a invito. A partire dal 2007 l'edizione è stata iscritta a Campionato italiano, unica in Emilia Romagna, accogliendo una precisa richiesta da parte della C.S.A.I. (Commissione Sportiva Automobilistica Italiana).

Curiosità

I dati storici, non largamente conosciuti, hanno un motivo d’interesse singolare per la storia della Bologna-Raticosa. Se al numero delle cronoscalate avvenute tra il 1926 e il 1969 si aggiunge la cifra delle rievocazioni di velocità esordite con l'anno 2001, ne segue che la cronoscalata del 2019 deve essere considerata come la trentunesima.  E, ancora, lo sfondo storico, entro il quale si collocano i vari momenti della cronoscalata, rivelerebbe un aumento della consistenza numerica della Bologna-Raticosa. Appare ben chiara, infatti, la rilevanza sportiva del passaggio della Mille Miglia sul percorso appenninico che conduce da Bologna a Firenze. Senza soluzione di continuità, quel passaggio è avvenuto nel corso di 12 edizioni della Mille Miglia e sarebbe proseguito con l'eccezione dell'anno 1949 fino al 1957. Ora se è lecito non considerare le edizioni post-belliche come equivalenti nel tratto appenninico della Bologna-Raticosa, dall'altro potrebbe apparire fondato il tentativo di connettere alla storia della cronoscalata le vicende del passaggio della Mille Miglia tra il 1927 e il 1938, quando le vetture correvano dal controllo Bologna fino al passo della Raticosa. Non mancano immagini che documentano, fin dal 1927, il passaggio delle vetture da corsa su valico, dove Enzo Ferrari, ritratto in più di un'occasione, attendeva le Alfa Romeo della sua Scuderia.
Il tempo e la fama dovrebbero contribuire ad accrescere la trama storica di quella salita che continua a vivere per il decisivo influsso di Francesco Amante.

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