Altra giornata da dimenticare per i gestori della Ferrovia Porrettana e che non dimenticheranno invece i pendolari alle prese con una tale serie di disservizi che non trova spiegazione nemmeno in eventuali guasti.
C’è ormai chi avanza e sostiene l’ipotesi che il disastro organizzativo
sia voluto per scoraggiare la residenzialità in Appennino: il Resto del Carlino
riporta infatti una pacata critica ( da tempo è ormai è certo che la protesta non
serve a nulla) di una pendolare che rileva: “ Sono un utente della ferrovia
Porrettana che dallo scorso giugno non può utilizzare il treno per recarsi al
lavoro a Bologna perché con il Passante Porretta-Pianoro il primo treno del
mattino arriva ora 9 minuti dopo e non mi viene data alcuna flessibilità. Di conseguenza
devo percorrere 120 Km al giorno in automobile. E’ evidente come la Città
Metropolitana abbia voluto agevolare il proprio bacino elettorale. Ciò che non
si capisce è come l’assessore Corsini e soprattutto l’Assessore alla Montagna
Taruffi, non abbiano ascoltato le
osservazioni del Comitato Utenti che dallo scorso anno chiedeva di limitare il
Passante ai treni da Marzabotto e Bazzano lasciando stare le lunghe percorrenze
usate dai pendolari. Gli abitanti della montagna, un bacino elettorale minore,
sono cittadini di serie B: nessuna meraviglia se questi luoghi si spopolano.
Viverci è ogni giorno più difficile".
Valerio Giusti, del Comitato Ferrovia Porrettana, dice: L'amica viaggiatrice ha riassunto efficacemente la situazione di tutti i cittadini di serie B che non possono più prendere il primo treno del mattino e aggiunge: "Inviamo lettere e proteste quasi quotidianamente agli organi competenti. Purtroppo non sono interessati. In questo momento esiste solo la Città Metropolitana, mentre gli abitanti dell'Appennino non contano nulla. Pure i sindaci tacciono”.
Un altro utente commenta: Credo ci sia la volontà di spopolare la montagna per riunirci tutti nei recinti della città 15 minuti come galline felici. Personalmente non posso più prendere il treno "Pontevecchio Vado/Monzuno" perché da 2 anni è stato decimato e non passa affatto nei week end e durante l'estate. Danno la colpa a fantomatici lavori che però non hanno una data certa di fine. Quindi faccio su e giù con l'auto finché me lo permetteranno le numerose frane di cui il cambiamento climatico ha davvero poca colpa".
Un altro dei tanti rileva: “ Treno 17746 in partenza da Pianoro alle 9.19, sarebbe dovuto arrivare a
Marzabotto e invece viene fermato a Sasso Marconi. Negli ultimi 10 giorni non
ho preso nemmeno un treno che abbia avuto un percorso tranquillo e in orario. Che
possiamo fare?"
I disagi di questa mattina sono qui riassunti:
Ma che strano ho sempre pensato anch'io che ci sia un sistema politico distorto e che non vogliono creare servizi utili x i di residenti e non
RispondiEliminaNon credo, fra tutte le castronerie di questa nuova gestione del servizio Porretta/Pianoro, vada dimenticato che questo treno AVEVA un'unica coincidenza a Porretta col locale per Pistoia. Ora ,fosse in orario, il treno da Pianoro arriva ai 28 quando il locale per Pistoia parte ai 26 . Forse non è un caso
RispondiEliminaGrottesco veramente!
EliminaTutte verità sacrosante. Messe a punto decenni prima nella provincia di Pistoia, con ottimi risultati, per loro, non per la montagna.
RispondiEliminaProviamo a votare diversamente dal solito alle prossime regionali. " gli altri" non sono certo migliori ma almeno staccheremo dalla poltrona a loro tanto cara questi incapaci a cui la montagna non interessa
RispondiEliminaNoi "montanari" non contiamo nulla. Dal punto di vista elettorale non abbiamo peso. E del resto ci hanno già tolto quasi tutti i servizi. Rimanere per quelli più giovani è un atto di eroismo.
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