mercoledì 16 marzo 2011

"Serve un intervento presso la Regione Toscana per garantire i diritti dei pendolari.” Lo chiede il consigliere Thomas Casadei



I tagli annunciati alla ferrovia Porrettana nel tratto Porretta Pistoia ipotizzati dalla Regione Toscana preoccupano anche l’Emilia Romagna.

Dopo la costituzione del Comitato a difesa della ferrovia e la levata di scudi dei pendolari anche il consigliere regionale del PD Thomas Casadei (nella foto), componente della III Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità ha presentato un’interrogazione scritta alla Giunta Regionale perché si pronunci sui notevoli ridimensionamenti scelti della Regione Toscana.

Ecco ciò ha dichiarato il consigliere:

“La linea ferroviaria tra Bologna e Pistoia rappresenta un elemento molto importante di questo sistema regionale, pienamente integrato nel Sistema Ferroviario Metropolitano della Provincia di Bologna, del quale assorbe quasi il 50% dell’utenza giornaliera. Negli ultimi decenni sulla sezione della linea che va da Bologna a Porretta la Regione Emilia-Romagna e la Provincia di Bologna hanno effettuato considerevoli investimenti in infrastrutture, materiale rotabile e spese correnti, finalizzati al potenziamento del servizio e di conseguenza all’aumento dell’attrattività della linea.


L’altra sezione della tratta, che va da Porretta a Pistoia, purtroppo non ha beneficiato negli anni di analogo sviluppo, ma rappresenta comunque un elemento rilevante del sistema dei trasporti nel comprensorio dell’Appennino bolognese e costituisce, per quel territorio, un’interessante potenziale opportunità di sviluppo di un turismo evoluto ed attento agli impatti sull’ambiente.


Ciononostante, la Regione Toscana ha recentemente deliberato la sostituzione di circa metà delle corse con autotrasporti sulla tratta Porretta-Pistoia, determinando la drastica riduzione del servizio ferroviario. Il provvedimento causerà inevitabili disagi agli utenti della linea e rischia di ridurre ulteriormente l’attrattività del servizio ferroviario, mettendone a rischio la sopravvivenza nel medio e lungo termine.


Il provvedimento ha incontrato la forte opposizione delle comunità locali, culminata nella manifestazione di protesta tenutasi a Pistoia il 19 febbraio scorso e alla quale hanno partecipato numerosi cittadini ed amministratori della montagna bolognese: una dimostrazione che la problematica riveste rilevanza inter-regionale.


Con l’interrogazione alla Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, da anni impegnata per la realizzazione di un sistema sostenibile per la mobilità, ho chiesto una specifica attenzione alla questione e, nel rispetto delle prerogative decisionali della Regione Toscana, un'azione presso la stessa amministrazione regionale toscana perché il ridimensionamento venga ripensato e venga così preservata la funzionalità della linea Bologna-Pistoia sull’intera tratta. Ne va del rispetto dei cittadini pendolari e delle ragioni di una mobilità sostenibile entro un territorio di particolare valore anche paesaggistico”.


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