domenica 22 marzo 2015

Tensione all'ombra del campanile di Monzuno. Ora manca l'ombra dei cipressi.



C’è sconcerto e forte disapprovazione fra i parrocchiani di Monzuno per ‘l’entrata in funzione delle motoseghe nell’area fra la chiesa parrocchiale e il cimitero’. In pochi muniti le micidiali attrezzature hanno raso al solo tutto l’arredo di verde che caratterizzava il sito e che dava al parcheggio della chiesa e del cimitero l’aspetto consono alla funzione cui era destinato. La notizia dello ‘scempio’  è volata di bocca in bocca fra l’incredulità di molti e la disappunto  di altri. Poi  un  passaggio per sincerarsi della situazione ha convinto anche gli incerti. L’accaduto è stato filmato e riportato in un notiziario locale che in modo severo denuncia l’accaduto come un inaccettabile scippo per la comunità . Si parla persino di scontri in parrocchia con confronti verbali decisamente fuori dalle righe. Si parla persino della formazione di un comitato cui dare il compito di ‘andare a fondo della vicenda’ e c’è chi parla addirittura di denunce. Nel mirino  il parroco  che è stato ironicamente e severamente soprannominato ‘don Disbosco’ il quale  aveva annunciato l’intenzione di intervenire sull’area per una riqualificazione. A chi gli ha chiesto cosa intendeva  fare avrebbe risposto che era intenzionato a sostituire le piante abbattute con alberi da frutto. Insomma pare che lo logica dell’operazione sia stata quella di voler togliere il peso di un’infruttifera manutenzione a piante d’arredo e destinare lo sforzo operativo a piante fruttifere.
I parrocchiani però non la mandano giù e uno di loro poco cristianamente dipinge la situazione con un  ‘Dio perdona, noi no’, mentre anche nel periodico monzunese non si fanno sconti, anzi si calca la mano. Si legge infatti:

"Nell’omelia della settimana scorsa Don Disbosco, felice e raggiante ha annunciato ai fedeli che l’area antistante la chiesa ed il cimitero sarebbe stata riqualificata. Come i peggiori politici aveva nascosto dietro a belle parole la realtà che di lì a breve sarebbe stata manifesta a tutti i Monzunesi , cioè l’abbattimento totale di tutti gli alberi".

I fedeli hanno poi raccontato che nonostante le loro vibranti proteste  il sacerdote ha precisato che  procederà nel suo programma. Sono avvenuti anche forti litigi che hanno portato fedeli ad urlare: “ Non metteremo più piede in questa chiesa ”. La replica serena del parroco è stata: “La chiesa si deve vedere anche da lontano e si vedrà!”

Ora si teme per l’arredo di alberi secolari della chiesa di Trasasso e c’è chi preavvisa l’intenzione di  INCATENARSI agli alberi se arriveranno le motoseghe.
“Inoltre”, si legge ancora, “ al momento sappiamo che il comune dovrà parlare con il Don e verificare la situazione , ma se come da lui dichiarato ‘ andrà avanti’ , anche noi andremo avanti : 
- scriveremo ai giornali
- scriveremo alla Curia
- scriveremo ai Tg , alle televisioni 
- chiederemo ai nostri consiglieri comunali , regionali ed ai nostri parlamentari  di “andare avanti”!
Perchè queste situazioni sono inaccettabili per una comunità che ha scelto di vivere in mezzo alla natura e considera la natura SACRA!”

La vicenda è tutt’altro che chiusa e si preannuncia ricca di sviluppi.





5 commenti:

  1. Non credo che il Don sia impazzito. Se ha fatto abbattere alberi avrà avuto sia un motivo che un'autorizzazione istituzionale. Non capisco perchè alcuni abitanti siano così inviperiti, spero ci sia una maggioranza che non la pensa così.

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  2. Se il comune si dotasse di un regolamento del verde tutto ciò sarebbe evitabile..

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  3. Per puro caso l'autorizzazione non l'aveva.......

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  4. Cioè il Don non aveva autorizzazione ?

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  5. Dall'immagine sembra che gli alberi abbattuti siano cipressi.
    Che tristezza!

    Il cipresso è un albero dei luoghi sacri e l'intero mondo ci invidia i paesaggi in cui essi sono presenti con colline, campi e arte per un unicum di grande bellezza.

    Solo persone scriteriate possono commettere delle azioni barbare del genere e il fatto che essa sia stata decisa dal parroco Don Disbosco, che dovrebbe avere qualche strumento culturale e qualche sensibilità è una notevole aggravante.

    Sostituire le piante abbattute con degli alberi da frutto?
    Un albero non è una cosa da sostituire. Un albero che ha lustri di vita non si "sostituisce" affatto.
    Anche dal punto di vista economico è una insensatezza.
    Andate in un vivaio e chiedete di acquistare un cipresso con una certa età e dimensione (diciamo 15? 20 anni?) e vedrete quante centinaia di euro servono anche solo per uno.

    Alberi da frutto...
    Come se la manutenzione fosse minore o ripagata. Da cosa?
    I frutteti richiedono molto lavoro per la loro conduzione.
    Ma che razza di stupidaggine sarebbe?
    Accanto alle pievi, vicino ai cimiteri ci mettiamo dei kiweti? oppure anche dei pali per telefonia cellulare? oppure delle gru per edilizia?

    Insomma, siamo più o meno al senso di usare dei Guarneri del Gesù o degli Stradivari come legna da ardere.

    Robe da matti.

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