venerdì 8 novembre 2024

Morì prigioniero durante Seconda Guerra, riconsegnati i resti

Consegnati alla famiglia dal comando militare dell'Esercito Emilia Romagna 



Sono stati riconsegnati ieri alla sede del Comando militare esercito Emilia-Romagna con una cerimonia solenne, i resti mortali del Brigadiere dei Carabinieri Gino Pani, morto in prigionia durante il secondo conflitto mondiale e sepolto nel cimitero militare italiano d'onore di Francoforte sul Meno.

La cerimonia, presieduta dal Comandante del Cme, colonnello Francesco Randacio, ha segnato un momento di profonda commozione.
    Nel corso della sua carriera, il brigadiere Pani ha servito il Paese con dedizione esemplare, sottolinea l'Esercito.
    "Internato in Germania dopo l'armistizio del 1943, è stato uno dei tanti militari italiani che hanno pagato con la propria vita il sacrificio e la scelta di non cedere ai compromessi, subendo le dure condizioni dei campi di prigionia riservati agli internati militari italiani, diventando simbolo di resistenza e onore".

I familiari del brigadiere Pani hanno ricevuto i resti con commozione, esprimendo gratitudine per il sostegno delle istituzioni e la cura riservata al ricordo del loro caro.
    L'intera operazione è stata curata dall'Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria della Difesa, struttura alle dirette dipendenze del Ministro della Difesa, con il compito di provvedere al censimento, la raccolta, sistemazione definitiva delle salme dei militari, deceduti durante il secondo conflitto mondiale.



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