domenica 3 novembre 2024

Semine in crisi per piogge incessanti e terreni allagati.

 



Allarme rosso per il settore agricolo in Emilia-Romagna. Le piogge incessanti delle ultime settimane hanno paralizzato le semine autunnali di grano e orzo, colpendo una delle regioni italiane più attive nella produzione cerealicola, con un’estensione di 230.000 ettari. Le piogge hanno reso i campi impraticabili e, in molti casi, completamente allagati, favorendo la proliferazione di erbe infestanti che minacciano di far lievitare i costi di gestione.

Confagricoltura Emilia-Romagna prevede una perdita del 30% della superficie coltivabile per grano e orzo. «I terreni sono impraticabili, con ritardi enormi nelle operazioni di semina – spiega Marcello Bonvicini, presidente regionale di Confagricoltura – e i nostri uffici stanno affiancando le aziende per valutare colture sostitutive, come mais e sorgo, da seminare in primavera».

Nella provincia di Bologna, su circa 40.000 ettari destinati a grano e orzo, si prevede di dover rinunciare alla semina su 8.000 ettari: 3.000 nelle aree collinari soggette a frane e 5.000 nelle aree di pianura colpite dagli allagamenti. Anche nel Reggiano la situazione è drammatica, con migliaia di ettari sommersi e numerose aziende agricole danneggiate. La semina autunnale salterà totalmente in queste aree, e resta incerto anche l’inizio della stagione primaverile.

A Modena, solo il 5-10% delle superfici destinate a grano è stato finora seminato, una tendenza che si riflette anche in Romagna. Oltre alle piogge, in alcune aree le operazioni sono bloccate dalla soia ancora in campo, impedendo la preparazione dei terreni per i cereali. Nelle province di Parma e Piacenza, gli agricoltori sono fermi: smottamenti e allagamenti hanno colpito sia le zone collinari che la pianura, rendendo impossibile la lavorazione del terreno.

«Siamo di fronte a una stagione eccezionalmente critica – osserva Achille Savini, presidente dei cerealicoltori di Confagricoltura Emilia-Romagna – con precipitazioni che hanno superato i 1.200 millimetri, contro una media annuale di 600-700 millimetri per la regione». A preoccupare è anche il calo d’interesse verso la coltivazione di grano, penalizzata da prezzi poco remunerativi.

Gli agricoltori auspicano di poter recuperare almeno parte delle semine nelle prossime settimane, ma il timore è di trovarsi di fronte a una delle peggiori stagioni degli ultimi decenni.

3 commenti:

  1. Troppi eventi estremi, bisogna diversificare

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  2. E' una dichiarazione di guerra alla umanità, studiare per comprendere che abbiamo un nemico disumano spietato assassino, userà tutti i mezzi, i soldi non gli mancano, in questa fase stanno creando penuria di alimenti...crisi alimentare.

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  3. Scusate ma il fatto che qua da noi come in Spagna, Governo ed Esercito non facciano un cazzo per le zone alluvionate fa parte del Cambiamento Climatico?

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