martedì 18 giugno 2013

AGRICOLTORI IN DIFFICOLTA’: SE NON POSSIAMO DIFENDERLI DALLA CRISI, ALMENO DIFENDIAMOLI DAI LUPI.




Di Andrea Defranceschi, capogruppo in Regione del Movimento 5 Stelle.

 Esprimo  soddisfazione per il rinvio in commissione della delibera presentata oggi in aula sui criteri e le misure di erogazione dei contributi da destinare agli allevatori e alle aziende agricole per danni da predatori.
Agricoltori e allevatori vanno tutelati al 100%. Chi oggi svolge questa attività in aree depresse come l'Appennino vive già mille difficoltà, senza bisogno che la Regione gli renda la vita più difficile. L'aumento degli ungulati e dei predatori come il lupo, da un lato è un elemento di vitalità e arricchimento dei  territori appenninici, dall'altro rende sempre più complesso praticare agricoltura e zootecnia. Con la delibera che si era tentato di far passare, la Regione continua nell'errore di innervosire gli imprenditori agricoli, appesantendoli con carte e burocrazia e rimborsando solo in parte i danni subiti.

Si rischia una contrapposizione fra allevatori e la realtà circostante nella quale essi si trovano a operare che è il caso di ascoltare. L'acuirsi delle tensioni e delle insofferenze che in tante realtà sono all'ordine del giorno tra chi vive e lavora in Appennino non sono da sottovalutare e lo Stato deve porre rimedio, essendo gli animali selvatici patrimonio indisponibile dello Stato, che ne deve essere interamente responsabile.
Un esempio: si rimborsano solo al 90% gli animali uccisi e si concede un forfait per lo smaltimento delle carcasse, per questo ho chiesto il 100% e il rimborso a piè di lista. Così come non vengono rimborsati gli animali fuggiti e dispersi in seguito all'attacco di lupi e anche in questo caso ho chiesto che fossero anch'essi conteggiati nel computo dei rimborsi.
Capisco che le problematiche della montagna, sempre più spopolata e senza servizi, destinata nell'immediato futuro a terra di poche gite fuori porta, possa passare in secondo piano rispetto a tematiche più ‘metropolitane’, dove la vita politica si svolge. E’ invece nostro compito arrivare proprio lì dove la copertura mediatica e statale rischia di essere irresponsabilmente carente.

Ci permettiamo di aggiungere che il problema ‘ungulati’ sembra  più ampio da quello descritto  nell’esposizione di Defranceschi , secondo le esperienze raccontate da chi  vive e opera in Appennino. Dalle testimonianza che giungono a questo blog dagli agricoltori emerge una sorta di rassegnazione, quasi un gettare la spugna di fronte a una situazione ingestibile e giunta a un punto di ‘non ritorno ’.  Proporre aumenti e facilitazioni per i risarcimenti sembra comunque un ‘mettere una pezza’ a una camera d’aria ormai irrecuperabile. Ci auguriamo ovviamente che non sia così.
A queste considerazioni ci piacerebbe seguissero commenti e proposte dei diretti interessati.



2 commenti:



  1. Di che cosa possono sopravvivere i lupi ???? dovranno pur cibarsi dal momento che sono stati inseriti da progetti recenti regionali, anche nell'appennino, forse è solo per dargli la caccia ??? non avrebbe alcun senso !!

    RispondiElimina
  2. io sto con i lupi, vero equilibrio del sistema.

    RispondiElimina