giovedì 13 marzo 2025

Agricoltura in crisi per la pioggia incessante: allarme di Confagricoltura Emilia Romagna

 



Confagricoltura. Trattori fermi e campi impraticabili. Le incessanti precipitazioni stanno paralizzando l’attività agricola in Emilia-Romagna, con un ulteriore peggioramento previsto per i prossimi dieci giorni.

Terreni saturi e ritardi nei cicli colturali
I terreni, ormai saturi, rischiano di compromettere colture strategiche come pomodoro da industria, cereali, barbabietola da zucchero, ortaggi e colture sementiere. Confagricoltura Emilia-Romagna lancia l’allarme: «Registriamo ritardi significativi nella preparazione dei letti di semina per orticole, mais e piante industriali, con operazioni pre-trapianto del pomodoro da industria sospese e anomalie nel ciclo di crescita del grano dovute a ristagni idrici e frequenti allagamenti. Inoltre, le lavorazioni nelle risaie sono indietro di un mese rispetto alla tabella di marcia».

Adattamento climatico e gestione dell’acqua: priorità per il settore
L’urgenza, sottolinea l’organizzazione agricola, è migliorare la gestione della risorsa idrica e investire in soluzioni per mitigare l’impatto degli eventi estremi. «Servono sistemi di drenaggio e reti di scolo efficienti per tutte le colture, non solo per quelle specializzate. Inoltre, è fondamentale implementare impianti irrigui intelligenti per affrontare i periodi di siccità», affermano i rappresentanti di Confagricoltura.

Pomodoro da industria: settore a rischio
A destare maggiore preoccupazione è il comparto del pomodoro da industria, che in Emilia-Romagna copre 27.000 ettari su un totale di 41.000 nell’area del Nord Italia. Le operazioni iniziano solitamente alcune settimane prima del trapianto, previsto per le varietà precoci già entro la fine di marzo.

«Dalla preparazione del terreno alla concimazione, dalla predisposizione delle manichette gocciolanti all’irrigazione fino al diserbo, da effettuare almeno dieci giorni prima della messa a dimora delle piantine: il rispetto delle tempistiche è cruciale per evitare sovrapposizioni tra le epoche di raccolta delle varietà precoci e medio-precoci», spiegano i produttori. Il timore è che il prodotto maturo rimanga nei campi, con conseguenti perdite economiche.

A peggiorare il quadro, un sistema di gestione del rischio giudicato inadeguato: «Le polizze assicurative sono sempre più costose e non offrono garanzie sufficienti a coprire i possibili danni», concludono gli agricoltori.

Con il maltempo che non accenna a diminuire, il settore agricolo regionale attende risposte concrete per affrontare un’annata già segnata dalle difficoltà.

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