Sì, confermato, lo stallo organizzativo dell’Unione dei Comuni dell’Appennino è dovuto alle difficoltà a trovare una intesa fra le varie componenti politiche-partitiche elette in Unione: su chi e come affidare gli incarichi amministrativi dell’Ente.
Ci sarebbe stata recentemente una riunione convocata dal componente più anziano del nuovo consiglio dell’Unione allo scopo appunto di trovare ‘la quadra’ sullo scacchiere rappresentativo, ma ancora una volta si sarebbe arrivati al nulla di fatto. Intanto continuano i contatti bilaterali fra i vari esponenti di partito, ma saremmo ancora ai veti incrociati.
L’informazione è stata ricavata, diciamo, ‘da voci di corridoio’, voci prudentemente attendibili poiché è inspiegabile come a tre mesi dalle elezioni non sono state riferite neppure ipotesi di organico amministrativo, né di eventuali date in cui il mistero potrebbe essere risolto.
La mancanza di ‘esistenza pratica’ dell’Unione è
comunque particolarmente negativa in un tempo in cui i temi ‘sul piatto’ per l’Appennino
sono molti, come per esempio la nuova organizzazione oraria del treno Bologna-
Porretta : una voce espressione di tutti i comuni dell’Alta Valle del Reno che
si esprima in un senso o nell’altro sarebbe importante.
I ‘Cassandra’ di turno fanno notare poi che questo
inizio difficile e divisivo preannuncia anche una difficile gestione nei
prossimi anni, quando si dovranno affrontare le varie tematiche sulla viabilità,
come il miglioramento della Statale Porrettana da Vergato a Sasso Marconi e il
passante Carbona- Rioveggio. Su questi temi l’Unione dovrebbe avere un ruolo
primario.
ancor più importante la nomina del Presidente del Distretto Socio Sanitario e similia.
RispondiEliminaCerto se no, chi lo comanda lo sterminio.
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