lunedì 14 maggio 2018

I verdi giganti dell’Appennino in mostra a Monzuno


Dopo il successo del 2015, è tornata la mostra di Emilio Veggetti, imperdibile per gli amanti della natura e del territorio dell’Appennino



I giganti dell’Appennino” , la mostra degli alberi più grandi e importanti dell’Appennino è stata inaugurata ieri nella Sala della Biblioteca del Comune di Monzuno. Rimarrà aperta fino al 27 maggio, con aperture il martedì e il giovedì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12. In altri orari è possibile organizzare la visita su appuntamento, chiamando il numero 338 5055363.

In realtà si tratta di una seconda edizione, come ha spiegato il curatore della mostra nonché autore delle fotografie Emilio Veggetti ( a destra nella foto con l'assessore Pavesi) . “Dopo la mostra del 2015, siamo rimasti stupiti dal notare le centinaia di firme sul libro dei visitatori, e soprattutto abbiamo continuato a ricevere richieste di riproporla da parte di chi non era riuscito a vederla. A questo punto abbiamo pensato, con il supporto dell’amministrazione comunale di Monzuno, di concedere un bis”.
La mostra fotografica è dedicata ad alcuni tra gli alberi più belli che popolano l’Appennino. In quasi 40 anni di lavoro nel settore forestale, Veggetti ha avuto modo, durante i sopralluoghi, di apprezzare e immortalare esemplari arborei di grande interesse naturalistico, sia per le dimensioni imponenti, sia per la notevole età della pianta stessa. Ma la vera attrazione è la profonda conoscenza che Veggetti ha dell'Appennino. Conoscenza da lui appresa nel soddisfare la sua naturale curiosità e accumulata nel tempo tanto da farne un vero 'libro' prezioso che egli sa raccontare con semplice naturalezza. Ciò stupisce e affascina l'interlocutore che ascolta Veggetti parlare di ere e di fasi geologiche riportandole al racconto di una favola bella.
 

La mostra è costituita da circa 250 foto di alberi, le più rappresentative selezionate su circa 4.000 immagini, fotografate dall’inizio degli anni settanta fino ad oggi. Molti di questi esemplari arborei sono stati ripresi nelle quattro stagioni dell’anno, anche per mettere in risalto le modificazioni cromatiche e morfologiche delle piante. Una sezione della mostra è riservata a quegli alberi che nel tempo, per cause naturali, accidentali o dovute all'uomo, non sono purtroppo più presenti sul territorio. Un’altra parte della sala è dedicata invece alle curiosità e alle stranezze come quella dei tronchi che nella loro crescita ingoiano o includono parti esterne come cartelli con indicazioni o addirittura panchine. 




 

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