La Guardia di Finanza di Bologna ha eseguito
questa mattina un decreto di sequestro preventivo per oltre 36,5 milioni di
euro nei confronti di nove persone indagate per corruzione tra privati e
autoriciclaggio. L'inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di
Bologna, ha portato alla luce un presunto sistema corruttivo che coinvolgerebbe
l’ex amministratore delegato e l’ex direttore finanziario della principale
catena di grande distribuzione in Italia.
Secondo
gli inquirenti, i due ex dirigenti avrebbero favorito, in cambio di ingenti
somme di denaro, un imprenditore attivo nel trasporto su strada e un finanziere
italiano residente all’estero, già noto alle cronache giudiziarie. Il consorzio
della GDO coinvolto è stato individuato come parte offesa nel procedimento.
Le indagini, condotte dal Nucleo di
Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme Gialle, sono scattate a seguito di
un esposto presentato da due cooperative socie del consorzio e hanno permesso
di ricostruire presunti illeciti legati a operazioni finanziarie di grande
portata. Tra queste, l’acquisizione di numerosi punti vendita da un importante
gruppo francese e la stipula di contratti di trasporto e deposito con terzi
fornitori.
Gli investigatori hanno accertato che
i due ex dirigenti avrebbero creato, tramite familiari e una fiduciaria, una
società di consulenza con sede a Milano, utilizzata per incassare oltre 3
milioni di euro da aziende di trasporto e deposito e altri 11,3 milioni da un
imprenditore romano residente all’estero, attraverso presunte consulenze
fittizie.
L'operazione finanziaria avrebbe
consentito al gruppo dell’imprenditore di entrare nel capitale della società
veicolo che ha acquisito la sub-holding italiana della GDO francese. Gli
immobili commerciali sono stati poi ceduti a fondi immobiliari gestiti dallo
stesso imprenditore, mentre il consorzio si sarebbe impegnato a trasferire una
quota significativa della società veicolo a un prezzo simbolico di un euro.
Parte dei fondi illeciti sarebbero
stati reinvestiti con modalità tali da ostacolarne la tracciabilità, mentre una
quota sarebbe stata spesa per attività ludiche, tra cui la partecipazione alla
celebre corsa d’auto d’epoca “Mille Miglia” con una vettura acquistata grazie
ai profitti illeciti.
L'operazione della Guardia di Finanza
ha portato al sequestro di beni e valori per oltre 36,5 milioni di euro, di cui
28,6 milioni considerati profitto della corruzione e circa 8 milioni relativi
all’autoriciclaggio.
Le
indagini sono coordinate dal procuratore facente funzione Francesco Caleca e
dal sostituto procuratore Michela Guidi.
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